Il 23 maggio 2025 il Ministero della Giustizia della Federazione Russa ha inserito nel registro degli agenti stranieri Jan Račinskij, nostro collega, attivista per i diritti umani e attuale presidente di Memorial. Račinskij ha così commentato: “Già prima dell’entrata in vigore della legge sugli agenti stranieri avevo detto, in dichiarazioni pubbliche, che l’unico obiettivo di questa legge è quello di evitare discussioni di merito, affibbiando un’etichetta agli oppositori. Come scrisse Žvaneckij: ‘Ma che opinione può avere uno zoppo, se gli si dice subito che è zoppo?’. In sostanza si tratta di un ritorno al passato: repressioni in via extragiudiziale a discrezione di un ignoto funzionario. L’entrata in vigore e l’ampliamento dell’elenco degli “agenti stranieri” sono la prova della viltà e della mediocrità intellettuale del governo. Un governo che ha paura delle parole non ha futuro”. Le foto sono state scattate nel 2022 durante la cerimonia di consegna del Premio Nobel per la Pace a Memorial, ritirato da Jan Račinskij. Tra il pubblico anche Oleg Orlov e Irina Ščerbakova. Tutti e tre sono stati dichiarati agenti stranieri. Ricordiamo che il Ministero della Giustizia della Federazione Russa ha inserito nell’elenco anche i colleghi di Memorial Svetlana Gannuškina, Grigorij Vajpan, Nikita Sokolov, Sergej Stepanov, Michail Čimarov, oltre a numerose associazioni che fanno parte delle rete di Memorial. Račinskij, nato nel 1958, matematico e programmatore, è dal 1988 membro di Memorial. Fra il 1990 e il 1995 ha partecipato a missioni in difesa dei diritti umani in aree di conflitto quali il Karabach, la Trasnistria, l’Ossezia del Nord e la Cecenia. È direttore del progetto per la creazione del database relativo alle vittime del terrore politico in URSS. Račinskij è attualmente presidente di Memorial e continua a vivere in Russia. Ricordiamo che l’elenco in cui sono indicati gli agenti stranieri è stilato dal Ministero della Giustizia della Federazione Russa e viene aggiornato ogni venerdì. Gli agenti stranieri sono sottoposti a limitazioni di ordine finanziario e contabile, non hanno accesso a cariche politiche o incarichi pubblici e devono far precedere qualunque pubblicazione, anche un post su Facebook o un video su YouTube, da una precisa formulazione che denuncia il loro stato di “agente straniero”.