Comunicato di Memorial sull'udienza preliminare svoltasi il 23 novembre

La corte ha aggiornato l'udienza preliminare al 29 novembre. Giovedì 25 l'udienza preliminare per il processo a Memorial Internazionale.
«È iniziata [il 23 novembre] al tribunale della città di Mosca (giudice Michail Kazakov) l’udienza preliminare per la liquidazione del Centro per la difesa dei diritti umani “Memorial”. La corte ha accolto diverse istanze della difesa e ha aggiornato l’udienza preliminare al 29 novembre, alle 15:00. Decine di persone si sono presentate al palazzo di giustizia per sostenere Memorial.
La causa è stata intentata dall’ufficio del procuratore della città di Mosca.
Memorial è rappresentato dagli avvocati Michail Birjukov, Il’ja Novikov e Marija Ejsmont, nonché dagli avvocati Grigorij Vajpan, Anastasija Garina, Tat’jana Gluškova, Natal’ja Morozova e Natal’ja Sekretareva.
I rappresentanti legali dell’organizzazione hanno presentato diverse istanze. Una riguarda il coinvolgimento di Svetlana Gannuškina, Valentin Gefter e Oleg Orlov, i fondatori del Centro per la difesa dei diritti umani “Memorial”. Gli avvocati hanno sottolineato che la decisione del tribunale lederebbe i loro diritti, obbligandoli a sostenere i costi della liquidazione. Il giudice Kazakov ha respinto l’istanza, ritenendo che la decisione del tribunale non avrebbe riguardato i fondatori.
Gli avvocati hanno poi fatto richiesta che le udienze fossero aperte al pubblico e alla stampa, e che fossero permesse le riprese video. I rappresentanti del Ministero della giustizia e dell’ufficio del procuratore si sono opposti, invocando le restrizioni contro la pandemia. Il tribunale ha sostenuto quest’ultima posizione, sottolineando che, se necessario, il servizio stampa del tribunale riprenderà le udienze.
Una terza istanza ha riguardato l’esibizione delle prove: in uno degli otto giudizi del tribunale Tverskoj, allegato alla causa, manca il dispositivo; il certificato di indagine menziona un disco e dei documenti cartacei supplementari. Il giudice ha deciso di recuperare questi documenti.
Un anno fa la procura ha ordinato un’ispezione del Centro per la difesa dei diritti umani “Memorial”. All’organizzazione non è stato ancora comunicato su quali basi sia stata eseguita questa ispezione. Un rappresentante dell’ufficio del procuratore ha promesso di fornire queste informazioni alla prossima udienza.
Il procuratore ha allegato due documenti ai fascicoli del caso che attestano che l’Agenzia federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa (Roskomnadzor) e il Ministero della Giustizia hanno ricevuto copie della causa. Il Ministero della Giustizia ha anche allegato la propria memoria scritta. I rappresentanti di Memorial prepareranno una memoria scritta entro il 29 novembre».
A questo link si potrà seguire l’udienza preliminare per il processo a Memorial Internazionale fissata per il 25 novembre.

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

Forlì, 16 maggio 2025. La russofonia in divenire: identità, cultura, storia attraverso la lente di Kyiv.

Venerdì 16 maggio dalle 13:00 alle 15:00 si svolge a Forlì presso il campus dell’università di Bologna (aula 1.4, padiglione Morgagni, via Della Torre 5) il seminario La russofonia in divenire: identità, cultura, storia attraverso la lente di Kyiv. Intervengono i nostri Elena Kostioukovitch, Marco Puleri e Sara Polidoro. La lingua e la cultura russa sono tra le principali protagoniste (e vittime) della drammatica guerra che ha avuto inizio in Ucraina nel 2014. La difesa della lingua e della cultura russa rivendicata dalle autorità russe, il genocidio dei russofoni nel Donbas denunciato dai gruppi separatisti nell’Ucraina orientale, l’identificazione della lingua e della cultura russa quale lingua del nemico a difesa dell’integrità territoriale ucraina: narrazioni, queste, strumentalizzate nel discorso politico per inquadrare il ruolo e lo status delle prassi culturali in una vera e propria narrazione bellica. Marco Puleri (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) e Sara Polidoro (Dipartimento di Interpretazione e Traduzione) discuteranno delle diverse sfaccettature della lingua e cultura russa in Ucraina con Elena Kostioukovitch, scrittrice ucraina di lingua russa, saggista e traduttrice residente in Italia, nota in particolare per avere tradotto le principali opere di Umberto Eco in russo e creato un ponte tra le culture italiana e russa. Nel suo libro Kyiv. Una fortezza sopra l’abisso (2025) Kostioukovitch ripercorre la storia moderna dell’Ucraina attraverso la lente della storia della sua famiglia e della sua città natale, Kyiv. Nel corso del dibattito si parlerà di come si sono sviluppate storicamente la lingua e la cultura russe in Ucraina, di cosa significa oggi parlare e praticare il russo nella vita quotidiana e dell’atteggiamento degli ucraini nei confronti dell’eredità della lingua e della cultura russa durante la guerra. L’evento si tiene in italiano con interpretazione simultanea in inglese. Per maggiori informazioni: Russophonia in-the-making: Identity, Culture, History through the lenses of Kyiv — East european and eurasian studies – Laurea Magistrale – Forlì.

