“Mi sembra tutto piuttosto ridicolo”.

Intervento di Oleg Orlov del 29 maggio in collegamento video dal carcere di Syzran'.

Il 29 maggio presso il tribunale Zamoskvoreckij di Mosca si è tenuta la terza udienza per il ricorso avanzato da Oleg Orlov, copresidente del Centro per la difesa dei diritti umani Memorial, contro la procedura di inserimento nel registro degli agenti stranieri. Orlov è intervenuto in collegamento video dal carcere di Syzran’ nel quale è detenuto.

Ricordiamo che Orlov è stato ufficialmente indicato come agente straniero il 2 febbraio 2024 e che il 27 febbraio è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione per vilipendio reiterato dell’esercito della Federazione Russa, per essersi espresso pubblicamente contro l’invasione su vasta scala dell’Ucraina.

Al termine dell’udienza del 29 maggio Orlov ha avuto la possibilità di parlare e, con la consueta ironia, ha affermato: “Ho detto tutto. Propongo di inserire tutti i cittadini della Federazione Russa nel registro, tranne quelli che sono già in carcere”.

La giudice Marija Patyk non ha accolto il ricorso. Orlov rimane nel registro degli agenti stranieri.

Riportiamo in italiano alcuni estratti del discorso di Orlov che è possibile leggere integralmente in russo sul sito del Centro per la difesa dei diritti umani Memorial.

***

Signor giudice, mi sembra tutto piuttosto ridicolo. Sto parlando da una prigione, e nemmeno di Mosca, ma dal carcere gelido di Syzran’, regione di Samara, dove con mio grande stupore sono stato trasferito senza capirne il motivo. Come minimo dovrò passare altri due anni da recluso. E sono qui a contestare la mia assurda inclusione nel registro ancora più assurdo degli agenti stranieri.

***

Suppongo che il ministero della giustizia parta da un assioma che non ha bisogno di grandi dimostrazioni: nella Russia di oggi a pretendere che si osservi la costituzione è solo chi si trova sotto influenza straniera. Chi si permette di criticare gli organi di potere o di dubitare della effettiva e assoluta bontà delle decisioni prese dall’alto per i russi.

***

Il ministero fa riferimento al fatto che sono il copresidente del Centro per la difesa dei diritti umani Memorial. Comprendo molto bene la logica dei funzionari del ministero. Oggi come oggi l’espressione “diritti umani” suona come qualcosa di sovversivo, qualcosa che appartiene all’opposizione e che mina la stabilità e le fondamenta del potere.

***

Il ministero fa riferimento al fatto che sono stato nel direttivo della fondazione Obščestvennyj verdikt [Verdetto pubblico] che difende le persone, compresi i detenuti, dalla violenza illegittima delle forze dell’ordine. E di nuovo comprendo molto bene la logica dei funzionari del ministero: in un’epoca come la nostra, in cui sono proprio le forze dell’ordine a condurre le danze nel paese, la nostra risulta ovviamente un’attività inappropriata.

***

Il ministero esibisce come prove della mia attività politica le mie interviste e le mie dichiarazioni alla stampa. Cosa bisogna fare se una legge antigiuridica ritiene attività politica qualsiasi forma di espressione o giudizio espresso in pubblico nei confronti degli organi di potere?! Però, signor giudice, ora sono in prigione! Cosa che non ha spostato di un millimetro le mie convinzioni e non ha aggiunto un grammo di rispetto e attaccamento – che mai c’è stato, del resto – nei confronti di chi governa oggi il mio paese.

***
Resta comunque improbabile che dalla prigione io possa dirigere associazioni e parlare con i giornalisti. Mi piacerebbe molto parlare con loro, avrei tante cose da raccontare. E lo farei con piacere, ma le sbarre non me lo permettono. Tra l’altro immagino che per il ministero anche questo discorso costituisca attività politica.

***

Quindi non mi rimane che tornare a esaminare la cosiddetta influenza straniera che avrei subito. Senza nemmeno scomodarsi, i vostri funzionari hanno addotto come prove le stesse pubblicazioni di media dichiarati agenti stranieri o redatte da giornalisti iscritti nel registro degli agenti stranieri. Ma cosa bisogna fare se nella Russia di oggi quasi tutti i media onesti e indipendenti, a parte poche eccezioni, e un numero sempre più elevato di giornalisti onesti finiscono in quel registro?!

***

Se l’applicazione di una legge antigiuridica come quella relativa al “controllo dell’operato di individui sotto influenza straniera” corrispondesse a una logica elementare, dovrebbe funzionare così: li metti dietro le sbarre o dietro il filo spinato, quindi li escludi dal registro degli agenti stranieri. Tornano in libertà, quindi li iscrivi di nuovo nel registro. Perciò bisognerebbe estendere l’applicazione in sostanza all’intera popolazione russa. Perché, quando ci sono più di tre persone insieme, è facile che parlino del governo e che condiscano il tutto di parolacce. E anche questa è attività politica, per voi.

***

E poi l’influenza straniera è ovunque: la maggior parte dei russi compra telefoni di marche straniere, e tutti comprano i jeans. Alcuni nostri concittadini guidano addirittura automobili di produzione straniera. Che è pure peggio che prendere un caffè o un tè con un agente straniero, no? Se ci si volesse basare sulla logica e sul diritto, dovrei senza ombra di dubbio essere escluso dal registro degli agenti stranieri. Tra l’altro, in base al diritto, quello stesso registro, senza ombra di dubbio, dovrebbe essere abolito.

