Comunicato di Memorial Italia riguardo al titolo onorifico a Vladimir Medinskij

Chiediamo un intervento del Ministero dell'Università e del Ministero degli Affari Esteri per revocare questa onorificenza.

Memorial Italia esprime la propria indignazione nei confronti della scelta del Senato Accademico dell’Università Ca’ Foscari di Venezia di non revocare la Honorary Fellowship consegnata nel 2014 a Vladimir Medinskij. La nostra associazione si è impegnata già in occasione del conferimento del titolo onorifico all’allora Ministro della Cultura della Federazione Russa per sottolineare la gravità di tale riconoscimento e spiegare il perché dell’inopportunità dell’iniziativa di Ca’ Foscari dal punto di vista accademico, politico e morale. Gli eventi successivi, che hanno visto le teorie di Medinskij al cuore della politica della memoria di Putin e che hanno avuto effetti nefasti su Memorial e sui suoi attivisti, hanno confermato il nostro giudizio. Ora che Medinskij è anche uno dei volti della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, nonché uno dei teorici principali delle idee distorte della storia russa che sono state utilizzate dal presidente Putin per motivare l’aggressione, questo riconoscimento assume tutto un altro valore. Ca’ Foscari ha perso l’occasione di riscattare l’infelice scelta del 2014 adducendo motivazioni risibili. Affidarsi a Medinskij perché “nel ruolo politico che attualmente riveste” possa “far prevalere la ragione e a far tacere le armi, lasciando spazio al dialogo e alla riconciliazione” è una scelta che non merita ulteriori commenti.

Chiediamo un intervento del Ministero dell’Università e del Ministero degli Affari Esteri per revocare questa onorificenza.

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ci sentivamo liberi solo nei bagni pubblicidove per dieci rubli nessuno chiedeva cosa ci stessimo facendoeravamo contrari al caldo d’estate, contrari alla neve d’invernoquando venne fuori che eravamo la nostra linguae ci strapparono la lingua, cominciammo a parlare con gli occhie quando ci cavarono gli occhi cominciammo a parlare con le maniquando ci mozzarono le mani parlavamo con le dita dei piediquando ci crivellarono le gambe, facevamo un cenno con la testa per il “sì”e scuotevamo la testa per il “no”… e quando mangiarono vive le nostre testeci infilammo indietro nel grembo delle nostre madri dormienticome in un rifugio antiaereoper nascere un’altra volta. (dalla poesia Lingua bielorussa di Valzhyna Mort) Lunedì 10 febbraio alle 18:00 nella libreria dell’Università Cattolica di Brescia (via Trieste 17/D) si tiene la presentazione della raccolta di poesie Il mondo è finito e noi invece no. Antologia di poesia bielorussa del XXI secolo, curata da Alessandro Achilli, Giulia De Florio, Maya Halavanava, Massimo Maurizio, Dmitrij Strocev per le edizioni WriteUp. Intervengono Giulia De Florio, professoressa di lingua e traduzione russa all’università di Parma e presidente di Memorial Italia, e Maya Halavanava, lettrice di lingua russa nelle università di Padova e Milano, in dialogo con la poetessa Franca Grisoni. L’iniziativa è promossa dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, dall’ordine degli avvocati di Brescia e Memorial Italia con la collaborazione dell’Università Cattolica di Brescia.

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