Bollettino della Russia che resiste, 16-23 aprile 2023

Notizie e fotografie raccolte e riportate da volontari di Memorial.

Le notizie riportate in questo Digest sono state raccolte е tradotte da volontari di Memorial

 

Seguito della storia della famiglia Moskalёv

Il tribunale ha archiviato il caso della limitazione della responsabilità genitoriale del padre e della madre di Maša Moskalёva, che a scuola aveva fatto un disegno contro la guerra.

Al contempo, il procuratore ha chiesto un inasprimento della pena nei confronti del padre, Aleksej Moskalёv, perché il crimine sarebbe stato commesso durante un “conflitto armato”.

Per la storia di Maša Moskalёv v. i Digest precedenti.

Provvedimenti amministrativi

L’attivista dell’Altaj Aruna Arna che si oppone agli abusi edilizi nell’area naturale, alla guerra in Ucraina e alla mobilitazione, ha registrato un videomessaggio in cui afferma che le hanno fatto due verbali per diffamazione dell’esercito russo.

In Jacuzia il tribunale ha stabilito che il rifiuto di una studentessa di cantare l’inno russo il lunedì è un suo diritto legale. In precedenza contro la ragazza era stato avviato un procedimento amministrativo perché si era rifiutata di prendere parte alle adunate e di cantare l’inno a scuola. Durante l’interrogatorio alla polizia la ragazza aveva anche dichiarato di sostenere le forze armate ucraine e di essere contro la guerra in Ucraina.

Il tribunale ha dichiarato legittimo il licenziamento di una docente della Scuola superiore di economia (VŠE) di Perm’ per le sue posizioni contro la guerra. Dinara Gagarina, ex professoressa della filiale di Perm’ della VŠE, era stata licenziata dopo una denuncia da parte dei genitori degli studenti per i suoi post contro la guerra. La docente aveva poi lasciato la Russia.

La polizia ha fatto un verbale per diffamazione dell’esercito russo a seguito della pubblicazione del videoclip “Gimn obrečennych (Gojda, orki!)” (L’inno dei condannati, (Avanti, orchi!)) del gruppo punk “Nogu Svelo!”.

Tat’jana Fomenko, della regione di Mosca, è stata condannata al pagamento di una multa di 15 mila rubli (circa 170 euro, pari al salario minimo) per i suoi commenti contro la guerra su Vkontakte.

Il tribunale ha multato un uomo della regione di Tula per aver gridato frasi contro la guerra in una strada di campagna.

Il pastore protestante Ėduard Čarov è stato condannato al pagamento di una multa di 65 mila rubli (circa 723 euro, 4 volte il salario minimo) per i suoi post contro la guerra. Sui social Čarov scrive contro la guerra in Ucraina e critica le autorità russe.

Rustam Nagoev, di Nal’čik, è stato condannato al pagamento di una multa di 30 mila rubli (circa 333 euro, due volte il salario minimo) per aver commentato su Instagram: ‘’Fosse per loro, per Bachmut farebbero fuori tutta la popolazione della Russia. Da dove arriva questa ferocia nella nostra popolazione?’’ e “è impossibile cambiare questo governo alle elezioni in modo democratico.

Procedimenti penali e attività legislativa

Un insegnante di Kansk è stato condannato a due anni di reclusione in una colonia penale per aver sparato contro un cartello pubblicitario che promuoveva il servizio militare. La madre e l’avvocato dell’uomo sostengono che torturandolo e minacciando di stuprarlo le forze dell’ordine hanno cercato di obbligarlo a confessare di aver dato fuoco al commissariato militare di Kansk.

Contro Andrej Ė., cinquantaquattrenne della regione di Kirov, è stato avviato un procedimento penale per diffusione di “fake news” sull’esercito russo, a causa di alcuni post sui crimini di guerra russi in Ucraina pubblicati sul social russo Odnoklassniki.

Contro Oleg Orlov, co-presidente del Centro per la difesa dei diritti umani “Memorial”, è stata formalizzata l’accusa di ripetuta diffamazione dell’esercito russo.

È stata confermata la condanna a sei anni di reclusione in una colonia penale per la giornalista Marija Ponomarenko, che aveva pubblicato un post sulla distruzione del Teatro d’arte drammatica di Mariupol’.

È stata confermata la condanna a otto anni e mezzo di colonia penale per “fake news sull’esercito russo” al politico Il’ja Jašin.

