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Documenti relativi agli italiani in Unione Sovietica

Furono circa 1000 gli italiani che vennero repressi in URSS tra il 1919 e il 1939. Di questi 1000 circa 500 appartenevano alla comunità italiana di Kerc’, che si era formata tra il ‘700 e l’800 quando contadini soprattutto di origine pugliese si erano recati in Crimea dove il clima era simile a quello mediterraneo e le terre potevano essere acquistate a poco prezzo; degli altri 500 facevano parte i cosiddetti “emigrati politici” cioè circa 300 italiani che negli anni Venti erano espatriati, spesso illegalmente, per sottrarsi all’arresto da parte delle autorità fasciste che li perseguitavano per la loro appartenenza al PCI o ad altri partiti della sinistra; i rimanenti possono essere fatti rientrare infine in una sorta di emigrazione socio-economica: artisti di teatro, musicisti, operai che, anche dopo la crisi del 1929, avevano cercato lavoro in URSS. Tra questi operai anche quelli della fabbrica “Kaganovič”, fabbrica modello per la produzione di cuscinetti a sfera costruita a Mosca dopo il 1933 dall’italiana RIV, una fabbrica in realtà di proprietà degli Agnelli.

 

Nel corso degli anni Venti la vita scorse relativamente tranquilla. Gli emigrati, giunti in URSS, nella maggior parte dei casi si rivolgevano al rappresentante del PCI a Mosca che trovava loro un alloggio e un lavoro. Dal 1919, infatti, dopo la creazione dell’Internazionale Comunista, ogni partito comunista invia nella capitale moscovita un proprio rappresentante permanente.

 

Il rappresentante in questione svolgeva anche funzioni di verifica dei dati di ogni singolo emigrato giunto: dati biografici, esperienza politica passata, atteggiamento del PCI nei suoi confronti ove egli ne fosse stato membro. Se riconosciuti come emigrati politici, gli italiani giunti in URSS potevano ufruire di una speciale tessera che gli permetteva di acquistare nei negozi riservati agli stranieri. Molti di essi partecipavano alla vita dei Club degli emigrati politici cosituitisi nelle varie città sovietiche. Al loro interno era tollerata una certa franchezza di opinioni.

 

Le condizioni di vita cominciarono a peggiorare agli inizi degli anni Trenta sia in seguito alla collettivizzazione forzata delle campagne sia a causa dell’arrivo al potere di Hitler in Germania nel 1933. Stalin si convinse dell’imminente pericolo di una guerra contro l’URSS e da quel momento, e in maniera crescente negli anni successivi, ogni straniero divenne un potenziale nemico contro la sicurezza dello stato sovietico. La xenofobia dilagò nel paese sino a diventare tema ossessivo nella stagione del “Grande Terrore”, cioè l’anno 1937-1938 in cui solo i fucilati furono circa 800.000 persone. Anche la comunità italiana ebbe in quei 12 mesi la maggior parte delle sue vittime. Il Grande Terrore fu un processo pianificato dall’alto: il Politbjuro stabiliva quote precise di persone che andavano arrestate, processate o direttamente fucilate. L’NKVD (la polizia politica sovietica) obbediva con solerzia superando alle volte andava oltre ciò che era stato richiesto dallo stesso Stalin e dai suoi collaboratori.

 

Molti italiani morirono nei campi più tristemente famosi del sistema concentrazionario sovietico ma anche in quelli minori, disseminati nelle regioni più remote dell’immenso territorio russo. Nei campi del nord-ovest (a Vorkuta, a Uchta-Pečora, a Inta, a Viatka, nelle isole Solovki), in quelli delle regioni centrali (a Karaganda o a Krasnoiarsk), nei lager della Siberia del Nord-Orientale: qui, in questi luoghi di desolazione e di morte, scomparvero 120 dei 144 italiani che, soprattutto tra il 1935 e il 1939, rimasero vittime del terrore staliniano. In totale 27 furono i lager in cui vennero imprigionati, 19 le località di confino o i luoghi di deportazione in cui è stato sinora possibile rintracciare la loro presenza. Molti altri non giunsero mai né ai campi di transito né tantomeno alle destinazioni finali: 128 italiani, infatti, subito dopo l’arresto, soprattutto negli anni del Grande Terrore, cioè tra il 1937 e il 1938, morirono fucilati spesso in assenza di un seppur breve o sommario processo. Molti dei loro corpi giacciono nelle fosse comuni di Butovo o della Kommunarka nei pressi di Mosca, scoperte per la prima volta solo alcuni anni or sono.

