Orlando Figes, Sospetto e silenzio

Vite private nella Russia di Stalin Milano, Mondadori, 2009

Vite private nella Russia di Stalin.
Milano, Mondadori, 2009

In Unione Sovietica furono poche le famiglie non toccate dal terrore staliniano. Secondo stime prudenti, tra il 1928, quando Stalin assunse la direzione del partito, e il 1953, quando morì, circa 25 milioni di cittadini subirono la repressione. Quei 25 milioni – giustiziati da plotoni di esecuzione, detenuti del Gulag, confinati in insediamenti speciali, membri di nazionalitа deportate – rappresentavano circa un ottavo della popolazione all’inizio degli anni Quaranta: in media ci furono due vittime ogni tre famiglie. Inoltre, la vita di decine di milioni di individui (i figli e i parenti dei perseguitati) ne risultà irrimediabilmente segnata, con conseguenze morali e sociali ancor oggi evidenti. Attingendo a numerosissimi archivi privati nascosti nelle abitazioni di ogni angolo del paese e al materiale raccolto in oltre quattrocento interviste a persone “informate dei fatti”, Orlando Figes racconta in pagine intense e toccanti le storie segrete – tutte simili in quanto variazioni di un unico tema, lo stalinismo, ma ciascuna con la propria tragica cifra di orrore e sofferenza – di centinaia di famiglie russe di diversa estrazione e provenienza. E al contempo analizza, come non и mai stato fatto finora, la “soggettivitа sovietica”, ovvero il mondo interiore dei cittadini sotto la tirannia di Stalin.

 

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Torino, 29 maggio 2025. Presentazione di “To the Success of Our Hopeless Cause” di Benjamin Nathans.

A Torino giovedì 29 maggio alle 16:30 presso la sala convegni della Fondazione Luigi Einaudi (via principe Amedeo 34) si tiene la presentazione del volume To the Success of Our Hopeless Cause. The Many Lives of the Soviet Dissident Movement (Princeton University Press 2024) di Benjamin Nathans. In collaborazione con il dipartimento di Studi storici dell’Università di Torino la Fondazione Luigi Einaudi in occasione del ciclo di incontri Il libro del giovedì ospita i nostri Simone Bellezza, Giulia De Florio e Alberto Masoero. L’incontro prevede la presentazione del volume To the Success of Our Hopeless Cause dello storico americano Benjamin Nathans, vincitore del premio Pulitzer 2025, dedicato alla storia del movimento della dissidenza sovietica. È possibile seguire l’incontro in presenza e on line sul canale YouTube della Fondazione Luigi Einaudi: Benvenuti sul canale della Fondazione Einaudi. Per maggiori informazioni: “To the success of our hopeless cause. The many lives of the Soviet dissident movement” di Benjamin Nathans | 29 maggio 2025, ore 16.30 – Fondazione Luigi Einaudi. Beginning in the 1960s, the Soviet Union was unexpectedly confronted by a dissident movement that captured the world’s imagination. Demanding that the Kremlin obey its own laws, an improbable band of Soviet citizens held unauthorized public gatherings, petitioned in support of arrested intellectuals, and circulated banned samizdat texts. Soviet authorities arrested dissidents, subjected them to bogus trials and vicious press campaigns, sentenced them to psychiatric hospitals and labor camps, sent them into exile – and transformed them into martyred heroes. Against all odds, the dissident movement undermined the Soviet system and hastened its collapse. Taking its title from a toast made at dissident gatherings, To the Success of Our Hopeless Cause is a definitive history of a remarkable group of people who helped change the twentieth century. Benjamin Nathans’s vivid narrative tells the dramatic story of the men and women who became dissidents – from Nobel laureates Andrei Sakharov and Alexander Solzhenitsyn to many others who are virtually unknown today. Drawing on diaries, memoirs, personal letters, interviews, and KGB interrogation records, To the Success of Our Hopeless Cause reveals how dissidents decided to use Soviet law to contain the power of the Soviet state. This strategy, as one of them put it, was “simple to the point of genius: in an unfree country, they began to conduct themselves like free people.” An extraordinary account of the Soviet dissident movement, To the Success of Our Hopeless Cause shows how dissidents spearheaded the struggle to break free of the USSR’s totalitarian past, a struggle that continues in Putin’s Russia – and that illuminates other struggles between hopelessness and perseverance today.

