Silvia Stöber: “La disinformazione russa fa breccia in Germania. Se AfD guadagna potere è un rischio serio”

Intervista con la giornalista investigativa sulla propaganda e sulle violenze russe in Ue: “Oggi c’è una maggiore sensibilità, ma non è sufficiente per combattere adeguatamente la disinformazione. E gli effetti sulla popolazione tedesca sono percepibili. Lo si nota già ascoltando amici e parenti. Questo vale sia nella Germania orientale che in quella occidentale”.

Sul colonialismo russo

Katia Margolis, Venezia 2024

La sua negazione è un atteggiamento che lega l’ala anti-Putin della società russa all’ala pro-Putin. Lo sciovinismo russo è radicato nella storia e nell’inconscio culturale molto più profondamente del putinismo. Dietro questa retorica si nasconde il rifiuto fondamentale di studiare le radici storiche e i metodi di creazione di questo “contesto culturale comune” con i popoli conquistati, russificati con la forza e in parte sterminati: l’ignoranza della storia dei ceceni, degli ingusci, dei buriati, dei baschiri, dei calmucchi, dei tuvini, degli jakuti, degli adigei, dei vepsi o dei keti.

Le narrazioni strategiche russe e i manuali di geografia delle scuole medie italiane

Uno studio a cura dell’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici mostra l’incidenza della disinformazione e della propaganda russa.

Come la Russia ha caparbiamente distorto l’immagine della Germania nell’ultimo decennio

È stata il principale obiettivo europeo nella guerra ibrida di Putin, con grande efficacia specie nelle regioni dell’est. Ha cavalcato ogni volta l’onda emotiva dell’ultima emergenza, con un carattere post-ideologico, più per dividere che per indottrinare.

#1 | Modalità e strumenti della propaganda russa.

Segnaliamo tre articoli che analizzano e aiutano a comprendere meglio le modalità e gli strumenti utilizzati dalla propaganda russa per seminare incertezza, disinformazione e caos anche ben oltre i confini nazionali. Per Affari internazionali Matteo Pugliese offre un’analisi approfondita delle strategie online della propaganda russa e delle sue “fabbriche di troll”, sorte all’interno di vere e proprie aziende che hanno l’obiettivo di “inquinare l’informazione occidentale”: Il Cremlino appalta la disinformazione ad aziende private russe come SDA. Valigia blu commenta un recente articolo pubblicato su The Hill da Alan J. Kuperman contrapponendo fatti e fonti alle tesi dell’autrice secondo cui “gli ucraini e Joe Biden e non solo Putin hanno responsabilità significative per lo scoppio e il perdurare della guerra in Ucraina”: La guerra in Ucraina e l’articolo di Kuperman: quando la disinformazione si maschera da analisi. Per il nostro spazio su Huffington Post on line Simone Zoppellaro propone un importante approfondimento sulle strategie di manipolazione e disinformazione russe messe in atto in Germania per “seminare divisioni sociali e politiche che mirano a destabilizzare Berlino e l’Europa”: Creare il caos. Le campagne di disinformazione russe in Germania. Ricordiamo che è disponibile online sul nostro canale YouTube la registrazione dell’incontro La guerra ibrida russa in Italia? Analisi del fenomeno con Matteo Pugliese tenutosi di recente a Bologna.

Perché la guerra russo-ucraina è iniziata nel febbraio 2014

Truppe senza segni di riconoscimento in Crimea nel 2014 (Foto di Ilya Varlamov - varlamov.ru, CC BY-SA 4.0, Link)

Tre fraintendimenti internazionali sulle origini del conflitto. Quei fatidici eventi in Crimea del 2014 non sono stati né una rivolta locale, né la cessione pacifica di una parte di territorio, né la reazione inevitabile di Mosca a una provocazione ucraina. Sono figli del nazionalismo e dell’espansionismo imperialista russo.