Una comfort zone ovattata e rassicurante. La tv di Stato russa prima e dopo la guerra

Foto di Olena Bohovyk su Unsplash.

Dopo il 24 febbraio è aumentato il budget del governo ai media statali; le trasmissioni di attualità hanno scalzato quelle di intrattenimento. Il telespettatore può convincersi che la vita continua normalmente, sentirsi nel giusto, essere orgoglioso del Paese e di se stesso.

Vladimir Medinskij, Ca’ Foscari e l’onorificenza congelata

Il “Putin’s Propaganda Man” è uno dei protagonisti del grande processo di riscrittura della storia russa e della guerra sulla memoria. Dopo una lunga riflessione, il senato accademico ha votato in modo unanime la sospensione fino a fine guerra della fellowship, già incomprensibilmente conferita nel 2014.