Comunicato ufficiale di Memorial Italia

Comunicato riguardo a tre iniziative che si terranno a Modena, Milano e Lucca.

Si svolgeranno a breve tre iniziative, a Modena, Milano e Lucca. L’iniziativa di Modena è la più grave, perché è stata concessa una sede pubblica dalla quale diffondere in Italia la propaganda di Mosca sulla “rinascita” della città di Mariupol’ dopo l’occupazione da parte dell’esercito della Federazione russa. La libertà  di opinione è diritto non negoziabile ma anche la difesa della verità storica cui Memorial Italia si è sempre dedicato. Per questo vogliamo ricordare con  fermezza che Mariupol’  è una città ucraina che è  stata conquistata dall’esercito russo dopo un sanguinoso assedio, durato mesi e costato migliaia di vite di civili. La presenza a uno di questi eventi di Alexander  Dugin, intellettuale ideologicamente vicino al regime di Putin, rende ancora più  inquietante il rischio di una manipolazione delle vicende che  saranno al centro dell’attenzione delle iniziative che si  svolgeranno a breve e che mirano ad accreditare una visione giustificazionista dell’aggressione russa all’Ucraina. Ci auguriamo che le  forze politiche, civili e sociali del nostro paese si adoperino per garantire una corretta diffusione delle informazioni sul conflitto in corso.

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29 gennaio 2025. Presentazione on line di “La mia vita nel Gulag” di Anna Szyszko-Grzywacz.

Mercoledì 29 gennaio alle 16:00 Stroncature, piattaforma scientifica, tecnologica e culturale, ospita la presentazione di La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956 di Anna Szyszko-Grzywacz, ultima pubblicazione della nostra collana Narrare la memoria, curata dalle socie Nadia Cicognini, Patrizia Deotto, Francesca Gori e Natalija Mazour per Edizioni Guerini e Associati. Con il curatore del volume, Luca Bernardini, dialogano Barbara Grzywacz e Carla Tonini. Modera l’incontro Riccardo Pennisi. Per partecipare è necessario registrarsi.

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La mia Russia. Storie da un Paese perduto.

La mia Russia. Storie da un Paese perduto. di Elena Kostjučenko. A cura di Claudia Zonghetti. Traduzioni di Maria Castorani, Martina Mecco, Riccardo Mini, Giulia Sorrentino, Francesca Stefanelli (Einuadi Editore, 2023). «Dalla migliore reporter russa gli incandescenti reportage che hanno contribuito a far chiudere la Novaja Gazeta». «La più importante giornalista d’inchiesta russa apre uno squarcio su un mondo al limite dell’inimmaginabile. Dall’ascesa di Putin alla guerra in Ucraina, un ritratto agghiacciante e umanissimo del Paese vero e della sua gente, vicino e lontano da Mosca e dal Cremlino». Il 28 marzo 2022, sei mesi dopo che era stato assegnato il Nobel per la pace al suo direttore Dmitrij Muratov, la Novaja Gazeta fu costretta a sospendere le pubblicazioni. Due pezzi in particolare avevano irritato le autorità russe: lunghi reportage dalle città assediate di Mykolaïv e Cherson, scritti dalla trentaquattrenne Elena Kostjučenko. Già da tempo nel mirino dei servizi russi e arrestata varie volte, Kostjučenko racconta da anni il degrado e la desolazione morale del proprio Paese. La mia Russia è un libro incendiario e straziante in cui ai reportage scritti tra il 2008 e il 2022 si alternano riflessioni che scavano nel torbido di quanto sta accadendo oggi. Tredici storie che compongono un eccezionale ritratto della Russia negli ultimi dieci anni. “Per tutta la carriera ho raccontato come la Russia ha sistematicamente tradito i propri cittadini. Eppure la Russia è il Paese che amo. Vorrei che questo libro uscisse il prima possibile, anche se so che probabilmente non mi sarà consentito pubblicare altro per lungo tempo, forse per sempre”. La televisione come religione nazionale; l’ospedale dismesso e le centinaia di bambini e ragazzi abbandonati dalle famiglie che lo hanno scelto come casa; la strada, le prostitute e i loro clienti; la persecuzione delle minoranze; i disastri ambientali sottaciuti; una giornata in un comando di polizia; gli istituti psichiatrici e gli orrori che nascondono; il coraggio delle donne russe; e naturalmente l’Ucraina. Storie intime e apocalittiche di violenza, repressione, miseria filtrate dallo sguardo unico, partecipe e lucido di una giornalista sul campo.

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24 gennaio 2025. “Sostegno ai prigionieri politici Memorial” iscritto nel registro degli agenti stranieri.

Il progetto Поддержка политзаключённых. Мемориал (Sostegno ai prigionieri politici Memorial), promosso dal Centro per la difesa dei diritti umani Memorial è stato dichiarato “agente straniero”.Oggi, 24 gennaio 2025, il ministero della giustizia della Federazione russa ha inserito il progetto Sostegno ai prigionieri politici Memorial nel cosiddetto registro degli agenti stranieri. Ricordiamo che gli “agenti stranieri” sono sottoposti a limitazioni di ordine finanziario e contabile, non hanno accesso a cariche politiche o incarichi pubblici e devono far precedere qualunque pubblicazione, anche un post sui social network, da una precisa formulazione che denuncia lo status di “agente straniero”. Questo significa che il lavoro portato avanti dal gruppo di persone che si occupano del progetto è stato notato e ritenuto poco gradito dalle autorità della Federazione russa. “Il progetto Sostegno ai prigionieri politici Memorial ha partecipato alla diffusione di notizie e materiali prodotti da agenti stranieri presso un numero illimitato di persone, ha diffuso informazioni false relative alle decisioni prese dalle autorità statali della Federazione russa e alle politiche da esse perseguite. Collabora con un’associazione iscritta nel registro degli agenti stranieri”: questa la formulazione ufficiale pubblicata oggi sul sito del Ministero della giustizia. I collaboratori del progetto dichiarano che il nuovo status giuridico non costituirà un ostacolo al proseguimento delle loro attività in difesa e sostegno dei prigionieri politici in Russia. “Non accettiamo che alla nostra organizzazione sia attribuito lo status di agente straniero: con le nostre attività in favore dei diritti umani difendiamo in primo luogo gli interessi di tutti quei cittadini russi che desiderano vedere il nostro paese libero e felice”.

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