Leggi

Trento, 14 maggio 2025. Vorkuta: una donna nel Gulag sovietico.

I blatnjaki avevano la loro casta e tra di loro c’era il blatnoj anziano, che gli altri ascoltavano, dal momento che la sua parola contava, in quel démi-monde malavitoso. Aveva la sua “moglie” nel campo, l’ucraina Zoja, credo orientale. Rivestita con un montone, sicuramen­te sottratto a qualcuno, se ne stava sempre seduta con lui accanto al focolare. Lui aveva del cibo e se lo mangiavano davanti al fuoco. Una volta, quando ero oramai davvero sfinita, mi recai da loro e gli dissi: “Ascoltami, devi far qualcosa per quel Semën. Perché mi rende la vita impossibile. Io non voglio niente da nessuno, non ho rapporti con nessuno, non c’è niente che mi leghi a nessun uomo. E lui mi perseguita, semplicemente. Non posso fare un passo. Ho paura. Mi picchia. Ma che vuole, da me? Ho o non ho il diritto di decidere con chi voglio vivere?” “A ty obeščala emu čto-to?” (“Ma tu gli hai pro­messo qualcosa?”) mi chiede. “Non gli ho promesso niente!” “Hai accettato qualcosa, da lui?” “No.” “Ma che dura, stupida, che sei! Con lui avresti potuto vivere come un topo nel formaggio. Te ne staresti seduta al kostër (fuoco) come Zoja. Non faresti un bel nulla e avresti tutto fino al gorlo, al collo. Staresti al calduccio e sarebbe tutto così piacevole…”, mi dice. E non aggiunse altro. Signore! Per poco non venni meno. Mercoledì 14 maggio alle 17:30 a Trento (sala conferenze della Fondazione Caritro, via Calepina 1) la Biblioteca Archivio del CSSEO, in collaborazione con Memorial Italia, Edizioni Guerini e il Consolato generale della Repubblica di Polonia in Milano, ospita la presentazione del volume La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956 di Anna Szyszko-Grzywacz, ultima pubblicazione della collana Narrare la memoria, curata da Memorial Italia. Intervengono le nostre Francesca Gori e Barbara Grzywacz, figlia dell’autrice. Introduce Fernando Orlandi. È possibile seguire l’incontro anche on line tramite piattaforma Zoom, utilizzando il link us02web.zoom.us/j/83008261955.

Leggi

Vercelli, 9 maggio 2025. Dalla Crimea alla Crimea. Deportazione e ritorno dei tatari (1944-2024).

Ci sono popoli che scompaiono, che nascono o rinascono. Popoli con un loro territorio e altri che ne sono privi. Culture che mutano nel tempo o vengono ricostruite, nell’illusione del ritorno a un passato smarrito. Le continuità storiche possono perdersi ed essere rielaborate e le identità collettive trasformarsi in continuazione, come dimostra la vicenda dei tatari di Crimea, vittime di una deportazione punitiva di massa in epoca staliniana. Le pagine del volume di Marco Buttino ricostruiscono il loro percorso, utilizzando come punto di osservazione la comunità tatara di Samarcanda, in Uzbekistan, intervistata per raccoglierne la memoria. Storie di vita che parlano della deportazione e di una progressiva integrazione nella nuova realtà. Dopo la fine dell’Unione Sovietica, con il riemergere dei nazionalismi, il ritorno dei tatari in Crimea sarà possibile, ma segnato da difficoltà, emarginazione e conflitti, in una terra contesa tra Russia e Ucraina. Venerdì 9 maggio alle 12:30 a Vercelli, presso la cripta di Sant’Andrea (Università del Piemonte Orientale), i nostri Simone Bellezza e Marco Buttino presentano il seminario Dalla Crimea alla Crimea. Deportazione e ritorno dei tatari (1944-2024). Il seminario è realizzato nell’ambito del progetto PRIN 2022 Reframing Globalization in European Peripheries: Intellectual and Expert Networks Facing Political and Economical Transformations (1975-2022) e illustra il volume I tatari di Crimea. Dalla deportazione al difficile ritorno (1944-2024), curato da Marco Buttino per Editrice Morcelliana.

Leggi