l caporedattore di Dožd’: “Negli ultimi 25 anni abbiamo sempre lavorato nonostante qualcuno o qualcosa. Il problema principale è l’impunità assoluta sia per i crimini contro i giornalisti, sia per le pressioni nei loro confronti”.
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Ucraina, il pluralismo alla prova della guerra. Conversazione con Andreas Umland
“Quello che stiamo vedendo negli ultimi mesi in Ucraina è l’avveramento di un vecchio detto: non sono solo gli stati che fanno le guerre; spesso le guerre fanno gli stati. È in corso un processo di unificazione culturale del paese, e allo stesso tempo di sfaldamento dei vecchi gruppi di potere politico-oligarchici. Certamente la guerra cambierà il paesaggio politico”.
“Arrivare a ogni singolo destino”. Memorial e la lotta per la memoria delle vittime delle repressioni sovietiche
Memorial nasce per riparare non solo i crimini sovietici contro milioni di cittadini innocenti, ma anche il torto, gravissimo, di aver impedito alle vittime di parlare.
Non solo Junarmija. Col “Grande cambiamento” Putin si fa i suoi giovani balilla
Oltre al patriottismo, sarà posta in primo piano la difesa dei “valori tradizionali” (religione cristiana ortodossa, eterosessualità, famiglia nucleare…) attraverso cui, nell’attuale congiuntura storica, la Russia sta cercando di imporsi come faro della civiltà mondiale in contrapposizione alla “decadente” Europa.
Il viaggio di Elena Kostioukovitch nella mente di Vladimir Putin
Il recente volume traccia un itinerario in cui si alternano considerazioni di ordine politico, storico, antropologico, consentendo di cogliere aspetti che sfuggono alle analisi consuete.
Un giorno verrà un uomo dagli occhi azzurri e dirà “Roar”
La prima uscita di Russian Oppositional Arts Review è interamente dedicata all’aggressione russa in Ucraina, con un numero eterogeneo di rubriche e collaboratori. Chi ha un minimo di familiarità con la storia sovietica non può non rimanere impressionato da questo ritorno a una cultura clandestina e dissidente.
“Putin si ispira alla Cina. L’Occidente più che ingenuo, è ignorante”. Conversazione con Radka Denemarková
La storia vista dal punto di vista delle vittime: “Odio l’espressione ‘dobbiamo guardare alla situazione dal punto di vista geopolitico’ e replico sempre che invece la situazione va osservata dal punto di vista umano” .