Stop alla propaganda russa in EU: premi Nobel, artisti e cittadini scrivono a Ursula von der Leyen, Memorial Italia chiede ai presidenti di Camera e Senato di istituire una commissione speciale.
Oggi, 18 luglio 2025, Memorial Italia ha consegnato due lettere per chiedere alle istituzioni europee e italiane di adoperarsi per interrompere il dilagare della propaganda russa in Europa.
La prima lettera, indirizzata a Ursula von der Leyen e a Vincenzo De Luca, chiede non solo la cancellazione del concerto del 27 luglio a Caserta diretto da Valery Gergiev, ma anche l’istituzione di un’inchiesta sull’utilizzo di fondi pubblici per eventi legati alla propaganda russa nel territorio dell’Unione Europea e la promozione di un fondo culturale dedicato agli artisti che si oppongono al regime putiniano. La petizione è stata sottoscritta da più di 700 persone in poco meno di un giorno: tra i firmatari illustri figurano Oleksandra Matviichuk (direttrice del Centro per le Libertà Civili di Kiev, Premio Nobel per la pace 2022), Oleg Orlov, Svetlana Gannushkina e Irina Scerbakova di Memorial (Premio Nobel per la pace 2022), gli scrittori Herta Müller (Premio Nobel per la letteratura 2009), Jonathan Littell (Prix Goncourt 2006) e Mikhail Shishkin (Russian Booker Prize 2000), il coreografo Alexei Ratmansky (New York City Ballet, Dutch National Ballet), la storica Anna Foa (Premio Strega saggistica 2025), i direttori d’orchestra Michail Agrest e Nazar Kozhukhar, il regista d’opera Eugene Lavrenchuk, i violinisti Misha Nodelman e Michel Gershwin, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno, i deputati Lia Quartapelle, Benedetto Della Vedova e Federica Onori, gli scienziati Eugene Koonin e Igor Aizenberg, la regista Helga Landauer, il collezionista d’arte Marat Gelman, gli studiosi Mikhail Epstein, Nicolas Werth, Andrea Graziosi, Lara Lempert e Gian Piero Piretto, il biologo Eugene Koonin e il matematico e informatico Igor Aizenberg. Numerose anche le firme delle associazioni dedicate alla difesa dei diritti umani: Ivar Dale (Norwegian Helsinki Committee), Eleonora Mongelli (Federazione Italiana Diritti Umani), Leonid Sudalenko (Vjasna, Belarus, l’associazione del Premio Nobel per la pace 2022 Ales’ Bialiatski, ora in carcere in Belarus). Tra i tanti firmatari ucraini, anche il pittore Matvii Vaisberg, l’attivista per i diritti umani Evgenij Zacharov e Mikhailo Savva del gruppo per i diritti umani Sova.
To the President of the European Commission Mrs. Ursula von der Leyen
To the President of Campania Mr. Vincenzo De Luca
Open Letter to contrast Valery Gergiev’s performance in Caserta
We, the undersigned, write to express our deepest concern over the scheduled performance of Valery Gergiev — a public and official supporter of Vladimir Putin — at the Un’estate da Re festival in Caserta, Italy, on the 27th of July 2025.
This concert, subsidized by public funds, marks Gergiev’s symbolic return to Europe’s cultural arena. It is not a neutral act. It is a political gesture — one that risks legitimizing the regime he represents and the violence it continues to unleash.
Our request has nothing censorious in itself. We are not asking to silence art, but to remove visibility from a figure who is openly conniving and complicit with a political line that Europe, on the other hand, abhors and contrasts.
Gergiev has consistently aligned himself with the Kremlin. He is not only an artist — he is a visible agent of cultural propaganda for a regime internationally accused of war crimes.
After the invasion of Ukraine in 2022, major cultural institutions across Europe and North America have severed ties with him. His removal from the Munich Philharmonic, the Rotterdam Philharmonic Orchestra and other leading stages was not censorship — it was a moral stand against war propaganda cloaked in cultural prestige. Because of Gergiev’s stance on Mr. Putin and his politics, personal sanctions against him were recently adopted by Canada.
This return on a prestigious stage in the heart of Europe, thanks to the support of public institutions, signals a dangerous shift. It normalizes an effective weapon in hybrid war: cultural propaganda. As widely documented, the Russian regime makes extensive use of such events internally to justify its aggression against Ukraine and its war against Western values. On the other hand, such events have a detrimental effect on the European Union, as they discredit the same countries and institutions that have been engaged for years in a longstanding fight against the threat posed by the Russian regime on European values, culture, and security.
Art is never apolitical in times of war. Cultural spaces are not neutral zones; they shape public memory, values, and legitimacy. Hosting Gergiev while war crimes continue — while Ukrainian cities are bombed and civilians are killed and deported — turns theaters into platforms for whitewashing brutality.
For all of the above reasons, we call for:
• The cancellation of the 27th of July 2025 event in Caserta.
• A transparent investigation by the European Commission into the use of public funds, including EU funding, for cultural events featuring Valery Gergiev or other active supporters of the Russian regime.
• The launch of initiatives by the European Commission aimed at promoting a culture of peace through art, as a response to the use of culture as a propaganda tool by the Russian regime.
