Il nome della stella è Assenzio

Ricordando Chernobyl A cura di Francesca Lomastro, Andrii Omelianiuk e Oxana Pachlovska Roma, Viella libreria Editrice, 2011

Ricordando Chernobyl

Parlare di Chernobyl, il più grave incidente nucleare della storia, avvenuto il 26 aprile 1986, vuol dire parlare del passato, del presente e del futuro. Lo fanno qui varie voci, quasi tutte ucraine: storici, sociologi, antropologi del rischio, poeti, scrittori, fotografi, artisti, bambini. Il loro racconto ci presenta il disastro, non nella sua dimensione scientifica e tecnologica, ma in quella più profondamente umana, come evento che ha sconvolto la storia di un Paese e la vita di un popolo.
E’ una visione diversa di quell’evento, visto nella situazione storica che lo rese possibile, nella lunga scia di conseguenze che ha portato e porterà con sè per le singole persone e per un territorio, negli squarci che apre sulla nostra consapevolezza del presente e del futuro.

Chernobyl, in ucraino Chornobyl, vuol dire anche “assenzio”.
“Il nome della stessa è Assenzio” è il versetto 8,11 dell’Apocalisse di Giovanni. Esso preannuncia che al suono della terza tomba la stella Assenzio cadrà dal cielo e irradierà il suo potere come una torcia ardente rendendo amare le acque dei fiumi e facendo morire una gran quantità di uomini.

Il libro nasce dalla collaborazione tra l’Associazione umanitaria e culturale “Il Ponte-Mict” di Caldogno e l’Istituto per le ricerche di storia di Vicenza. E’ curato da Francesca Lomastro, storica, rappresentante de “Il Ponte-Mict”, Andrii Omelianiuk, rappresentante del Fondo umanitario “Korda” di Kiev, e Oxana Pachlovska, scritrice e poetessa, docente di storia e letteratura ucraina all’Università di Roma “La Sapienza”.
Al libro è allegato il video “1986-2006: ricordare Chernobyl”.
La pubblicazione è stata realizzata con il contributo del CSV di Vicenza.

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