Le opposizioni russe. Tutti contro Putin

Pubblicazione digitale edita da goWare, gennaio 2014 Traduzioni a cura di: Giuseppe di Pino e John Akwood (inglese), Elisa Pozzana (russo) e A. Marie Mouni (francese), Maria di Marco (tedesco)

Le opposizioni russe. Pussy Riot, Chodorkovsky, Navalny, Guriev, Roizman. Tutti contro Putin,  goWare <e-book> team

Pubblicazione digitale, gennaio 2014
Il magazine americano “Forbes” stila classifiche di tutti i tipi. Una di queste è la top ten delle persone più potenti della Terra (potenti nel senso di controllo sulla vita degli altri). Quest’anno al primo posto è salito il tre volte presidente russo Vladimir Putin che ha scavalcato il tre volte vincitore Barack Obama. Interessante è la motivazione di questa vittoria: Putin è così potente perché ha saputo schiacciare le opposizioni interne e diventare padrone assoluto della Russia, una potenza globale con un grande arsenale nucleare e risorse naturali spaventose. Una potenza che gioca il suo prestigio agli occhi del mondo con i fastosi giochi olimpici invernali di Soci che sono costati più di qualsiasi altra olimpiade: 50 miliardi di dollari.
Ma come fa un paese a vivere, prosperare e darsi delle leggi giuste senza un’opposizione che possa organizzarsi liberamente, partecipare a elezioni giuste e manifestare apertamente le proprie idee? Non può. Ecco la ragione di questo ebook che si può leggere nel tempo di una corsa di Italo da Roma a Napoli.
Attraverso le testimonianze dirette delle voci più conosciute dell’opposizione a Putin – le Pussy Riot, Mikhail Chodorkovsky, Alexei Navalny, Sergei Guriev e Yevgeny Roizman – si può comprendere come in Russia la battaglia per la libertà d’opinione, d’organizzazione, di stampa, per l’incolumità degli oppositori politici sia ancora qualcosa da venire a quasi 25 anni dal crollo dell’URSS.
Chiude l’ebook un saggio di Boris Dubin, del centro Levada, su “Mass media e società russa negli ultimi due decenni”.
Per molti mesi goWare (la casa editrice digitale che ha pubblicato “Le opposizioni russe”) ha cercato qualcuno che potesse scrivere un saggio per il pubblico italiano sulle opposizioni russe a Putin. Hanno ricevuto molti consensi all’iniziativa ma nessuno se l’è sentita di impegnarsi concretamente nella scrittura. Per andare in Russia ci vuole un visto e per lavorare a Mosca ci vuole un permesso. Tutti hanno ritenuto di non mettere a rischio queste situazioni, perché scrivere delle opposizioni russe può significare non andare più in Russia o essere espulsi o sottoposti a una qualche sgradevole ritorsione. Allora goWare ha deciso di fare da sola raccogliendo dalla stampa internazionale, traducendo e adattando, documenti, interviste, interventi e articoli dei più noti esponenti dell’opposizione russa.

Vai alla scheda dell’ebook sul sito di goWare.

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Torino, 16 maggio 2025. Memorial Italia al Salone internazionale del libro. “La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956” di Anna Szyszko-Grzywacz.

