A febbraio la Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura di Brescia, in collaborazione con Memorial Italia, ha scelto di dedicare attenzione all’attuale situazione della Repubblica di Bielorussia (Belarus) con un ciclo di iniziative e incontri.
Venerdì 7 febbraio, in occasione della Giornata internazionale dell’avvocato in pericolo, alle 17:00 nel complesso San Cristo (via Piamarta 9) si tiene l’incontro L’avvocatura in Bielorussia. Intervengono Riccardo Redaelli, professore di storia e istituzioni dell’Asia e di geopolitica presso l’Università Cattolica di Milano, e Sviatlana Halauneva, avvocata bielorussa per Human Rights Center Vjasna in Belarus. Lettura di poesie a cura di Giuseppina Turra.
Lunedì 10 febbraio alle 18:00 nella libreria dell’Università Cattolica (via Trieste 17/D) si tiene la presentazione dell’antologia di poesia bielorussa del XXI secolo Il mondo è finito e noi invece no. Intervengono le curatrici del volume: Giulia De Florio, professoressa di lingua e traduzione russa all’università di Parma e presidente di Memorial Italia, e Maya Halavanava, lettrice di lingua russa nelle università di Padova e di Milano, in dialogo con la poetessa Franca Grisoni.
Sabato 22 febbraio alle 17:30 al MO.CA (Palazzo Martinengo Colleoni, via Moretto 78) si tiene l’inaugurazione della mostra Bielorussia: 30 anni di regime in 30 manifesti del grafico bielorusso Arthur Vakarov. Presentano la mostra Federico Manzoni, vicesindaco del comune di Brescia; Giovanni Rocchi, presidente dell’ordine degli avvocati di Brescia; Filippo Perrini, presidente dellla Cooperativa cattolico-demoratica di Cultura di Brescia; Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei; Giulia De Florio, presidente di Memorial Italia; Yulica Yukhno della Ambasciata libera della Belarus. Interviene Arthur Vakarov, grafico, autore dei manifesti esposti.
Milano, 18 febbraio 2025. Presentazione del volume “La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956”.
Mi sono riappisolata. Dopo un po’, Wanda mi sveglia: «Sai Hanka, bisogna prepararsi all’estremo viaggio, perché ci devono fucilare. Sono entrati e si sono messi a chiacchierare: dicevano che all’alba ci porteranno nel bosco e ci fucileranno». Eravamo fermamente convinte che fosse arrivata la fine. Sapevamo che l’intero reparto era stato liquidato. E nessuno pensava di riuscire a salvare la pelle. Ce ne eravamo persino fatti una ragione, dal momento che non esistevano vie d’uscita. Io e Wanda ci mettemmo a pregare. Ci ordinarono di prepararci. Alle donne slegarono le mani e fu ordinato di salire sul camion. I ragazzi erano stati pestati da far pietà, erano insanguinati, senza berretto, laceri. Sul camion cercammo in qualche modo di coprirli e di proteggerli. Sono strane le sensazioni che si provano in una situazione di quel genere: la famiglia e il passato erano divenuti lontani e irrilevanti, mentre quei ragazzi ci erano adesso molto più vicini e cari. Martedì 18 febbraio 2025 alle 17:30 presso la Biblioteca Lambrate di Milano (via Valvassori Peroni 56) si tiene la presentazione del volume La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956 di Anna Szyszko-Grzywacz, compreso nella collana Narrare la memoria, curata da Memorial Italia per Edizioni Guerini. L’ingresso è libero. Intervengono Luca Bernardini, curatore del testo, e Barbara Grzywacz e Patrizia Deotto per Memorial Italia.