Il politico Vladimir Kara-Murza è stato condannato a 25 anni di reclusione per aver criticato pubblicamente le autorità russe e aver organizzato una conferenza a sostegno dei detenuti politici.

La procura ha chiesto nove anni di colonia penale per un ex poliziotto accusato di aver diffuso “fake news” sull’esercito russo in conversazioni telefoniche private.

La Duma di Stato ha approvato il disegno di legge che prevede l’ergastolo per il crimine di alto tradimento.

La Procura generale si è rifiutata di avviare un’indagine sulle torture commesse dagli Organi degli affari interni del rione di Brateevo (Mosca). In precedenza, alcune ragazze arrestate durante le manifestazioni contro la guerra della scorsa primavera avevano riferito di essere state torturate a Brateevo, e una di loro è riuscita a registrare una conversazione con un poliziotto che la insultava. Anche nella registrazione si sente il rumore dei colpi inferti.

Picchetti e manifestazioni

A Ivanovo alcuni attivisti hanno appeso uno striscione dove accanto alla bandiera russa è scritto: “Il paese in cui la libertà è bandita” 


Il comune di Novosibirsk ha respinto la richiesta del partito “Jabloko” di organizzare un corteo “Per la pace” e “Contro le violazioni dei diritti costituzionali”.

Su un grande schermo pubblicitario a Ekaterinburg sono comparse delle citazioni dai racconti dei mobilitati russi e dei loro familiari, che dicono che i mobilitati sono mandati all’assalto come “carne da macello” e che l’esercito russo è a corto di cibo e armamenti moderni. L’amministrazione comunale ha parlato di  “hackeraggio” del Sistema.

Cultura

Gli organizzatori del festival “Aria di Carelia” hanno annunciato la cancellazione dell’esibizione del gruppo “Naive”. In precedenza i concerti dei “Naive” erano stati cancellati a Jaroslavl’, Čerepovec e Perm’, e rinviati di un anno a San Pietroburgo. A metà aprile il frontman del gruppo, Aleksandr Ivanov, aveva parlato del caso della famiglia Moskalёv durante un concerto.

Il teatro Aleksandrinskij ha cancellato dal cartellone la pièce “Cyrano de Bergerac” , dopo che uno spettatore si era rivolto alla polizia chiedendo di esaminare la messinscena in quanto “diffamava” l’esercito.  Non è noto quale sia stato l’esatto motivo della richiesta.

Al Malyj Dramatičeskij Teatr di San Pietroburgo sono stati rinviati gli spettacoli “Amleto” e “Intrigo e amore” con Danila Kozlovskij. In precedenza, un attivista filogovernativo aveva denunciato l’attore chiedendo che le dichiarazioni di Kozlovskij venissero esaminate per diffamazione dell’esercito.

Danil Gur’janov e Danil Šiškin, rispettivamente proprietari del bar “Dom Cul’tur” a Perm’ e del caffè “PokeRamen”, hanno registrato un video in cui si scusano per aver brindato a sostegno dell’Ucraina. I due avevano infatti pubblicato un video mentre alzavano i bicchieri per l’Ucraina, dopo il quale avevano iniziato a ricevere minacce.

Mobilitazione

I residenti della Jacuzia mobilitati sarebbero stati reclutati forzatamente nel “Gruppo Wagner” e mandati a Bachmut.

 

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

25 marzo 2025. Incontro on line. Lettere ai prigionieri politici russi.

Memorial Italia invita a partecipare a un incontro on line nel corso del quale sarà possibile scrivere lettere e messaggi ai prigionieri politici russi. Si svolge sulla piattaforma Zoom martedì 25 marzo alle 19:00. L’incontro è dedicato ad artisti, poeti e intellettuali imprigionati in Russia per le loro posizioni contro la guerra o accusati senza prove di terrorismo. Per partecipare è necessario scrivere una mail all’indirizzo projectpisma at gmail.com. Prima dell’incontro sarà quindi inviato il link per collegarsi. Lettere e messaggi non solo aiutano i prigionieri a sopravvivere alla solitudine, ma sono anche un importante strumento di difesa perché costituiscono una dimostrazione di attenzione da parte dell’opinione pubblica.

Leggi

Varese, 22 marzo 2025. Proiezione del film documentario The Dmitriev Affair.