In occasione del Salone internazionale del libro di Torino venerdì 16 maggio alle 18:00 presso l’Auditorium Polo del ‘900 (via del Carmine 14) Memorial Italia in collaborazione con Comunità polacca di Torino, Consolato generale di Polonia in Milano, Consolato di Polonia in Torino, Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini, Università di Torino, Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino presenta il volume La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956 di Anna Szyszko-Grzywacz, ultima pubblicazione della collana Narrare la memoria curata da Memorial Italia per Edizioni Guerini. La presentazione prevede i saluti istituzionali di Ulrico Leiss de Leimburg, console onorario di Polonia in Torino, e Caterina Simiand, direttrice della Fondazione Salvemini, l’introduzione di Victoria Musiolek-Romano della Fondazione Salvemini e gli interventi di Krystyna Jaworska dell’università di Torino, Luca Bernardini dell’università di Milano e curatore del volume, e Barbara Grzywacz, figlia dell’autrice. Per maggiori informazioni: Presentazione e lettura del volume “La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956” di Anna Szyszko-Grzywacz | Salone Internazionale del Libro di Torino. Una testimonianza al femminile sull’universo del Gulag e sugli orrori del totalitarismo sovietico. Arrestata nel 1945 a ventidue anni per la sua attività nell’AK (Armia Krajowa), l’organizzazione militare clandestina polacca, Anna Szyszko-Grzywacz viene internata nel lager di Vorkuta, nell’Estremo Nord della Siberia, dove trascorre undici anni. Nella ricostruzione dell’esperienza concentrazionaria, attraverso una descrizione vivida ed empatica delle dinamiche interpersonali tra le recluse e della drammatica quotidianità da loro vissuta, narra con semplicità e immediatezza la realtà estrema e disumanizzante del Gulag. Una realtà dove dominano brutalità e sopraffazione e dove la sopravvivenza per le donne, esposte di continuo alla minaccia della violenza maschile, è particolarmente difficile. Nell’orrore quotidiano raccontato da Anna Szyszko-Grzywacz trovano però spazio anche storie di amicizia e solidarietà femminile, istanti di spensieratezza ed emozioni condivise in una narrazione in cui alla paura e alla dolorosa consapevolezza della detenzione si alternano le aspettative e gli slanci di una giovane donna che non rinuncia a sperare, malgrado tutto, nel futuro. Anna Szyszko-Grzywacz nasce il 10 marzo 1923 nella parte orientale della Polonia, nella regione di Vilna (Vilnius). Entra nella resistenza nel settembre 1939 come staffetta di collegamento. Nel giugno 1941 subisce il primo arresto da parte dell’NKVD e viene rinchiusa nella prigione di Stara Wilejka. Nel luglio 1944 prende parte all’operazione “Burza” a Vilna come infermiera da campo. Dopo la presa di Vilna da parte dei sovietici i membri dell’AK, che rifiutano di arruolarsi nell’Armata Rossa, vengono arrestati e internati a Kaluga. Rilasciata, Anna Szyszko cambia identità, diventando Anna Norska, e si unisce a un’unità partigiana della foresta come tiratrice a cavallo in un gruppo di ricognizione. Arrestata dai servizi segreti sovietici nel febbraio 1945, viene reclusa dapprima a Vilna nel carcere di Łukiszki, e poi a Mosca alla Lubjanka e a Butyrka. In seguito alla condanna del tribunale militare a venti anni di lavori forzati, trascorre undici anni nei lager di Vorkuta. Fa ritorno in patria il 24 novembre 1956 e nel 1957 sposa Bernard Grzywacz, come lei membro della Resistenza polacca ed ex internato a Vorkuta, con cui aveva intrattenuto per anni all’interno del lager una corrispondenza clandestina. Muore a Varsavia il 2 agosto 2023, all’età di cento anni.

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Forlì, 16 maggio 2025. La russofonia in divenire: identità, cultura, storia attraverso la lente di Kyiv.

Venerdì 16 maggio dalle 13:00 alle 15:00 si svolge a Forlì presso il campus dell’università di Bologna (aula 1.4, padiglione Morgagni, via Della Torre 5) il seminario La russofonia in divenire: identità, cultura, storia attraverso la lente di Kyiv. Intervengono i nostri Elena Kostioukovitch, Marco Puleri e Sara Polidoro. La lingua e la cultura russa sono tra le principali protagoniste (e vittime) della drammatica guerra che ha avuto inizio in Ucraina nel 2014. La difesa della lingua e della cultura russa rivendicata dalle autorità russe, il genocidio dei russofoni nel Donbas denunciato dai gruppi separatisti nell’Ucraina orientale, l’identificazione della lingua e della cultura russa quale lingua del nemico a difesa dell’integrità territoriale ucraina: narrazioni, queste, strumentalizzate nel discorso politico per inquadrare il ruolo e lo status delle prassi culturali in una vera e propria narrazione bellica. Marco Puleri (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) e Sara Polidoro (Dipartimento di Interpretazione e Traduzione) discuteranno delle diverse sfaccettature della lingua e cultura russa in Ucraina con Elena Kostioukovitch, scrittrice ucraina di lingua russa, saggista e traduttrice residente in Italia, nota in particolare per avere tradotto le principali opere di Umberto Eco in russo e creato un ponte tra le culture italiana e russa. Nel suo libro Kyiv. Una fortezza sopra l’abisso (2025) Kostioukovitch ripercorre la storia moderna dell’Ucraina attraverso la lente della storia della sua famiglia e della sua città natale, Kyiv. Nel corso del dibattito si parlerà di come si sono sviluppate storicamente la lingua e la cultura russe in Ucraina, di cosa significa oggi parlare e praticare il russo nella vita quotidiana e dell’atteggiamento degli ucraini nei confronti dell’eredità della lingua e della cultura russa durante la guerra. L’evento si tiene in italiano con interpretazione simultanea in inglese. Per maggiori informazioni: Russophonia in-the-making: Identity, Culture, History through the lenses of Kyiv — East european and eurasian studies – Laurea Magistrale – Forlì.

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