Tutti i lager dovevano occuparsi dell’educazione dei detenuti. In ogni campo esisteva un settore speciale – la KVČ (Sezione culturale ed educativa). Qui si tenevano conferenze, era possibile ascoltare la radio o leggere il giornale, qui gli stessi detenuti organizzavano spettacoli teatrali e concerti, ovviamente sotto lo stretto controllo della direzione del campo. Nella KVČ si preparavano tutti i materiali di propaganda e agitazione politica, manifesti, cartelloni, gazzettini ecc. Per gli ex-artisti, attori, giornalisti e scrittori questa occupazione costituiva l’unico mezzo di sopravvivenza, l’unico modo per evitare i lavori più pesanti del campo. I detenuti che lavoravano presso la KVČ ricevevano un vitto migliore e le regole per loro erano meno severe che per gli altri detenuti.
Negli anni ’20-inizio anni ’30 il lavoro educativo e culturale era assai sviluppato: nei lager si pubblicavano giornali e riviste, esistevano squadre stabili per la propaganda politico-culturale e per gli spettacoli, che giravano in tournée i vari penitenziari. Dal 1937 questa attività cominciò a venir meno: i lager smisero di essere luoghi di rieducazione e divennero luoghi di sterminio. Solo dopo la guerra il teatro nei campi di lavoro conobbe una nuova fioritura, quando i direttori cominciarono a considerare le compagnie teatrali e i cori di detenuti come fiori all’occhiello della propria attività. Avevano quindi un atteggiamento analogo a quello dei nobili russi, con i loro teatri privati nei quali si esibivano servi della gleba. I teatri più famosi nel mondo concentrazionario furono a Vorkuta e a Magadan.
Padova, 5 giugno 2025. Student Advocacy Day. Academic Freedom and Belarus: storytelling and advocacy.
Si tiene giovedì 5 giugno 2025 dalle 9:00 alle 17:30 presso il Complesso Beato Pellegrino (via E. Vendramini 2) dell’Università degli Studi di Padova lo Student Advocacy Day, quest’anno dedicato alla situazione della libertà accademica in Belarus. L’incontro Academic Freedom and Belarus: storytelling and advocacy è l’appuntamento conclusivo dello Scholar at Risk Student Advocacy Seminar dell’Università di Padova, tenuto da Claudia Padovani e Francesca Helm. Le/i partecipanti hanno avuto modo di studiare il caso delle loro colleghe e dei loro colleghi che in Belarus hanno subito persecuzioni da parte del regime di Lukašenkaù, brutali pestaggi e torture fisiche e psicologiche nelle carceri. Nella giornata conclusiva saranno presentati i risultati del lavoro e saranno ascoltate le testimonianze di studentesse e studenti bielorussi perseguitati. Il pomeriggio sarà dedicato invece all’editoria e alla letteratura, con la testimonianza di Ihar Ivanou di Skaryna Press, casa editrice bielorussa costretta a operare all’estero. Sarà presentata l’antologia di poesia bielorussa tradotta in italiano Il mondo è finito e noi invece no, curata dalla nostra presidente Giulia De Florio, i nostri Alessandro Achilli e Massimo Maurizio insieme a Dmitrij Strocev e Maya Halavanava, con la presenza della poetessa Hanna Komar. Infine, studentesse e studenti dell’Università di Padova terranno un reading di poesia bielorussa.