Fonti relative agli italiani vittime di repressioni politiche in Unione Sovietica (1918-1953)

Bibliografia scelta relativa all’archivio degli italiani nel gulag

“Amadei Livio”, GARF, Fondo degli atti istruttori, 10035, op. 1, P-26343, cc. 4
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1936

Verbale dell’interrogatorio, 26 settembre 1936.

 

 

Anderson Roberto (Roma, 1900 – Mosca 1938)
«Anderson Roberto», GARF, Fondo degli atti istruttori, 10035, op. 1, P-63120, cc. 35 1937-1955

Il fascicolo contiene la documentazione relativa all’arresto, alla condanna e alla successiva riabilitazione di Roberto Anderson.

In particolare: mandato di arresto e ordine di carcerazione, 17 agosto 1937; formulario dell’NKVD con i dati dell’arrestato e verbale dell’interrogatorio, 20 agosto 1937; estratto dal verbale della seduta del comitato di partito della fabbrica “Kaganovič” del 23 luglio 1937; atto d’accusa, 25 luglio 1938; verbale della seduta preparatoria del Collegio militare del Tribunale supremo dell’URSS, 26 settembre 1938; ricevuta dell’atto di accusa, firmata da Roberto Anderson, 26 settembre 1938; verbale della seduta del Collegio militare del Tribunale supremo dell’URSS e sentenza di condanna alla fucilazione, 27 settembre 1938; certificato di fucilazione 27 settembre 1938; domanda di riabilitazione presentata della moglie, Lija Podol’skaja, al vicepresidente della commissione di controllo del partito presso il CC del PCUS, P.T. Komarov, aprile 1955; schede informative sul fascicolo personale di Roberto Anderson e di Aldo Mattei (Ezio Misuri) compilate dal giudice istruttore del UKGB della regione di Mosca, Aristarchov, 15 luglio 1955; conclusione del procuratore militare Erofeev, 28 settembre 1955; sentenza di riabilitazione del Collegio militare del Tribunale supremo dell’URSS, 5 novembre 1955.

Gennari Emilio (Stradella, 1902 – Ust’vymskij lager 1944)


«André Charlot (Gennari Emilio)», GARF, Fondo degli atti istruttori, 10035, op. 1, P-25536, cc. 10 1938-1941

Il fascicolo contiene la documentazione relativa all’arresto e alla condanna di Emilio Gennari.

In particolare: formulario dell’NKVD con i dati dell’arrestato, 20 marzo 1938; nota caratteristica rilasciata dalla fabbrica Kalibr, 30 marzo 1938; atto d’accusa, 8 aprile 1938; estratto dal verbale dell’OSO dell’NKVD con la condanna a otto anni di lager, 8 giugno 1938; verbale dell’interrogatorio della testimone Valentina Smirnova; nota informativa del settore quadri del Comintern alla Procura dell’URSS, 15 febbraio 1941.

 

 

 

Bardella Giuseppe (Genga, 1899 – URSS 1939)


«Bardella Giuseppe», GARF, Fondo degli atti istruttori, 10035, op. 1, P-25451, cc. 13

1938-1956

Il fascicolo contiene la documentazione relativa all’arresto, alla condanna e alla successiva riabilitazione di Giuseppe Bardella.

In particolare: mandato di arresto, 13 febbraio 1938; formulario dell’NKVD con i dati dell’arrestato, 15 febbraio 1938; atto d’accusa, maggio 1938; estratto dal verbale dell’OSO dell’NKVD con la condanna a cinque anni di lager, 24 giugno 1938; nota informativa della sezione quadri del Comintern indirizzata al Procuratore dell’URSS, 3 febbraio 1941; scheda informativa sul fascicolo d’istruttoria n. 716060 relativo a Ivan Grigor’evič Sorokin, 20 luglio 1955; protesta del Viceprocuratore generale dell’URSS Varskoj al Collegio Militare del Tribunale Supremo dell’URSS, 19 giugno 1956.