A mio avviso, è evidente a chiunque abbia anche solo una minima conoscenza del diritto.

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

Trento, 9-10 maggio 2025. ESTIVAL: politica, società e cultura dell’Europa orientale e balcanica.

Il 9 e 10 maggio 2025 torna a Trento ESTIVAL, festival dedicato alla politica, alla società e alla cultura dell’Europa centrale, orientale e balcanica. Giunto alla sua seconda edizione, l’evento propone due giorni di dibattiti, incontri, mostre fotografiche e proiezioni di documentari per approfondire temi di attualità europea: dall’allargamento dell’UE alle sfide ambientali, dai movimenti sociali alle minacce per la democrazia, dalla guerra in Ucraina ai nuovi scenari nel Caucaso. Uno spazio di dialogo con studiosi e giornalisti sul futuro dell’Europa e del suo ruolo nello scenario globale. Il festival intende offrire al pubblico un’occasione per appassionarsi a un’area spesso finora percepita come periferica negli equilibri globali, ma determinante per l’integrazione europea. ESTIVAL è un’iniziativa promossa da Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa / Centro per la Cooperazione Internazionale, la Scuola di Studi Internazionali dell’Università di Trento e East Journal, nata per consolidare il dialogo tra realtà culturali italiane attive nell’analisi dell’Europa centrale, orientale e balcanica. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero fino a esaurimento posti. Sabato 10 maggio intervengono i nostri Simone Bellezza, Giulia De Florio, Carolina De Stefano, Marco Puleri. Alle 12:30 Giulia De Florio in dialogo con Marco Puleri presenta la mostra fotografica Bielorussia: 30 anni di regime in 30 manifesti dedicata al designer bielorusso Artur Vakarov. Alle 14:30 Simone Bellezza, Giulia De Florio, Carolina De Stefano e Marco Puleri con la moderazione di Matteo Zola di East Journal animano la tavola rotonda Abbiamo perso l’Ucraina?

Leggi

5×1000 2025 | Memorial Italia

Anche nel 2025 è possibile partecipare allo sviluppo delle attività di Memorial Italia con un piccolo gesto che non costa nulla. È semplice: per destinare il 5×1000 al sostentamento di Memorial Italia è sufficiente scrivere il nostro codice fiscale (05429760480) nella casella denominata “Finanziamento della ricerca scientifica e delle università” all’interno del modulo della dichiarazione dei redditi (CUD, 730, UNICO). Si tratta di una somma che sarebbe comunque destinata allo Stato. Non è alternativa all’8×1000 che è possibile destinare liberamente alle confessioni religiose o allo Stato. Ricordiamo che l’associazione Memorial Italia nasce nel 2004 e fa parte del network di Memorial, ONG creata a Mosca alla fine degli anni Ottanta e oggi parzialmente sciolta per via giudiziaria dalla procura generale della Federazione Russa. Memorial Italia è composta di storici dell’Europa Orientale, slavisti, traduttori e appassionati di storia e cultura russe, ucraine, dell’Asia Centrale e del Caucaso interessati ai temi della conservazione della memoria storica e dei diritti umani. L’associazione ha come obiettivi la ricerca nell’ambito delle repressioni di epoca sovietica, lo studio dei totalitarismi, delle forme di violenza di Stato e delle violazioni dei diritti umani nel contesto sovietico e postsovietico e la difesa dei diritti umani nella Russia e nello spazio postsovietico attuali. Memorial Italia organizza convegni, mostre, seminari e lezioni, raccoglie documentazione e memorie, pubblica ricerche di storia e letteratura dedicate al tema della memoria, traduce materiale documentario, collabora a progetti nazionali e internazionali insieme alla comunità scientifica e ai colleghi del network di Memorial.

Leggi

Milano, 4 maggio 2025. Zona di libertà. Festival a sostegno dei prigionieri politici e delle loro famiglie.

Domenica 4 maggio dalle 12:00 alle 19:30 a Milano presso il centro culturale Slow Mill (via Volturno 32) si svolge il Festival a sostegno dei prigionieri politici e delle loro famiglie. In Russia quasi tremila persone sono perseguitate a causa delle loro convinzioni politiche. Di queste circa millecinquecento si trovano attualmente private della libertà. E questi sono solo i casi di cui siamo a conoscenza grazie alle organizzazioni per i diritti umani. In realtà il numero potrebbe essere molto più alto. Dall’inizio della guerra su vasta scala in Ucraina nel 2022 le repressioni in Russia contro chi esprime apertamente il proprio dissenso nei confronti delle azioni del governo si sono intensificate. Le persone con posizioni critiche vengono sempre più spesso arrestate, multate o incarcerate con accuse di natura politica. Ci riuniamo per scrivere lettere a questi prigionieri, per mostrare loro che non sono soli e per offrire loro un sostegno morale. Si parlerà di libertà, solidarietà e diritti umani insieme ad attivisti dalla Russia e dall’Italia, in un contesto di pressione e repressione. Per maggiori informazioni è disponibile la pagina Facebook fb.me/e/5naSgtfPU.

Leggi