S-ibernati. Parole in viaggio nel gelo della Siberia di Daniele Castiglioni

Da Vorkuta, storica capitale del GULag alla taigà gelata della Buryatia nord-orientale.

S-ibernati
Parole in viaggio nel gelo della Siberia
Daniele Castiglioni
2015

“S-ibernati” raccoglie due esperienze di viaggio in luoghi e contesti differenti, accomunati dalle gelide temperature. Si inizia con un viaggio a Vorkuta, storica capitale del GULag e del carbone. Una città in bilico tra i terribili ricordi del passato e un incerto avvenire, legato alle risorse naturali della zona. La vita 150 chilometri a nord del circolo polare, tra memoria storica, difficoltà quotidiane e speranze per un futuro migliore. Si parte in treno da Mosca per giungere ai confini della Russia europea, fino alla tundra spoglia e gelata, dove un numero imprecisato di croci spicca tra gli arbusti neri e la neve dura di fine ottobre. Il vento artico sferza il volto di quanti si avventurano lungo la strada circolare che abbraccia Vorkuta, collegando le miniere di carbone, le cui ciminiere fumanti sembrano essere l’unico sussulto all’uniformità piatta e silenziosa del paesaggio.
Si prosegue con un’esperienza invernale nella taigà gelata della Buryatia nord-orientale. Partendo da Novyj Uoyan, piccolo centro sulla ferrovia Bajkal-Amur, ci si addentra sempre di più nella foresta: in fuoristrada, con le motoslitte, le renne ed infine solo con i propri piedi. Un viaggio alla scoperta della vita quotidiana dei cacciatori locali, che conducono una vita dura, scandita dai ritmi della natura e da regole millenarie, alla ricerca delle pelli di zibellino, l’oro nero necessario al sostentamento delle famiglie. Cacciare per vivere, secondo le tradizioni degli Evenki, in posti tanto belli quanto isolati e spietati, in cui il silenzio, il gelo, la solitudine impongono delle riflessioni inderogabili sul rapporto tra uomo, natura e società.

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Restituzione dei nomi / Возвращение имён 2024

La Restituzione dei nomi è un evento annuale dedicato al ricordo delle persone deportate, arrestate e uccise dal regime sovietico. Dal 2007 in Russia e nel mondo ci si riunisce per leggere ad alta voce i nomi delle vittime dello Stato sovietico. È possibile organizzare la Restituzione dei nomi ovunque nel mondo, così come è stato per Memorial Italia nel 2023 e nel 2022. In Italia per il 2024 sono previsti tre incontri commemorativi: a Bari (24 ottobre), Torino (26 ottobre) e Milano (27 ottobre). Nel 2024, come negli ultimi anni, a Mosca la manifestazione non è stata approvata per Covid-19. Minaccia fittizia, utilizzata dal governo per ostacolare qualsiasi tipo di espressione pubblica che intenda esprimere solidarietà civile o posizioni contrarie a quelle di regime. Martedì 29 ottobre, a partire dalle 12:00 (ora di Mosca), l’ormai consueto collegamento on line tuttavia permetterà di seguire in diretta la lettura dei nomi in più di 80 città del mondo. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito October29, disponibile in russo e in inglese. La Restituzione dei nomi è il cuore delle iniziative organizzate da Memorial. La manifestazione è dedicata al ricordo delle vittime del Terrore di Stato in Unione Sovietica. Il 29 ottobre di ogni anno, in Russia e nel mondo, soci, volontari, attivisti di Memorial e chiunque desideri unirsi si raccolgono per leggere ad alta voce i nomi delle persone che hanno perso la vita per mano delle autorità sovietiche. La Restituzione dei nomi si è svolta per la prima volta a Mosca nel 2007 in una data e in luogo simbolici: alla vigilia del 30 ottobre, Giornata del prigioniero politico, istituita nel 1974 da Kronid Ljubarskij e Aleksej Murženko detenuti nel campo di lavoro Dubravlag, e Giornata della memoria delle vittime delle repressioni politiche, istituita nel 1991, e accanto alla Pietra delle Solovki, monumento alle vittime delle repressioni politiche collocato di fronte alla Lubjanka, sede dei servizi segreti, prima sovietici e ora russi. Come sottolinea Memorial, la ricorrenza del 29 ottobre non è solo una commemorazione, ma un’occasione per riflettere sul legame tra passato e presente. Un’occasione per incontrarsi, parlarsi e farsi domande. A cosa si pensa in fila, mentre si aspetta di leggere i nomi di milioni di persone scomparse? Perché è così importante ricordare il nome di chi è stato ucciso? Cosa significa “noi”, cosa spinge le persone a incontrarsi in questa occasione? “Noi” significa tutti coloro per i quali le repressioni in Unione Sovietica sono state una tragedia personale e familiare. Tutti coloro che oggi nella Federazione Russa comprendono il legame tra i crimini del passato e quelli del presente. Che vivono in Russia o all’estero, liberi o in carcere. In Russia, come ogni anno, Memorial invita a organizzare la Restituzione dei nomi nei pressi di luoghi commemorativi dedicati al ricordo delle vittime dei crimini dello stato sovietico. L’incontro può essere di grandi dimensioni, ma può anche coinvolgere un piccolo gruppo di persone che condividono i valori della libertà e del rispetto per la vita umana.

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