Sul colonialismo russo

Katia Margolis, Venezia 2024

La sua negazione è un atteggiamento che lega l’ala anti-Putin della società russa all’ala pro-Putin. Lo sciovinismo russo è radicato nella storia e nell’inconscio culturale molto più profondamente del putinismo. Dietro questa retorica si nasconde il rifiuto fondamentale di studiare le radici storiche e i metodi di creazione di questo “contesto culturale comune” con i popoli conquistati, russificati con la forza e in parte sterminati: l’ignoranza della storia dei ceceni, degli ingusci, dei buriati, dei baschiri, dei calmucchi, dei tuvini, degli jakuti, degli adigei, dei vepsi o dei keti.

Le narrazioni strategiche russe e i manuali di geografia delle scuole medie italiane

Uno studio a cura dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici mostra l’incidenza della disinformazione e della propaganda russa.

La decolonizzazione del sapere: la guerra d’invasione russa in Ucraina e il caso post-sovietico

Monumento a Lenin abbattuto a Stanycja Luhans'ka (foto: Yozh - Власна робота, CC BY-SA 4.0, Посилання)

Tra gli aspetti più interessanti dei dibattiti sul carattere coloniale della dominazione russa e poi sovietica sui Paesi che hanno raggiunto l’indipendenza dopo il 1991 c’è la questione dei risvolti sociali di questi dibattiti, a metà tra accademia e vita pubblica. L’esempio più lampante è quello delle discussioni sulla decolonizzazione (e la relativa decomunistizzazione) in Ucraina come pratica sociale e politica, sia in seguito all’inizio dell’invasione russa del 2014 e tanto più con l’aggressione su larga scala.

Olena Apčel, studiosa e soldata ucraina: “L’imperialismo russo si combatte anche ribellandosi alla pigrizia intellettuale”

“Da una parte ci stiamo difendendo da un nemico dieci volte più forte, astuto e subdolo, dall’altra siamo costantemente costretti a giustificarci qui in Europa. Dobbiamo, come alla scuola elementare, raccontare la storia del Novecento con una mappa in mano, una storia non deformata dalla propaganda moscovita”.