 

Bartolozzi Augusto (Gardoni Gino), San Casciano Val di Pesa, 1899 – Severo-Vostočnyj lager, 1938
«Gardoni Gino (Bartolozzi Augusto) » GARF, Fondo degli atti istruttori, 10035, P-23952, cc. 9 1938-1956

Il fascicolo contiene la documentazione relativa all’arresto, alla condanna e alla successiva riabilitazione di Augusto Bartolozzi.

In particolare: formulario dell’NKVD con i dati dell’arrestato, 16 marzo 1938; atto d’accusa, 31 marzo 1938; nota informativa dallo schedario centrale del GULAG con il luogo di detenzione e la data di morte, 26 dicembre 1938; scheda informativa sul fascicolo personale n. 1386, relativo a Gino Gardoni, compilata dal Procuratore Militare Kireev, 20 giugno 1956; domanda di riabilitazione presentata dalla moglie, M.M. Zarachovič, al Procuratore Militare, 15 giugno 1956; certificato di morte, 1 giugno 1940.

 

 

 

 

 

 

 

Bertoch Vattovaz Albina (n. Pisano Lazzaretto 1902)
«Bertoch Vattovaz Albina», GARF, Fondo degli atti istruttori, 10035, op. 1, P-32706, cc. 12 1937-1956

Il fascicolo contiene la documentazione relativa all’arresto, all’istruttoria e alla successiva riabilitazione di Albina Bertoch Vattovaz.

In particolare: permesso di soggiorno, 22 marzo 1937; foto segnaletica; verbali degli interrogatori, 31 marzo e 20 dicembre 1938; istanza al Procuratore militare di Mosca; richiesta di informazioni sul destino dei figli inoltrata al Procuratore militare di Mosca, 13 aprile 1940; richiesta di revisione del caso di Albina Vattovaz presentata dalla figlia Iolanda Vattovaz Zabotkina al Procuratore Generale dell’URSS, 13 dicembre 1956.

 

Bertozzi Olindo (Serra di Tornano, 1902 – Mosca 1938)
«Bertozzi Olindo», GARF, Fondo degli atti istruttori, 10035, op. 1, P-23337, cc. 19 1938-1966

Il fascicolo comprende la documentazione relativa all’arresto, alla condanna e alla successiva riabilitazione di Olindo Bertozzi.

In particolare: mandato di arresto, formulario dell’NKVD con i dati dell’arrestato, 16 febbraio 1938; atto d’accusa; estratto dall’atto di fucilazione, 20 agosto 1938; nota caratteristica fornita dalla fabbrica Sojuzdetfil’m; scheda informativa sui materiali riguardanti Bertozzi conservati nell’Archivio Centrale Speciale di Stato, 13 ottobre 1955; scheda informativa sul caso n. 961674 relativo a Aldo Torre [Gorelli] compilata dal Viceprocuratore militare del distretto di Mosca Šilov il 2 novembre 1955 e scheda informativa sul fascicolo personale n. 1380 di Gorelli, conservato nell’archivio dell’ex Comintern, compilata dal Viceprocuratore militare del distretto di Mosca Šilov il 2 novembre 1955; protesta del Viceprocuratore generale Varskoj al collegio militare del Tribunale Supremo dell’URSS, 20 marzo 1956; richiesta di informazioni sul padre presentata dalla figlia O. Pankratova al KGB, 23 febbraio 1966; richiesta di registrazione della morte in carcere di Bertozzi presentata dal KGB all’ufficio anagrafe della zona Baumanskaja, 16 marzo 1966 e relativa risposta del direttore dell’ufficio anagrafe, 18 marzo 1966.

 

Biancani Robusto (Tatti, 1899 – Mosca, 1938)
«Biancani Robusto», GARF, Fondo degli atti istruttori 10035, op. 1, P-26085, cc. 12 1938-1956

Il fascicolo contiene la documentazione relativa all’arresto, alla condanna e alla successiva riabilitazione di Robusto Biancani.

