Biancani Robusto

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Cognome: Biancani

Nome: Robusto

Figlio di: Patrizio

Luogo e data di nascita: Nato a Tatti (GR), il 28 aprile1899.

Origine sociale e percorso politico prima dell’arrivo in URSS: Di origine operaia, bracciante agricolo. Nel 1919 si iscrive al PSI, nel 1921 al PCI e diventa capo della sezione del partito a Tatti. Nel maggio 1922 è coinvolto con il padre Patrizio nell’uccisione di due fascisti, ma prima dell’arresto espatria clandestinamente in Francia. Viene condannato in contumacia all’ergastolo. Nel 1924 i rifugia in Unione Sovietica aiutato dal MOPR, come emigrato politico.

Data dell’arrivo in URSS: 1924.

Percorso professionale/politico in URSS: Nel 1925 si iscrive al VKP (b) e comincia a frequentare la scuola di partito KUNMZ, dove finisce gli studi nel 1930. A Mosca sarà per qualche tempo anche presidente della sezione italiana del Club degli emigrati politici. Nel 1930 si trasferisce a Nikolaev, dove lavora come istruttore all’Interclub dei marinai. Nel 1932 torna a Mosca e trova un impiego come traduttore alla Dirižablestroj, la fabbrica per la costruzione di dirigibili diretta da Umberto Nobile. Nel 1935 viene espulso dal VKP(b) per aver avuto legami con gli italiani. Alcuni mesi più tardi verrà riammesso, ma con un biasimo severo per “passività e legami con gli specialisti stranieri”. Nel 1936 si trasferisce a Kramotorsk dove lavora come traduttore in una fabbrica di automobili. L’anno seguente torna però a Mosca, dove trova lavora nella fabbrica militare n. 132.

Data, luogo e motivi dell’arresto: Arrestato a Mosca il 7 febbraio 1938 con l’accusa di spionaggio a favore dell’Italia, insieme a Marcolin. Detenuto nel carcere della Taganka.

Condanna: Condannato alla fucilazione il 22 maggio 1938 per spionaggio a favore dell’Italia da una commissione dell’NKVD e dalla Procura dell’URSS in base all’art. 58-6.

Data, luogo e causa della morte: Fucilato il 3 giugno 1938 a Butovo.

Riabilitazione: Riabilitato il 14 luglio 1956.

Fonti archivistiche: GARF f.10035,op.1,d.P.26085 Archiv Glavnoj Voennoj Prokuratury ; ACS, CPC busta 610; FIG, APC,1921-1943, fasc. 1517; FIG, Fondo Robotti

Martirologi: Butovo

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

Voci dalla guerra. Jurij Ljapkalo, padre di Hlib, di Mariupol’: “In ogni cortile ci sono tombe di civili uccisi”.

Il toponimo Mariupol’, così come Buča, è divenuto tristemente famoso anche oltre i confini dell’Ucraina ed è assurto a emblema della guerra di annientamento portata avanti dall’esercito russo. Jurij Ljapkalo è padre di un bambino di soli tre anni, Hlib, che è vissuto con lui durante l’occupazione, e racconta la lotta quotidiana per prendersi cura del figlio.

Leggi