L’arciprete Andrij Halavin prestava il suo servizio a Buča, quando l’esercito russo l’ha occupata. I suoi occhi hanno assistito alle operazioni di riesumazione dei cadaveri, dopo la cacciata dei russi. Oggi accanto alla chiesa dove ufficiava si trova un memoriale a ricordo proprio di quelle vittime.
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Voci dalla guerra. Patrick Loveless, volontario dagli USA
Patrick Loveless è arrivato a Buča subito dopo la liberazione: ha aiutato a smistare i cadaveri nell’obitorio locale, ha visto e provato sulla sua pelle le conseguenze delle azioni dei russi. Quelle immagini l’hanno colpito così tanto da non poterle dimenticare.
Voci dalla guerra: Rostyslav Pašyns’kyj
Rostyslav Pašyns’kyj e un altro ragazzo incontrato per via, Maksym, sono stati presi prigionieri mentre cercavano autonomamente una via di evacuazione da Buča. I due ragazzi sono stati picchiati e minacciati del taglio di dita e orecchie. Per costringere uno di loro a confessare che era un tiratore, i russi hanno simulato la fucilazione dell’altro. Per conoscere la paura che hanno dovuto provare due civili e per sapere come è finita la loro storia, guardate il nostro reportage.
La poesia ucraina oggi, tra testimonianza e impegno: Bucha e le sue radici
In guerra, la scrittura svolge tre funzioni vitali: facilita la comprensione di quello che accade tramite la fusione di immediatezza e complessità del linguaggio poetico; preserva la memoria del presente per il futuro; e fa dialogare la cultura ucraina di oggi con i lettori stranieri.