La Corte Suprema della Federazione Russa rifiuta di riesaminare il caso Dmitriev

Per Dmitriev l'unica speranza è un intervento del Presidente della Corte Suprema Lebedev o del presidente Putin in persona.

La decisione della Corte Suprema russa di non portare avanti la revisione del caso dello storico e membro di Memorial Internazionale Jurij Dmitriev lascia interdetti. L’intera vicenda giudiziaria di Dmitriev è costellata di momenti poco chiari e decisioni prese in violazione di diritti fondamentali.

A Dmitriev sono stati negati il diritto a un equo processo e, in occasione della seduta di appello del settembre 2020 che lo ha condannato a 13 anni di reclusione, il diritto alla difesa. Le numerose violazioni procedurali hanno portato l’Associazione per i diritti umani Memorial a presentare un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Memorial Italia continuerà a lavorare assieme a Memorial Internazionale perché i diritti di Jurij Dmitriev vengano rispettati.

Pubblichiamo in seguito anche la dichiarazione di Memorial Internazionale:

Il 12 ottobre 2021, sul sito web della Corte Suprema della Federazione Russa, è apparsa la notizia secondo la quale la richiesta di riesame del caso di Jurij Dmitriev presso il tribunale della Corte di Cassazione è stata respinta. Tale decisione è stata emessa lo stesso 12 ottobre dal giudice S.N. Abramov.

Il 5 ottobre, una settimana prima della pubblicazione di questa notizia, nella scheda sul procedimento del caso Dmitriev era stata annunciata la ricezione del caso da parte del Collegio Giudiziario per i Casi Penali e la sua trasmissione al giudice. Jurij Dmitriev aveva presentato la richiesta di ricorso per cassazione alla Corte Suprema della Federazione Russa nel giugno 2021 (questo è il suo secondo tentativo di ricorso, dopo che la Corte di Cassazione della Terza Giurisdizione Generale aveva confermato la condanna di Dmitriev a tredici anni di carcere).

Va detto che la nota sulla richiesta di ricorso da parte della Corte Suprema era stata registrata il 31 agosto, ma ci è voluto più di un mese perché l’istanza arrivasse al tribunale della città di Petrozavodsk. Il caso è arrivato a Mosca solo il 4 ottobre, contemporaneamente all’appello di Jurij Dmitriev, che il 30 settembre aveva inviato un telegramma alla Corte Suprema dove chiedeva i motivi di tale ritardo.

Sergei Abramov, giudice del Collegio Giudiziario della Corte Suprema per i casi penali, ha ricevuto il caso da esaminare il 5 ottobre. Gli ci sono voluti 4 giorni lavorativi – il 6, 7, 8 e 11 ottobre – per leggere e recepire i 20 volumi del caso. Secondo l’ufficio stampa della Corte Suprema, “il giudice, dopo aver esaminato il ricorso per cassazione, non ha riscontrato motivi per appoggiare le argomentazioni presentate nello stesso”.

I materiali relativi al caso sono stati rispediti al tribunale della città di Petrozavodsk, dove sta continuando il processo di riesame delle accuse dalle quali Jurij Dmitriev era stato precedentemente assolto. I prossimi incontri sono previsti per il 28 e 29 ottobre e 1 novembre.

 

FOTO: AFP / Lehtikuva

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Lo storico Jurij Dmitriev in cella di isolamento.

Il 17 gennaio lo storico Jurij Dmitriev è stato mandato in cella di isolamento per sei giorni, ufficialmente per avere eseguito male la ginnastica mattutina. Ricordiamo che Jurij Dmitriev, direttore della sezione regionale della Carelia di Memorial, sta scontando una condanna a quindici anni in regime di carcere duro nell’Istituto penitenziario n. 18 di Pot’ma, piccola località della Mordovia. Tra una settimana, il 28 gennaio, compirà 69 anni; ha trascorso gli ultimi otto in carcere. In tutto questo tempo non ha mai potuto ricevere un’assistenza medica degna di questo nome, nonostante le sue condizioni di salute peggiorino di giorno in giorno. A marzo del 2023 gli era già stata inflitta una punizione simile: quindici giorni in cella di isolamento per essersi seduto sul letto durante il giorno (gli girava la testa dopo avere preso delle medicine). Questa sanzione verrà impugnata, nonostante i precedenti non siano incoraggianti: finora la reclusione in cella di isolamento non è mai stata riconosciuta come ingiusta, benché l’assurdità delle motivazioni fosse ogni volta altrettanto palese. È possibile aiutare Jurij Dmitriev con un bonifico personale tramite il sito zonatelecom.ru oppure tramite sua figlia. Per chiarimenti è possibile rivolgersi a Memorial Italia. Anche per scrivere una lettera o spedire una cartolina a Jurij Dmitriev è possibile contattare Memorial Italia per aiuto. Jurij Dmitriev è uno storico e attivista, direttore di Memorial Petrozavodsk. Negli anni Novanta scopre un’enorme fossa comune in cui sono sepolte migliaia di vittime del Grande Terrore. Nella radura boschiva di Sandormoch, in Carelia, inaugura un cimitero commemorativo e riesce a raccogliere persone di varie nazionalità intorno a un passato complesso e conflittuale. Da sempre schierato contro il governo della Federazione Russa, nel 2014 Dmitriev condanna apertamente l’invasione della Crimea. Da allora inizia per lui un calvario giudiziario che lo porta a essere condannato a tredici anni e mezzo di reclusione. Il documentario The Dmitriev Affair della regista olandese Jessica Gorter, realizzato nel 2023, racconta con passione e precisione la sua tragica vicenda. Gabriele Nissim, ha letto per Memorial Italia l’ultima dichiarazione di Jurij Dmitriev, pronunciata l’8 luglio 2020, come parte del progetto 30 ottobre. Proteggi le mie parole. Irina Flige, storica collaboratrice di Memorial San Pietroburgo, ha raccontato la storia della radura di Sandormoch nel volume Il caso Sandormoch. La Russia e la persecuzione della memoria, pubblicato da Stilo Editrice e curato da Andrea Gullotta e Giulia De Florio. Foto: il ritratto di Jurij Dmitriev è di Anna Artem’eva, l’immagine di sfondo è una foto scattata da Irina Galkova in occasione di un colloquio nell’Istituto penitenziario n. 18 di Pot’ma. 22 gennaio 2025.

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