Jurij Dmitriev verrà trasferito in una colonia penale della Mordovia

Pessime notizie per lo storico Jurij Dmitriev, come leggiamo dal comunicato di Memorial pubblicato il 7 aprile e qui tradotto.
Pessime notizie per lo storico Jurij Dmitriev, come leggiamo dal comunicato di Memorial pubblicato il 7 aprile e qui tradotto.
JURIJ DMITRIEV VERRÀ TRASFERITO IN UNA COLONIA PENALE DELLA MORDOVIA

Una settimana fa Jurij Dmitriev ha lasciato la cella del carcere di isolamento n° 1 di Petrozavodsk, dove ha trascorso quasi ininterrottamente gli ultimi cinque anni. Tanto ci è voluto, infatti, perché il suo caso arrivasse a una conclusione. Dopo essere stato dichiarato per due volte innocente in relazione ai principali capi di accusa e dopo che la sentenza è stata per due volte annullata, Dmitriev è stato condannato a 15 anni di reclusione. Lo storico deve dunque trascorrere in prigione altri dieci anni.
Per scontare la pena Jurij Alekseevič era stato trasferito nella colonia penale n° 1 della località di Nadvoicy in Carelia. Qui, fra l’altro, nei primi anni Trenta si trovava la direzione del Belbaltlag (il lager per la costruzione del canale Mar Bianco-Mar Baltico). Dmitriev è arrivato a Nadvoicy il 28 marzo, ma vi ha trascorso soltanto una settimana; per ragioni ignote verrà trasferito in Mordovia.
Ieri, 6 aprile, Dmitriev è partito per la destinazione finale, la stazione di Javas. Per il momento non si sa ancora quanto impiegherà per raggiungerla. Non è nota neppure di preciso la vera destinazione finale, perché le colonie penali in Mordovia sono numerose. Per il momento è soltanto chiaro che Jurij Alekseevič si ritroverà molto distante dai suoi cari, dai suoi amici e dai suoi difensori e questo non può che preoccuparci.
Le colonie penali della Mordovia rappresentano uno dei complessi penali più grandi, la cui storia risale ai primi anni del Gulag. Nel 1931 proprio nel villaggio di Javas fu inaugurato il TemLag, il lager di Temnikov. Nel 1948, quando apparvero i “lager speciali per detenuti politici”, venne riorganizzato nel Lager Speciale n° 3 o Dubravlag. Con lo smantellamento del sistema del Gulag, i lager della Mordovia comunque non scomparvero. Il complesso di colonie penali, una parte delle quali era riservata ai condannati «per crimini contro lo Stato particolarmente pericolosi», continuò a essere chiamato in modo non ufficiale Dubravlag. Da queste colonie passarono molti dissidenti sovietici: Anatolij Marčenko, Julij Daniel’, Aleksandr Ginzburg, Tat’jana Velikanova, Irina Ratušinskaja, Jurij Galanskov, Kronid Ljubarskij e altri.
Per decenni nelle colonie penali della Mordovia sono state recluse persone arrestate per la loro libertà di pensiero e per la loro opposizione al regime. «Questi campi di lavoro sono famosi, sono ben descritti nella letteratura», ha fatto notare Dmitriev in una lettera ai suoi cari, mentre comunicava loro il trasferimento. Ed effettivamente il trasferimento in Mordovia non fa che dimostrare ancora una volta come la persecuzione nei confronti dello storico sia di natura politica.

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

Cagliari, 31 marzo 2025. Centro di conflittualità permanente: le guerre della Russia putiniana.

Lunedì 31 marzo alle 11:40 presso la facoltà di studi umanistici dell’università di Cagliari la nostra Carolina De Stefano interviene con la lezione seminariale Centro di conflittualità permanente: le guerre della Russia putiniana all’interno del corso di storia della Russia tenuto dal nostro Stefano Pisu. È possibile partecipare on line tramite la piattaforma Teams. Per ricevere il link è necessario rivolgersi via mail a stefano.pisu at unica.it.

Leggi

Berlino, 28-29 marzo 2025. Roginskie čtenija. Conferenza internazionale.

Venerdì 28 e sabato 29 marzo 2025 si svolge a Berlino la quinta edizione delle Roginskie čtenija, conferenza internazionale dedicata al ricordo di Arsenij Roginskij. Tema dell’edizione è L’esperienza delle donne nel blocco (post) socialista: terrore, resistenza, memoria. Organizzata da Zukunft Memorial, Memorial Deutschland e Memorial Italia, la conferenza è disponibile on line, previa registrazione, in tedesco, inglese e russo. Per Memorial Italia partecipano Simone Bellezza, membro del comitato scientifico, e Daniela Steila. Per maggiori informazioni sul programma e per registrarsi e collegarsi: 30marta.memo.ngo/en. Ricordiamo che il 30 marzo Arsenij Roginskij avrebbe festeggiato il suo compleanno. Il documentario Il diritto alla memoria è un ritratto cinematografico a lui dedicato, un monologo-confessione nel quale Roginskij parla di sé, del proprio paese, del suo passato, presente e futuro. Tra i fondatori di Memorial e per molti anni presidente dell’associazione, storico di altissimo profilo, dissidente e prigioniero politico, Roginskij era un formidabile narratore. Un anno prima di morire riflette, per la prima volta davanti a una telecamera, su questioni intime ed essenziali: la sua nascita in un lager sovietico e la morte del padre in una prigione staliniana, l’essenza del Terrore di massa, il dovere dello storico e le ragioni per cui i russi respingono la memoria del passato totalitario del proprio paese. Di Arsenij Roginskij ha voluto parlare anche la nostra Elda Garetto e al ricordo della sua figura è dedicata la lectio Lo storico e il giudice del nostro Carlo Ginzburg.

Leggi

Milano, 28 marzo 2025. Vivere nonostante il GULag.

Quindi arrivò un pizzino portato da uno in libertà. A Czesia riuscì di farne uscire un altro di nascosto. Lo scrivemmo insieme. Dicemmo quante donne eravamo e come ci chiamavamo. E ci fir­mammo “Le Cinque Gemelle” perché eravamo in cinque. Cinque giovani donne molto diverse le une dalle altre, ma straordinariamen­te unite. Eravamo sempre tutte e cinque insieme e tra di noi avevamo degli pseudonimi. Io – per il fatto che ancheggiavo – ero il Pinguino, Czesia era il Vitello, a causa degli occhioni sgranati con cui osservava il mondo, Basia – per via della sua statura – la Giraffa, Bronka era la Civetta, per il fatto che portava gli occhiali, mentre Wanda era l’Ele­fante, visto che non faceva che incespicare e buttare giù le cose. Venerdì 28 marzo 2025 alle 17:30 presso l’associazione Casa delle donne di Milano (via Marsala 10) si tiene la presentazione del volume La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956 di Anna Szyszko-Grzywacz, compreso nella collana Narrare la memoria, curata da Memorial Italia per Edizioni Guerini. Intervengono le nostre Barbara Grzywacz, figlia dell’autrice, e Patrizia Deotto. Modera Marilena Salvarezza. La Casa delle donne di Milano rende disponibile la diretta Facebook dell’incontro: Facebook.

Leggi