Sabato 22 marzo alle 21:00 nella Sala Montanari (via dei Bersaglieri 1) a Varese l’associazione Le vie dei venti propone la proiezione del film documentario The Dmitriev Affair, scritto e diretto dalla regista olandese Jessica Gorter e sottotitolato in italiano. Il film è dedicato a Jurij Dmitriev, storico di Memorial Carelia, condannato a quindici anni di reclusione in regime di carcere duro.Intervengono in videoconferenza Jessica Gorter e il nostro vicepresidente Andrea Gullotta. L’ingresso è libero. Per informazioni –> “The Dmitriev Affair” film documentario della pluripremiata regista Jessica Gorter. | Facebook. Jurij Dmitriev è uno storico e attivista, direttore di Memorial Petrozavodsk. Negli anni Novanta scopre un’enorme fossa comune in cui sono sepolte migliaia di vittime del Grande Terrore. Nella radura boschiva di Sandormoch, in Carelia, inaugura un cimitero commemorativo e riesce a raccogliere persone di varie nazionalità intorno a un passato complesso e conflittuale. Da sempre schierato contro il governo della Federazione Russa, nel 2014 Dmitriev condanna apertamente l’invasione della Crimea. Da allora inizia per lui un calvario giudiziario che lo porta a essere condannato a quindici anni di reclusione. Il documentario di Jessica Gorter, realizzato nel 2023, racconta con passione e precisione la sua tragica vicenda. Gabriele Nissim ha letto per Memorial Italia l’ultima dichiarazione di Jurij Dmitriev, pronunciata l’8 luglio 2020, come parte del nostro progetto 30 ottobre. Proteggi le mie parole. Irina Flige, storica collaboratrice di Memorial San Pietroburgo, ha raccontato la storia della radura di Sandormoch nel volume Il caso Sandormoch. La Russia e la persecuzione della memoria, pubblicato da Stilo Editrice e curato dai nostri Andrea Gullotta e Giulia De Florio. Irina Galkova, responsabile del Museo di Memorial a Mosca, ha scritto un lungo resoconto sul caso di Jurij Dmitriev, sul suo processo e sul periodo che trascorre in colonia penale, ma anche sulla storia delle colonie penali della Mordovia, sul nuovo libro sul Dubravlag e l’importanza che la memoria assuma una sostanza materiale: Il Dubravlag di Jurij Dmitriev. Dentro le colonie penali di Mordovia – Memorial Italia.

Leggi

Milano, 22 marzo 2025. Volti della resistenza russa.

Per raccontare il dissenso, AnnaViva e Russi contro la guerra organizzano a Milano la mostra Volti della resistenza russa. Dal 19 al 29 marzo 2025 Milano ospita in piazza Mercanti l’esposizione internazionale dedicata ai cittadini russi incarcerati per avere scelto di esercitare la libertà di denunciare la dittatura e la guerra. L’inaugurazione è prevista per sabato 22 marzo 2025 alle 12:00 in piazza Mercanti a Milano. Intervengono Lia Quartapelle, deputata e vicepresidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera, Joshua Evangelista, responsabile comunicazione di Fondazione Gariwo e la nostra presidente Giulia De Florio. Volti della resistenza russa intende smantellare gli stereotipi che dipingono la popolazione russa come passiva o compiacente nei confronti del regime. L’esposizione mette in luce il sacrificio di centinaia di persone – giornalisti, attivisti, scienziati, studenti, artisti, cittadini comuni – che hanno scelto di opporsi apertamente alla repressione e all’aggressione. L’iniziativa vuole essere un invito alla riflessione e un appello a non dimenticare il sacrificio di chi ha scelto di resistere. È un’opportunità per il pubblico italiano di conoscere le storie e i volti di uomini e donne che hanno rifiutato di piegarsi alla dittatura e alla guerra, affinché il loro sacrificio non cada nell’oblio. La mostra si compone di sedici gigantografie che ritraggono il volto di altrettanti prigionieri politici, ciascuna accompagnata da una breve biografia e da pannelli informativi che illustrano il contesto della repressione attuata dal regime L’iniziativa è organizzata dall’associazione AnnaViva, nata nel 2008 in memoria della giornalista russa Anna Politkovskaja, assassinata a Mosca il 7 ottobre 2006, in collaborazione con il gruppo Russi contro la guerra. AnnaViva, promotrice anche dei Giardini Politkovskaja a Milano, continua a impegnarsi per tenere viva la memoria e sostenere la resistenza contro l’oppressione. Per informazioni –> Volti della resistenza russa: a Milano la mostra che racconta il dissenso | Facebook.

Leggi