Grigorij Sinčenko, detenuto ucraino in Russia: “Non ho cercato di uccidermi, mi sono tagliato le vene per protesta”

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Il racconto dal carcere di Rostov sul Don, in cui è in detenzione preventiva: “Ho usato il mio sangue come inchiostro per descrivere le torture sulle pareti della cella”. Il Tribunale militare del distretto meridionale lo accusa di “spionaggio e sabotaggio” e di 40 altri reati commessi sul territorio della cosiddetta Repubblica popolare di Donec’k..