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28 maggio 2025. Incontro on line. Lettere ai prigionieri politici russi.

Memorial Italia invita a partecipare a un incontro on line nel corso del quale sarà possibile scrivere lettere e messaggi ai prigionieri politici russi. Si svolge sulla piattaforma Zoom mercoledì 28 maggio 2025 alle 19:00. Durante l’incontro non ci limiteremo a discutere i recenti casi politici che vedono coinvolti medici, scienziati, poeti, artisti, imprenditori, insegnanti, ma scriveremo insieme lettere e messaggi che sarà possibile inviare sia in formato digitale sia cartaceo. Per partecipare è necessario inviare una mail all’indirizzo projectpisma at gmail.com. Successivamente sarà inviato il link necessario per accedere a Zoom. Le lettere sono preziose: non solo aiutano i prigionieri ad affrontare la solitudine, ma rappresentano anche un importante strumento di difesa, dando dimostrazione dell’attenzione dell’opinione pubblica rispetto alla loro situazione. Ricordiamo che il progetto Поддержка политзеков (Sostegno ai prigionieri politici) di Memorial è presente on line in lingua russa –> memopzk.org/.

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23 maggio 2025. Jan Račinskij inserito nel registro degli agenti stranieri.

Il 23 maggio 2025 il Ministero della Giustizia della Federazione Russa ha inserito nel registro degli agenti stranieri Jan Račinskij, nostro collega, attivista per i diritti umani e attuale presidente di Memorial. Račinskij ha così commentato: “Già prima dell’entrata in vigore della legge sugli agenti stranieri avevo detto, in dichiarazioni pubbliche, che l’unico obiettivo di questa legge è quello di evitare discussioni di merito, affibbiando un’etichetta agli oppositori. Come scrisse Žvaneckij: ‘Ma che opinione può avere uno zoppo, se gli si dice subito che è zoppo?’. In sostanza si tratta di un ritorno al passato: repressioni in via extragiudiziale a discrezione di un ignoto funzionario. L’entrata in vigore e l’ampliamento dell’elenco degli “agenti stranieri” sono la prova della viltà e della mediocrità intellettuale del governo. Un governo che ha paura delle parole non ha futuro”. Le foto sono state scattate nel 2022 durante la cerimonia di consegna del Premio Nobel per la Pace a Memorial, ritirato da Jan Račinskij. Tra il pubblico anche Oleg Orlov e Irina Ščerbakova. Tutti e tre sono stati dichiarati agenti stranieri. Ricordiamo che il Ministero della Giustizia della Federazione Russa ha inserito nell’elenco anche i colleghi di Memorial Svetlana Gannuškina, Grigorij Vajpan, Nikita Sokolov, Sergej Stepanov, Michail Čimarov, oltre a numerose associazioni che fanno parte delle rete di Memorial. Račinskij, nato nel 1958, matematico e programmatore, è dal 1988 membro di Memorial. Fra il 1990 e il 1995 ha partecipato a missioni in difesa dei diritti umani in aree di conflitto quali il Karabach, la Trasnistria, l’Ossezia del Nord e la Cecenia. È direttore del progetto per la creazione del database relativo alle vittime del terrore politico in URSS. Račinskij è attualmente presidente di Memorial e continua a vivere in Russia. Ricordiamo che l’elenco in cui sono indicati gli agenti stranieri è stilato dal Ministero della Giustizia della Federazione Russa e viene aggiornato ogni venerdì. Gli agenti stranieri sono sottoposti a limitazioni di ordine finanziario e contabile, non hanno accesso a cariche politiche o incarichi pubblici e devono far precedere qualunque pubblicazione, anche un post su Facebook o un video su YouTube, da una precisa formulazione che denuncia il loro stato di “agente straniero”.

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