Esponente della giovane generazione del dissenso sovietico, Aleksandr Julevič Daniel’ (Mosca 1951) si è impegnato fin dagli anni Settanta nel movimento per la difesa dei diritti dell’uomo, collaborando attivamente con importanti periodici clandestini, quali la “Chronika tekuščich sobytij” (Cronaca degli avvenimenti correnti), principale fonte di controinformazione sulle violazioni dei diritti umani in Urss, e la rivista di storia “Pamjat’” (Memoria), che si proponeva di restituire alla memoria collettiva le tragedie vissute dal paese con la dittatura staliniana, condannate all’oblio dalla “storia ufficiale” imposta dal regime. Con la liberalizzazione seguita all’avvento di Gorbačev al potere, Daniel’ è stato fra i fondatori dell’associazione Memorial, di cui è tuttora uno dei dirigenti. Erede della tradizione del dissenso democratico, Memorial, il cui primo presidente è stato Andrej Sacharov, si è dedicata da un lato alla battaglia per la memoria storica, l’apertura degli archivi e la libertà della ricerca, e, dall’altro, alla difesa dei diritti dell’uomo, impegnandosi soprattutto, negli anni Novanta, in Cecenia. A Memorial, Daniel’ dirige due importanti gruppi di ricerca: “Pensare altrimenti: il dissenso e il movimento per la difesa dei diritti dell’uomo in Unione Sovietica dagli anni Cinquanta a gli anni Ottanta” e “Il museo virtuale del Gulag”. E’ autore di numerosissime pubblicazioni, in patria e all’estero.