Scompaiono dalle biblioteche di Mosca i libri con temi lgbtq+ e gli autori dichiarati “agenti stranieri”

Secondo la testata indipendente "Meduza", dagli scaffali delle biblioteche di Mosca vengono rimossi libri che secondo le autorità conterrebbero "propaganda LGBTQ+".


05 aprile 2023 
ore 14:17


La testata russa indipendente Meduza riporta quanto scritto da “The Village” sulle limitazioni alla circolazione di libri sgraditi alle autorità russe. Si tratta, di fatto, di una forma di censura a posteriori, che mira a restringere ulteriormente gli spazi delle narrazioni che contrastano le versioni ufficiali sulla guerra e sui “valori tradizionali”. Avevamo già trattato delle repressioni contro la comunità LGBTQ+ in Russia qui. Il testo originale in russo si può leggere qui. Ringraziamo Meduza per il permesso alla traduzione che è di Axel Fruxi.


Le biblioteche di Mosca mettono da parte i libri degli autori che hanno ricevuto lo status di “agente straniero” o che criticano la guerra, nonché opere che secondo le autorità contengono propaganda LGBTQ+. Libri simili vengono rimossi dagli scaffali, non vengono dati in prestito ed è vietato prenotarli online, scrive The Village citando fonti di quattro biblioteche della città.


Secondo “The Village”, in tutte le biblioteche del Distretto amministrativo centrale di Mosca è stato distribuito un elenco di autori le cui opere non dovrebbero apparire quando si prenotano libri sul sito mos.ru. La circolazione dei loro testi sarà probabilmente limitata alla lettura nelle sale delle biblioteche.


“I nomi degli scrittori vengono discretamente dettati al telefono”, ha detto una fonte a “The Village”. In base alle sue parole, Boris Akunin, Dmitrij Gluchovskij, Dmitrij Bykov, Andrej Makarevič, Ekaterina Šul’man e altri sono stati inclusi nella lista.


“Ci è stato anche detto, a nostra discrezione, di rimuovere dagli scaffali i libri illustrati che, secondo noi, conterrebbero immagini con propaganda LGBTQ+”, ha aggiunto la fonte a The Village.


Si è iniziato a togliere dagli scaffali le opere degli “agenti stranieri” e i libri relativi alla tematica LGBTQ+ in altre due biblioteche del distretto. Una ha anche ricevuto l’ordine di nascondere i fascicoli della rivista “Diletant”, pubblicata dall’ex caporedattore di “Echo Moskvy” Aleksej Venediktov.


In una delle biblioteche del Distretto amministrativo meridionale le opere di 10 autori sono state rimosse dall’open access. Ai lettori viene comunicato che quei libri non sono disponibili. La fonte di The Village ha detto che così ha deciso la direzione della biblioteca, prevedendo a breve un controllo della procura.


A ottobre Boris Akunin ha riferito che il suo nome è stato rimosso dal tabellone del Teatro accademico russo per ragazzi (Rossijskij molodežnyj akademičeskij teatr) di Mosca e da quello del teatro Aleksandrinskij di San Pietroburgo. Allo stesso tempo, nella libreria di Mosca Dom knigi è stato vietato di mettere in vista i libri di Akunin e di altri autori, compresi quelli con lo status di “agente straniero”.


Alla fine di novembre la Duma di stato ha approvato la legge sul divieto totale di “propaganda” LGBTQ+, pedofilia e “cambio di sesso”, diretta a persone di qualsiasi età, attraverso i media, internet, pubblicità, letteratura e cinema. Il presidente russo non ha ancora firmato la legge.


Dal 1° dicembre nella Federazione Russa è entrata in vigore una nuova legge sugli “agenti stranieri” che proibisce loro di “produrre materiali informativi” per minori. Come spiegato sul sito web della Duma di stato, tali materiali stampati riceveranno il marchio “18+”, saranno vietati nelle associazioni per bambini e i negozi potranno fornirli solo in imballaggi opachi.

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