Diari ucraini di Andrej Kurkov

Uno strumento prezioso per entrare direttamente in piazza Maidan, nel vivo delle manifestazioni

Titolo: Diari ucraini
Autore: Andrej Kurkov
Edizione : Keller
Pagine:  336

 

Le proteste di piazza Maidan in Ucraina, la vita quotidiana di una famiglia in un Paese in subbuglio, viste attraverso gli occhi  e la narrazione coinvolgente e puntuale di uno dei maggiori scrittori del nostro tempo: Andrei Kurkov.
I suoi diari sono uno strumento prezioso per entrare direttamente in piazza Maidan, nel vivo delle manifestazioni, dei preparativi, dei momenti successivi in cui si contano le ferite, ma scopriamo anche i ricordi dell’autore, la storia dell’Ucraina  passata e recente. La voce narrante di Kurkov è naturale, spontanea, ricrea atmosfere, svela retroscena, vive di un forte senso dell’amore per il Paese, i suoi problemi, le persone che cercano di cambiare le cose.

Andrej Kurkov nasce il 23 aprile 1961 in un paese nell’area di Leningrado. Nel 1983 si laurea a Kiev presso l’Accademia pedagogica di Lingue straniere. È autore ucraino che scrive in russo. Vive a Kiev, inizia a scrivere fin da piccolissimo. Per un periodo lavora come giornalista, compie il servizio militare come guardia carceraria a Odessa, poi si occupa di cinema, sceneggiature e romanzi di successo.
È autore di tredici romanzi e di cinque libri per bambini. Il suo lavoro è tradotto in decine di lingue tra cui inglese, giapponese, francese, cinese, svedese ed ebraico.

 

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Ci avviamo a concludere il terzo anno di guerra, il terzo anno di vittime e distruzione, di privazioni e sofferenze per milioni di persone cui, in territorio europeo, non si assisteva dai tempi della Seconda guerra mondiale. E non possiamo tacere. Ancora alla fine dello scorso aprile, il nostro ex ministro della difesa ha annunciato che le perdite della parte ucraina nel conflitto armato in corso ammontavano a 500.000 persone. Guardatelo, quel numero, e pensateci! Quali perdite, invece, ha subito la Russia, che secondo le fonti ufficiali avanza con successo costante per tutto il fronte? Continuiamo a non saperlo. E soprattutto, chi ne risponderà, poi? E a che pro succede tutto questo? Il nostro governo e coloro che lo sostengono nelle sue aspirazioni militariste hanno fortemente voluto questa guerra, che ora è arrivata anche nei nostri territori. Una cosa mi verrebbe da chiedere: vi pare che la nostra vita sia migliorata? 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