Words will break cement: the passion of Pussy Riot

Masha Gessen racconta come si sono svolti i fatti intorno alla vicenda delle Pussy Riot. Il volume raccoglie anche la trascrizione di molti documenti come le dichiarazioni delle ragazze durante il processo.

Words will break cement: the passion of Pussy Riot, Masha Gessen

Pubblicato da Riverhead Trade, 2014

Il 21 febbraio 2012, cinque giovani donne entrano nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Sono vestite con abiti coloratssimi, hanno il collant, il passamontagna e portano degli strumenti musicali. Di fronte all’altare maggiore iniziano una “preghiera punk” implorando la “Madre di Dio ” di “sbarazzarsi di Putin”. La sicurezza le blocca immediatamente e nelle settimane e nei mesi successivi, le tre delle donne sono arrestate e processate: due sono condannate a scontare una pena detentiva di due anni a una remota colonia penale. L’incidente cattura subito i titoli dei grandi media internazionali e il video della performance diventa virale. Le persone in tutto il mondo vi riconoscono non solo un feroce atto politico, ma anche un’opera d’arte ispirata che, in un tempo e luogo saturo di bugie, ha trovato una nuova modalità di esprimere la verità. Il racconto avvincente di Masha Gessen spiega come sia potuto accadere qualcosa del genere. Grazie al suo esclusivo e quotidiano contatto diretto con i membri delle Pussy Riot, delle loro famiglie e collaboratori, l’autrice ricostruisce le loro affascinanti storie personali. Assistiamo così allo svolgersi della storia che ha visto un gruppo di giovani donne trasformarsi in artisti, con una visione condivisa, prendere la coscienza, il coraggio e l’immaginazione per esprimere la loro protesta, e dotarsi della forza per sopportare la solitudine devastante e l’isolamento del confino che sono stati il prezzo pagato al loro trionfo. Il libro della Gessen produce anche la trascrizione di molti documenti come le dichiarazioni delle ragazze durante il processo che erano introvabili per il lettore non di lingua russa.

Leggi la recensione del “The economist” su ebookextra.

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

Berlino, 28-29 marzo 2025. Roginskie čtenija. Conferenza internazionale.

Venerdì 28 e sabato 29 marzo 2025 si svolge a Berlino la quinta edizione delle Roginskie čtenija, conferenza internazionale dedicata al ricordo di Arsenij Roginskij. Tema dell’edizione è L’esperienza delle donne nel blocco (post) socialista: terrore, resistenza, memoria. Organizzata da Zukunft Memorial, Memorial Deutschland e Memorial Italia, la conferenza è disponibile on line, previa registrazione, in tedesco, inglese e russo. Per Memorial Italia partecipano Simone Bellezza, membro del comitato scientifico, e Daniela Steila. Per maggiori informazioni sul programma e per registrarsi e collegarsi: 30marta.memo.ngo/en. Ricordiamo che il 30 marzo Arsenij Roginskij avrebbe festeggiato il suo compleanno. Il documentario Il diritto alla memoria è un ritratto cinematografico a lui dedicato, un monologo-confessione nel quale Roginskij parla di sé, del proprio paese, del suo passato, presente e futuro. Tra i fondatori di Memorial e per molti anni presidente dell’associazione, storico di altissimo profilo, dissidente e prigioniero politico, Roginskij era un formidabile narratore. Un anno prima di morire riflette, per la prima volta davanti a una telecamera, su questioni intime ed essenziali: la sua nascita in un lager sovietico e la morte del padre in una prigione staliniana, l’essenza del Terrore di massa, il dovere dello storico e le ragioni per cui i russi respingono la memoria del passato totalitario del proprio paese. Di Arsenij Roginskij ha voluto parlare anche la nostra Elda Garetto e al ricordo della sua figura è dedicata la lectio Lo storico e il giudice del nostro Carlo Ginzburg.

Leggi

Milano, 28 marzo 2025. Vivere nonostante il GULag.

Quindi arrivò un pizzino portato da uno in libertà. A Czesia riuscì di farne uscire un altro di nascosto. Lo scrivemmo insieme. Dicemmo quante donne eravamo e come ci chiamavamo. E ci fir­mammo “Le Cinque Gemelle” perché eravamo in cinque. Cinque giovani donne molto diverse le une dalle altre, ma straordinariamen­te unite. Eravamo sempre tutte e cinque insieme e tra di noi avevamo degli pseudonimi. Io – per il fatto che ancheggiavo – ero il Pinguino, Czesia era il Vitello, a causa degli occhioni sgranati con cui osservava il mondo, Basia – per via della sua statura – la Giraffa, Bronka era la Civetta, per il fatto che portava gli occhiali, mentre Wanda era l’Ele­fante, visto che non faceva che incespicare e buttare giù le cose. Venerdì 28 marzo 2025 alle 17:30 presso l’associazione Casa delle donne di Milano (via Marsala 10) si tiene la presentazione del volume La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956 di Anna Szyszko-Grzywacz, compreso nella collana Narrare la memoria, curata da Memorial Italia per Edizioni Guerini. Intervengono le nostre Barbara Grzywacz, figlia dell’autrice, e Patrizia Deotto. Modera Marilena Salvarezza. La Casa delle donne di Milano rende disponibile la diretta Facebook dell’incontro: Facebook.

Leggi

Bari, 24 marzo-4 aprile 2025. Mostra “Vivere senza menzogna. Solženicyn”.

Dal 24 marzo al 4 aprile Bari ospita la mostra Vivere senza menzogna. Aleksandr Isaevič Solženicyn, promossa dal Centro interculturale Ponte ad Oriente e dal Dipartimento di ricerca e innovazione umanistica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro in collaborazione con l’associazione Russia Cristiana. L’esposizione è allestita presso il Centro polifunzionale studenti (ex Poste) in piazza Cesare Battisti 1 ed è visitabile gratuitamente previa prenotazione per gruppi numerosi e percorso guidato. Per maggiori informazioni: A Bari la Mostra “Vivere senza menzogna – Aleksandr Solženicyn”: un viaggio tra libertà e verità. Composta da tre sezioni e trenta pannelli, la mostra ripercorre la vita e il pensiero di Aleksandr Solženicyn, scrittore e premio Nobel per la letteratura nel 1970. Attraverso il suo Arcipelago Gulag Solženicyn racconta il sistema dei campi di lavoro sovietici e denuncia la violenza, l’oppressione dei regimi totalitari e la menzogna che svuota l’uomo della sua libertà. Il percorso espositivo si propone come strumento educativo e di riflessione, capace di stimolare nei visitatori la consapevolezza sulla necessità della verità e della responsabilità individuale, ponendo l’accento sulla lotta dell’uomo contro ogni forma di oppressione e di disumanizzazione.

Leggi