La seconda lettera è stata consegnata ai presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Memorial Italia, a fronte delle ormai numerose occasioni in cui la propaganda russa ha avuto la possibilità di trovare spazio in Italia (oltre al caso Gergiev, si nominano le proiezioni dei documentari prodotti da Russia Today, sottoposta a sanzioni UE e altri casi), richiede la creazione di un apposito organismo di controllo parlamentare per contrastare il dilagare della propaganda russa in Italia, anche alla luce dell’uso strumentale che il regime putiniano fa della propaganda sul fronte interno.
Alla c.a. del Presidente del Senato della Repubblica On. Ignazio La Russa e del Presidente della Camera dei Deputati On. Lorenzo Fontana
Misure urgenti contro la propaganda russa e la guerra ibrida del Cremlino in relazione all’aggressione dell’Ucraina
Egregi Presidenti,
la nostra associazione, Memorial Italia, è espressione nel nostro paese della ONG russa Memorial, impegnata dai tempi della perestrojka nel campo della memoria delle vittime della repressione sovietica e del rispetto dei diritti umani nella Federazione Russa, insignita del Premio Nobel per la Pace 2022. Per la sua attività, Memorial è stata pesantemente repressa nella Federazione Russa.
Con la presente dichiarazione esprimiamo la nostra preoccupazione per l’intensificarsi della guerra ibrida in Italia che minaccia la sicurezza nazionale e rappresenta un pericolo per i valori democratici del nostro Paese. Chiediamo pertanto un intervento delle istituzioni che presiedete per porre rimedio alla situazione attuale.
Dal 2014, con l’annessione illegale della Crimea e il primo attacco del Donbas, la Russia ha accompagnato le sue operazioni militari con una massiccia campagna di disinformazione. Tali strategie sono state replicate in Georgia, Moldova, Serbia, Romania e in altri Paesi europei,.
In Italia, soprattutto dopo l’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, la propaganda del Cremlino si è diffusa attraverso media, social network e figure politiche e pubbliche che amplificano le narrazioni russe, giustificando o relativizzando le azioni del regime di Putin. Casi del genere sono numerosi: ci limiteremo a citarne alcuni tra i più significativi. Nel 2022 il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha parlato per oltre mezz’ora in diretta su Rete4, senza contradditorio, definendo il massacro di Buča una “messinscena” e accusando Volodymyr Zelensky di “nazismo”. Secondo uno studio del 2025, pubblicato dall’Istituto Germani, 28 manuali scolastici per le scuole medie inferiori e superiori riportano opinioni (non fatti) cari alla propaganda del Cremlino: la Rus’ di Kyiv è “origine della Russia”, la NATO “ha circondato Mosca”, l’Ucraina è un paese “instabile”. I film prodotti da RT (ex Russia Today), canale televisivo colpito da sanzioni in UE (Regolamento UE 2022/350 del 1° marzo 2022) per il proprio ruolo nel diffondere la propaganda russa all’estero, minimizzano i crimini del Cremlino e cercano di polarizzare le società europee, con l’obiettivo di indebolire il sostegno all’Ucraina: iI documentario “Voci dal Donbass” considera l’Ucraina l’artefice del conflitto, mentre in “Mariupol ricostruita” l’occupazione della città, devastata dall’esercito russo e costata migliaia di vittime civili ucraine, viene presentata come una sua liberazione. Questi e altri documentari sono stati proiettati più volte nel nostro Paese nonostante le proteste di cittadini e associazioni.
In questo uso strumentale della cultura – ammantata di un astratto “pacifismo” o mascherata come “libertà di opinione” – si inserisce il recente invito a Caserta, unico caso a livello europeo se non mondiale, di Valerij Gergiev, direttore d’orchestra di indiscussa caratura, ma aperto ed entusiasta sostenitore di Putin e sua lampante arma di infiltrazione culturale e whitewashing.
Pertanto, facciamo appello alle istituzioni che presiedete affinché perseguano due obiettivi concreti per la salvaguardia dei diritti e la stabilità della democrazia nel nostro Paese:
1. Impedire in modo decisamente più capillare e attento la diffusione della propaganda putiniana, fermando la circolazione di contenuti propagandistici e applicando rigorosamente le sanzioni europee, in particolare quelle previste dal Regolamento (UE) 2022/350 del 1° marzo 2022, che modifica il Regolamento (UE) n. 833/2014 del Consiglio del 31 luglio 2014, concernente le misure restrittive contro la Russia.
2. Istituire un apposito organismo di monitoraggio che identifichi, contrasti e neutralizzi i canali della disinformazione russa, ispirandosi alle misure già adottate da altri Stati membri dell’UE, e che intervenga prontamente laddove fondi pubblici vengano utilizzati per diffondere iniziative legate alla propaganda del Cremlino in violazione alle sanzioni europee.
Confidiamo in una Vostra adesione a misure che riteniamo fondamentali per la salvaguardia dei valori democratici nel nostro Paese.
Memorial Italia auspica che questa duplice iniziativa porti non solo alla cancellazione del concerto di Gergiev, ma soprattutto ad azioni concrete da parte della Commissione Europea e di Camera e Senato per porre fine a un fenomeno che sta mettendo a serio rischio i valori democratici in Europa e in Italia.

