Comunicato di Memorial Internazionale sul caso di Jurij Dmitriev

Pubblichiamo la traduzione del comunicato di Memorial Internazionale relativo al caso di Jurij Dmitriev.

7 luglio 2021

“Si trova ora all’esame della Corte Suprema della Federazione Russa il ricorso in cassazione per il verdetto in appello della Corte Suprema della Repubblica di Carelia relativo a Jurij Alekseevič Dmitriev, noto studioso dei crimini del regime staliniano.

Siamo certi dell’innocenza di Dmitriev non soltanto perché lavoriamo insieme a lui da più di venticinque anni.

La totale infondatezza delle accuse di «produzione e diffusione di materiale pedopornografico» e di «atti osceni» è stata per due volte sancita dai verdetti della corte di Petrozavodsk dopo una lunga e accurata analisi di tutti i materiali del caso. Ma la Corte Suprema della Repubblica di Carelia obbliga in questi giorni il tribunale della città di Petrozavodsk a riesaminare per la terza volta questa accusa.

La nuova accusa, altrettanto falsa, di «atti violenti di natura sessuale» è stata sollevata dall’istruttoria dopo la prima assoluzione. La Corte Suprema della Carelia, esaminando frettolosamente il caso in pochi giorni, dopo che il tribunale della città di Petrozavodsk lo aveva analizzato nel dettaglio per due anni, ha aumentato la pena per quell’accusa di quattro volte.

Un tale disprezzo per la legge ha suscitato sconcerto nell’opinione pubblica sia in Russia che all’estero.

Il fatto che ci siano state numerose violazioni nel corso del processo presso la Corte Suprema della Carelia, che sia stata affidata una nuova perizia a persone senza la dovuta qualifica, che non siano stati presi in considerazione i risultati delle perizie precedenti, condotte da istituzioni di Stato e dai migliori esperti del nostro Paese, che sia stato violato in modo eclatante il diritto di Dmitriev a difendersi, tutto questo scredita il sistema giudiziario della nostra nazione.

Ci auguriamo che la Corte Suprema della Federazione Russa, tenendo in considerazione la rilevanza del caso Dmitriev per la società civile, reclamerà e studierà con attenzione tutti i documenti del caso e le motivazioni di tutte le sentenze, ed emetterà un verdetto fondato.”

Fonte: Memorial Internazionale

Aiutaci a crescere

Condividi su:

Per sostenere Memorial Italia

Leggi anche:

9 gennaio 2025. Incontro on line. Lettere alle prigioniere politiche russe.

Memorial Italia e Comunità dei russi liberi invitano a partecipare all’incontro on line dedicato alle prigioniere politiche detenute nelle carceri e colonie penali russe che si terrà on line giovedì 9 gennaio 2025 alle 19:30. Sarà possibile scrivere insieme lettere, messaggi e cartoline e poi spedirle alle destinatarie. L’incontro si svolgerà su Zoom. Per partecipare è necessario scrivere una mail a projectpisma@gmail.com prima dell’inizio dell’evento.

Leggi

Stop alle intimidazioni alle attiviste di Memorial Italia.

Memorial Italia denuncia le intimidazioni subite in Italia da due sue attiviste, Ekaterina Margolis e Maria Mikaelyan, cui va il pieno sostegno dell’associazione. Ekaterina Margolis, da poco dichiarata “agente straniero” dal regime di Putin, riceve da mesi telefonate minatorie, minacce di morte sui social e non. Per la sua attività di denuncia del regime putiniano e delle infiltrazioni nella cultura italiana è stata oggetto di campagne diffamatorie in Russia e sui social media oltre ad avere subito un grave attacco informatico. Maria Mikaelyan, con la sua attività all’interno della Comunità dei russi liberi, a sostegno dei prigionieri politici russi e di denuncia del regime putiniano, ha ricevuto minacce di morte e due atti intimidatori contro le residenze di famiglia: mentre la sua casella di posta veniva vandalizzata, sconosciuti entravano e mettevano a soqquadro la residenza di campagna del marito. Le denunce fatte dalle nostre socie alle forze di polizia finora non hanno sortito nessun risultato: è giunto il momento che la società civile, le forze politiche e gli organi di informazione si occupino delle attività intimidatorie in Italia dei sostenitori del regime putiniano, prima che le intimidazioni si trasformino in atti violenti. 6 gennaio 2025.

Leggi