È mancato Jurij Mal’cev

Uno dei protagonisti storici del dissenso in URSS

Jurij Mal’cev è morto ieri 9 ottobre nella sua casa in una località delle prealpi bergamasche assistito dalla moglie Tat’jana.

Nato a Rostov-na-Donu nel 1932, italianista all’Università di Mosca, è stato uno dei protagonisti storici del dissenso in Urss. Dopo la sua adesione nel 1967al “Gruppo di iniziativa per la difesa dei diritti dell’uomo”, venne licenziato e perseguitato fino all’internamento coatto in ospedale psichiatrico. Costretto quindi a emigrare nel 1974 si stabilì in Italia dove insegnò lingua e letteratura russa in varie università. Testimoniò anche costantemente, con interventi e scritti, quella che era, al di là della propaganda,  la realtà del sistema totalitario sovietico. Nei suoi scritti si occupò di Pasternak, Bunin, Lev Tols’toj e tratteggio importanti momenti della vita del dissenso, in particolare nell’opera L’altra letteratura 1957-1976. La letteratura del samizdat da Pasternak a Solženicyn, pubblicata nel 1976 in italiano a Milano e in russo presso l’editrice dell’emigrazione Posev di Francoforte sul Meno, nello stesso anno, e oggi accessibile su Internet russo.

 

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Venerdì 28 e sabato 29 marzo 2025 si svolge a Berlino la quinta edizione delle Roginskie čtenija, conferenza internazionale dedicata al ricordo di Arsenij Roginskij. Tema dell’edizione è L’esperienza delle donne nel blocco (post) socialista: terrore, resistenza, memoria. Organizzata da Zukunft Memorial, Memorial Deutschland e Memorial Italia, la conferenza è disponibile on line, previa registrazione, in tedesco, inglese e russo. Per Memorial Italia partecipano Simone Bellezza, membro del comitato scientifico, e Daniela Steila. Per maggiori informazioni sul programma e per registrarsi e collegarsi: 30marta.memo.ngo/en. Ricordiamo che il 30 marzo Arsenij Roginskij avrebbe festeggiato il suo compleanno. Il documentario Il diritto alla memoria è un ritratto cinematografico a lui dedicato, un monologo-confessione nel quale Roginskij parla di sé, del proprio paese, del suo passato, presente e futuro. Tra i fondatori di Memorial e per molti anni presidente dell’associazione, storico di altissimo profilo, dissidente e prigioniero politico, Roginskij era un formidabile narratore. Un anno prima di morire riflette, per la prima volta davanti a una telecamera, su questioni intime ed essenziali: la sua nascita in un lager sovietico e la morte del padre in una prigione staliniana, l’essenza del Terrore di massa, il dovere dello storico e le ragioni per cui i russi respingono la memoria del passato totalitario del proprio paese. Di Arsenij Roginskij ha voluto parlare anche la nostra Elda Garetto e al ricordo della sua figura è dedicata la lectio Lo storico e il giudice del nostro Carlo Ginzburg.

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