Le opposizioni russe. Pussy Riot, Chodorkovsky, Navalny, Guriev, Roizman. Tutti contro Putin, goWare <e-book> team
Pubblicazione digitale, gennaio 2014
Il magazine americano “Forbes” stila classifiche di tutti i tipi. Una di queste è la top ten delle persone più potenti della Terra (potenti nel senso di controllo sulla vita degli altri). Quest’anno al primo posto è salito il tre volte presidente russo Vladimir Putin che ha scavalcato il tre volte vincitore Barack Obama. Interessante è la motivazione di questa vittoria: Putin è così potente perché ha saputo schiacciare le opposizioni interne e diventare padrone assoluto della Russia, una potenza globale con un grande arsenale nucleare e risorse naturali spaventose. Una potenza che gioca il suo prestigio agli occhi del mondo con i fastosi giochi olimpici invernali di Soci che sono costati più di qualsiasi altra olimpiade: 50 miliardi di dollari.
Ma come fa un paese a vivere, prosperare e darsi delle leggi giuste senza un’opposizione che possa organizzarsi liberamente, partecipare a elezioni giuste e manifestare apertamente le proprie idee? Non può. Ecco la ragione di questo ebook che si può leggere nel tempo di una corsa di Italo da Roma a Napoli.
Attraverso le testimonianze dirette delle voci più conosciute dell’opposizione a Putin – le Pussy Riot, Mikhail Chodorkovsky, Alexei Navalny, Sergei Guriev e Yevgeny Roizman – si può comprendere come in Russia la battaglia per la libertà d’opinione, d’organizzazione, di stampa, per l’incolumità degli oppositori politici sia ancora qualcosa da venire a quasi 25 anni dal crollo dell’URSS.
Chiude l’ebook un saggio di Boris Dubin, del centro Levada, su “Mass media e società russa negli ultimi due decenni”.
Per molti mesi goWare (la casa editrice digitale che ha pubblicato “Le opposizioni russe”) ha cercato qualcuno che potesse scrivere un saggio per il pubblico italiano sulle opposizioni russe a Putin. Hanno ricevuto molti consensi all’iniziativa ma nessuno se l’è sentita di impegnarsi concretamente nella scrittura. Per andare in Russia ci vuole un visto e per lavorare a Mosca ci vuole un permesso. Tutti hanno ritenuto di non mettere a rischio queste situazioni, perché scrivere delle opposizioni russe può significare non andare più in Russia o essere espulsi o sottoposti a una qualche sgradevole ritorsione. Allora goWare ha deciso di fare da sola raccogliendo dalla stampa internazionale, traducendo e adattando, documenti, interviste, interventi e articoli dei più noti esponenti dell’opposizione russa.
Vai alla scheda dell’ebook sul sito di goWare.