"Consegnate il corpo alla madre". Dichiarazione del Centro per la difesa dei diritti umani Memorial

Il Centro per la Difesa dei diritti umani Memorial ha rilasciato un comunicato a proposito dell'inumano comportamento delle autorità russe nei confronti della madre di Aleksej Naval'nyj.

Il Centro per la Difesa dei diritti umani Memorial ha rilasciato un comunicato a proposito dell’inumano comportamento delle autorità russe nei confronti della madre di Aleksej Naval’nyj. Naval’nyj è morto in carcere, detenuto per motivi politici, il 16 febbraio 2024, nella colonia di Charp, oltre il Circolo Polare Artico. Le autorità russe hanno da subito creato ogni sorta di ostacoli alla madre del politico, nascondendole il luogo dove si trovava il suo corpo, adducendo pretesti per non farglielo vedere, tanto che lei aveva rivolto un appello in video allo stesso Vladimir Putin. Finalmente il corpo le è stato mostrato, ma a quel punto la signora è stata di fatto ricattata: le è stato fatto intendere che, qualora non avesse accettato di seppellire il figlio in segreto, il corpo sarebbe stato lasciato decomporre. Questo ricatto è stato pubblicamente denunciato dalla madre di Aleksej.

Il Centro per la difesa dei diritti umani Memorial è intervenuto sulla questione con la dichiarazione di cui riportiamo qui la traduzione italiana.

23 febbraio 2024

Esigiamo che il corpo di Aleksej Naval’nyj sia immediatamente consegnato alla madre. Dichiarazione del Centro per la Difesa dei diritti umani Memorial

Il 23 febbraio 2024, intorno alle 18:00 ora di Mosca, abbiamo saputo che gli inquirenti hanno imposto un aut aut a Ljudmila Naval’naja, la madre di Aleksej Naval’nyj: entro 3 ore avrebbe dovuto accettare che la sepoltura di suo figlio avvenisse in segreto, senza una cerimonia pubblica. In caso contrario Naval’nyj sarebbe stato sepolto nella colonia penale di Charp in cui è morto. Oltre che illegale, questo è disumano.

 

È una reazione sintomatica: le autorità non vogliono che le persone giunte a dare l’ultimo saluto a Naval’nyj vedano quante sono. Infatti, malgrado l’atmosfera di paura e sfiducia che opprime la società russa, sono tanti a piangere Naval’nyj e a condividere le sue idee. Sono tanti quelli che si oppongono alla guerra e al perpetuarsi infinito del regno di Putin.
Le autorità temono che Aleksej Naval’nyj riunisca per l’ultima volta le persone che ha definito come “noi” nella sua frase: “Se decideranno di uccidermi, significa che in quel momento saremo davvero forti”.
Il Centro per la difesa dei diritti umani chiede che il corpo di Aleksej Naval’nyj sia immediatamente consegnato alla madre e la garanzia che la cerimonia funebre e la sepoltura possano svolgersi senza ostacoli, secondo i desideri della famiglia.

 

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

Bologna, 7 marzo 2025. La guerra ibrida russa in Italia?

Venerdì 7 marzo 2025 alle 17:00 presso la Mediateca Giuseppe Guglielmi di Bologna (via Marsala 31) si tiene l’incontro La guerra ibrida russa in Italia? Analisi del fenomeno. Intervengono Matteo Pugliese, PhD dell’università di Barcellona e analista di Debunk.org (Disinformation analysis center) che presenta la sua ricerca sulla disinformazione russa in Italia, e le nostre Giulia De Florio e Vanessa Voisin. L’incontro, aperto a tutti gli interessati, si svolge in presenza e on line sulla piattaforma Teams, previa registrazione obbligatoria. La registrazione è disponibile sul nostro canale YouTube –> La guerra ibrida russa in Italia? Analisi del fenomeno con Matteo Pugliese.

Leggi

Università di Verona, marzo-maggio 2025. ÏÏ – HER: Dimensions of Ukrainian Womanhood.

Dal 7 marzo al 30 maggio 2025 si svolge presso il Dipartimento di lingue e letterature straniere dell’Università degli Studi di Verona il ciclo di conferenze ЇЇ – HER: Dimensions of Ukrainian Womanhood, una serie di approfondimenti volti a esplorare il ruolo delle donne ucraine nella guerra, nella pace e nella resistenza culturale. La verità sull’Ucraina va oltre i territori: riguarda l’identità, la storia e il futuro. Le donne ucraine non sono solo testimoni, sono combattenti, diplomatiche e custodi della cultura. L’iniziativa è promossa dal nostro Daniele Artoni e Anna Giust dell’Università deli Studi di Verona. 7 marzo – Women: War and Peace. Ukrainian writers and artists (1914–2022) con Aleksandra Hnatiuk. 28 marzo – Modern Heroines of Ukraine: Women Resisting, Rescuing, and Fighting for Freedom con Tetiana Zhukova. 11 aprile – Militant Women: New Images of Femininity in Public Discourse during Russian Invasion con Oksana Kis. 30 maggio – Ambassadors of Freedom: the historical experience of Ukrainian women in international politics and diplomacy con Alla Shvets. È possibile partecipare agli incontri sia in presenza sia tramite la piattaforma Zoom, inquadrando il QR code presente sulla locandina o collegandosi al link https://bit.ly/her-zoom. Per maggiori informazioni: Women: War and Peace. Ukrainian writers and artists (1914–2022)-Dip.Lingue e Letterature Straniere-Università degli Studi di Verona.

Leggi