Udine, 25 ottobre 2025. Premiazione di Friuli Storia per Irina Scherbakova.

Irina Scherbakova, tra le fondatrici in Russia dell’associazione Memorial nel 1989 e attualmente membro del direttivo dell’Associazione Internazionale Memorial, è la vincitrice della dodicesima edizione del Premio nazionale di Storia contemporanea Friuli Storia con il saggio Le mani di mio padre.


La cerimonia di premiazione si terrà a Udine sabato 25 ottobre alle 17:30 presso l’auditorium del Centro culturale delle Grazie (via Pracchiuso, 21). Irina Scherbakova terrà un intervento dal titolo La mia vita attraverso l’Unione Sovietica dedicato ai temi del volume in concorso.


Irina Scherbakova è nata nel 1949 a Mosca dove si è laureata in germanistica e ha insegnato Storia orale all’università. Ha tradotto in russo Franz Kafka, Heinrich Böll e Christa Wolf. Dalla fine degli anni Settanta ha condotto interviste con i superstiti del GULag e, dai primi anni Novanta, ricerche negli archivi del KGB a Mosca. Il volume Le mani di mio padre è un’opera storico-politica e autobiografica in cui l’autrice intreccia le vicende della Russia con quelle della propria famiglia. Partendo dai ricordi della bisnonna Etlja Jakubson, il libro ripercorre un intero secolo di storia russa, dalla rivoluzione dei bolscevichi di Lenin passando per le purghe di Stalin, fino alle guerre dell’era di Putin. Il punto di vista è quello degli Scherbakov, famiglia ebraica di origini ucraine che dal 1924 al 1945 visse in due stanze del celebre Hotel Lux, l’albergo del Comintern situato a due passi dal Cremlino.

Per il Circolo della Storia Irina Ščerbakova si è confrontata con il nostro vicepresidente Andrea Gullotta nell’intervista “Senza verità non c’è democrazia”: la storia russa di Irina Scherbakova.

“All’epoca della perestroika, quando è nata Memorial, questo era il suo obiettivo principale: dare un nome alle persone, strapparle all’oblio e dire la verità su cosa era stato il Grande terrore, sulle repressioni politiche, su tutto. E sembrava che la società fosse d’accordo. Si è poi capito che importanza ha questo per le persone: senza la verità non è possibile avere una società intellettualmente sana, non possono esserci istruzione, riforme o democrazia. Quando invece prevale l’oblio, questo significa che, per varie ragioni, la società non vuole più seguire la strada della democrazia.” 

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