In particolare: certificato di arresto, 7 febbraio 1938; risoluzione sulla scelta della pena detentiva per Biancani, accusato di attività spionistica in base all’art. 58-6; foto segnaletica; formulario dell’NKVD con i dati dell’arrestato, 8 febbraio 1938; elenco degli imputati coinvolti nel caso di Biancani; atto d’accusa dell’UNKVD di Mosca, 15 marzo 1938; estratto dall’atto di fucilazione, 3 giugno 1938; verbale dell’esame del fascicolo d’istruttoria (archivio dell’NKVD dell’URSS), 15 gennaio 1945; scheda riassuntiva del contenuto del fascicolo personale di Biancani presso il CC del PCUS, 19 giugno 1956; sentenza del Tribunale Supremo dell’URSS con revoca della condanna di Biancani, 14 luglio 1956; lettera all’UKGB con la richiesta di informare la figlia Luciana Sorokina che Biancani è stato riabilitato dal Collegio Militare del Tribunale supremo dell’URSS, 8 settembre 1956.

 

Cerquetti Renato (San Severino Marche, 1898 – Mosca 1938)
Dal fascicolo di «Civalleri Ernani», GARF, fondo degli atti istruttori 10035, op. 1, P-24884, cc.4 1956

Scheda informativa sul caso n. 961373 relativo a Renato Cerquetti, compilata dal procuratore militare I. Sinicyn, 28 giugno 1956.

 

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Località in cui furono confinati o deportati gli italiani

 

28. Vorkuta (Repubblica Autonoma dei Comi)
29. Syktyvkar (Repubblica Autonoma dei Comi)
30. Pinega (Regione di Archangel’sk)
31. Repubblica di Baskiria
32. Čeljabinsk
33-35. Regione di Krasnojarsk
36. Regione di Gor’kij
37. Archangel’sk
38. Jaren’sk (regione di Archangel’sk)
39. Astrachan’
40. Aleksandrov (regione di Vladimir)
41. Kiev (Ucraina)
42. Akmola (Kazachstan)
43. Semipalatinsk (Kazachstan)
44. Karaganda (Kazachstan)
45. Džalagaš, Kzyl-Orda (Kazachstan)
46. Mirzachul’ (Taškent, Uzbekistan)

Lager in cui furono detenuti gli italiani

 

1. Vorkutinskj ITL (Vorkuta, Repubblica Autonoma dei Comi)
2. Rečnoj lager’ o Lager speciale n. 6 (Vorkuta, Repubblica Autonoma dei Comi)
3. Pečorskij ITL (Pečora, Repubblica Autonoma dei Comi)
4. Mineral’nyj lager’ o Lager speciale n. 1 (Inta, Repubblica Autonoma dei Comi)
5. Ust’vymskij ITL (Syktyvkar, Repubblica Autonoma dei Comi)
6. Uchto-ižemskij ITL (Uchta, Repubblica Autonoma dei Comi)
7. Severnyj železnodorožnyj ITL (Svobodnyj, Repubblica Autonoma dei Comi)
8. Usol’skij ITL (Solikamsk, regione di Perm’)
9. Severo-ural’skij ITL (Irbit, poi Sos’va, regione di Sverdlovsk)
10. Čeljabinskij ITL (čeljabinsk)
11. Omskij ITL (Omsk)
12. Dubravnyj lager’ (Javas, Repubblica dei Mordvini)
13. Temnikovskij lager’ (Javas, Repubblica dei Mordvini)
14. Sibirskij ITL (Mariinsk, regione di Novosibirsk)
15. Krasnojarskij ITL (Kansk, poi Rešoty, regione di Krasnojarsk)
16. Severo-Vostočnyj ITL (Magadan, Baia di Nagaevo, regione della Kolyma)
17. Severnyj ITL Dal’stroja, Mjakit-Uat (Jagodnoe, Magadan, regione della Kolyma)
18. Beregovoj lager’ o Lager speciale n. 5 (Magadan, Baia di Nagaevo, regione della Kolyma)
19. Karagandinskij ITL (Dolinka, regione di Karaganda, Kazachstan)
20. Belomoro-Baltijskij ITL (Belomorkanal, Medvež’egorsk, Repubblica Autonoma di Carelia)
21. Solovecki ITL (Isole Solovki, regione di Archangel’sk)
22. Andronnikovskij konclager’ (Monastero di S. Andronico, Mosca)
23. Angarskij ITL (Bratsk, regione di Irkutsk)
24. Saratovskij ITL (Saratov)
25. Novočerkassk (Rostov-na-Donu)
26. Ivdel’skij ITL (Ivdel’)
27. Gornošorskij ITL (regione di Kemerovo)

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