Russificare un’intera generazione: la guerra del Cremlino all’identità ucraina passa dall’istruzione

Immagine esemplificativa (School by Nick Youngson CC BY-SA 3.0, Pix4free)

La Russia di Putin trasforma l’educazione scolastica in propaganda di stato. Con l’arma preferita del Cremlino.

Moldova: Storia, memoria e politica

We moved to 8.12, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

Intervista allo storico e scrittore: “Si percepiscono come legati alla Romania ma al tempo stesso sono stati socializzati attraverso elementi linguistici e politici di altra provenienza. Perciò, io credo che dovremmo avviarci verso una concezione prettamente europea del discorso nazionale incentrata su due elementi principali: una lingua di stato comune, il rumeno, unito al rispetto delle minoranze culturali e linguistiche”.

Olena Apčel, studiosa e soldata ucraina: “L’imperialismo russo si combatte anche ribellandosi alla pigrizia intellettuale”

“Da una parte ci stiamo difendendo da un nemico dieci volte più forte, astuto e subdolo, dall’altra siamo costantemente costretti a giustificarci qui in Europa. Dobbiamo, come alla scuola elementare, raccontare la storia del Novecento con una mappa in mano, una storia non deformata dalla propaganda moscovita”.

Voci stridenti. Il baritono putiniano e il basso ucraino sul palco del Teatro San Carlo

Ildar Abdrazakov (foto di Gilzetbase, CC BY-SA 4.0)

Abdrazakov è un artista vicino al regime di Mosca, che si è visto cancellare molte dati negli Usa e in Europa. Nonostante le proteste per la sua presenza al Don Carlo, le autorità culturali italiane restano in silenzio. E il collega ucraino Tsymbalyuk, pur “sotto shock”, ci sarà perché ha “un contratto da rispettare”.

La rete di sostegno dei prigionieri politici in Russia. “Non arretriamo, l’ingiustizia non prenderà il sopravvento”

Foto di engin akyurt su Unsplash

Il sostegno ai prigionieri politici attraverso lo sguardo di coloro che lo offrono: “Ovviamente, la cosa di cui ha più bisogno è la libertà, ma quella non posso procurargliela né spedirgliela con il Servizio Penitenziario Federale. Però posso esprimergli tutto il mio amore continuando a lottare per lui”.

Le torture subite nelle prigioni russe raccontate dall’anarchico Ruslan Sidiki

Foto di engin akyurt su Unsplash

Ruslan Sidiki conferma il suo coinvolgimento in azioni per danneggiare le infrastrutture militari alla base aerea militare di Djagilevo e ai binari ferroviari nella regione di Rjazan’, ma altre confessioni gli sono state estorte in carcere.

L’ultima sfida di Zelensky: diventare un leader diverso

Volodymyr Zelensky (fonte: President.gov.ua; CC BY 4.0, nessuna modifica)

Appare indurito, invecchiato, affaticato. Porta il peso di una nazione che affronta una minaccia esistenziale. È stato abilissimo, è ancora popolare, è determinato e impara in fretta. Ma ora è fondamentale trovare un modo sostenibile di mobilitare e gestire le risorse e il rimpasto di governo è legato al bisogno di un apparato diverso. Perché dietro di lui, scalpitano Yermak e Zalužnyj.

Orio Giorgio Stirpe: “I quattro disastri dell’armata di Putin e la tenuta ucraina”

Le previsioni dell’ufficiale dell’esercito, analista militare e scrittore: “Esiste una consapevolezza documentata da parte occidentale e ucraina che il potenziale militare offensivo della Russia si esaurirà entro il 2025″… “il sostegno armato all’Ucraina rimane l’unica soluzione possibile per porre fine alla guerra. La buona notizia, però, è che questo sostegno non dovrà essere interminabile”.

Salviamo Gorinov: la Croce Rossa deve intervenire

Aleksej Gorinov in tribunale regge un cartello con la scritta "Avete ancora bisogno di questa guerra?" (foto di SOTA, CC BY 3.0)

Sappiamo tutti a cosa ha portato, in passato, l’inerzia delle organizzazioni internazionali. Che il punto siano le difficoltà peculiari di operare in Russia? Un mese fa è stato chiesto alla Croce Rossa di ispezionare le carceri in Bielorussia: da allora niente, silenzio.

La resistenza dei buriati e la diversità come antidoto alla Russia di Putin

Foto di Marco Simonetti

Da più di due anni la Free Buryatia Foundation lotta per una Russia senza guerra e una Buriazia capace di autodeterminarsi. Aleksandra Garmažapova, Presidente della Fondazione, spiega a Memorial Italia la connessione tra imperialismo, xenofobia e guerra nel paese di Putin.