#2 | Modalità e strumenti della propaganda russa.

Continuiamo a segnalare materiali che analizzano e aiutano a comprendere meglio le modalità e gli strumenti utilizzati dalla propaganda russa per seminare incertezza, disinformazione e caos anche ben oltre i confini nazionali. Con il protrarsi della guerra i meccanismi con cui si cerca di infiltrare narrazioni propagandistiche e “alternative” sull’invasione dell’Ucraina continuano a funzionare. Sono vari gli strumenti che ne facilitano l’insediamento e la diffusione. Riteniamo dunque importante segnalare documentari, ricerche e articoli che analizzano le narrazioni propagandistiche russe e i tentativi di penetrare il sostrato dell’informazione globale e, in molti casi, italiana. Il sito di LA7 mette a disposizione il documentario di Francesca Mannocchi Lirica ucraina. Dopo mesi in cui questioni economiche e geopolitiche sono state i principali temi del dibattito pubblico, il documentario rimette al centro le principali vittime dell’aggressione russa: la popolazione civile e le città ucraine. Le immagini mostrano testimonianze di chi è costretto a vivere quotidianamente la guerra in prima persona e la distruzione provocata da più di tre anni di bombardamenti sul territorio ucraino: RivediLa7, Lirica Ucraina, francesca Mannocchi. L’Istituto Gino Germani pubblica la ricerca Narrazioni strategiche russe nei libri di testo delle scuole secondarie di primo grado italiane, condotta da Massimiliano Di Pasquale e Iryna Kashchey. Lo studio è basato su quattro case study con l’obiettivo di discutere i principali fattori storico-politici e culturali che hanno reso la società italiana più permeabile all’influenza della narrazioni strategiche filo-Cremlino e sulla base dei ventotto manuali scolastici analizzati individua le principali narrazioni filorusse: Il paper integrale di Massimiliano Di Pasquale e Iryna Kashchey su “Narrazioni strategiche russe nei libri di testo delle scuole secondarie di primo grado italiane” – Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici. Matteo Pugliese per Affari Internazionali si concentra sulle operazioni clandestine condotte dal regime russo evidenziando in particolare quelle svolte sul territorio italiano: La campagna di sabotaggi russi in Europa interessa anche l’Italia – Affarinternazionali.

Luigi Chiapperini: “Dire sì alla difesa europea e no al riarmo non ha senso. L’Italia ha i ritardi più gravi nell’esercito”

Gen. Chiapperini

Il generale di corpo d’armata, oggi al centro studi dell’Esercito: “Minimizzare la minaccia russa è pericoloso. Se dovesse ottenere risultati positivi dalla guerra in Ucraina, andrebbe avanti nella sua politica revanscista, più volte dichiarata: Transnistria, Moldova e Paesi baltici potrebbero essere i prossimi obiettivi”.

#1 | Modalità e strumenti della propaganda russa.

Segnaliamo tre articoli che analizzano e aiutano a comprendere meglio le modalità e gli strumenti utilizzati dalla propaganda russa per seminare incertezza, disinformazione e caos anche ben oltre i confini nazionali. Per Affari internazionali Matteo Pugliese offre un’analisi approfondita delle strategie online della propaganda russa e delle sue “fabbriche di troll”, sorte all’interno di vere e proprie aziende che hanno l’obiettivo di “inquinare l’informazione occidentale”: Il Cremlino appalta la disinformazione ad aziende private russe come SDA. Valigia blu commenta un recente articolo pubblicato su The Hill da Alan J. Kuperman contrapponendo fatti e fonti alle tesi dell’autrice secondo cui “gli ucraini e Joe Biden e non solo Putin hanno responsabilità significative per lo scoppio e il perdurare della guerra in Ucraina”: La guerra in Ucraina e l’articolo di Kuperman: quando la disinformazione si maschera da analisi. Per il nostro spazio su Huffington Post on line Simone Zoppellaro propone un importante approfondimento sulle strategie di manipolazione e disinformazione russe messe in atto in Germania per “seminare divisioni sociali e politiche che mirano a destabilizzare Berlino e l’Europa”: Creare il caos. Le campagne di disinformazione russe in Germania. Ricordiamo che è disponibile online sul nostro canale YouTube la registrazione dell’incontro La guerra ibrida russa in Italia? Analisi del fenomeno con Matteo Pugliese tenutosi di recente a Bologna.

Radka Denemarková: “Viviamo il tempo degli oligarchi narcisisti, che considerano il mondo un giocattolo privato”

Radka Denemarková Radka Denemarková (foto di Metod Bočko, CC BY-SA 4.0, https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en, con modifiche)

La scrittrice ceca: “Noi che siamo nati nell’est capiamo molto meglio i segnali di una politica che rischia di diventare repressiva. Per me è sconvolgente che il pensiero totalitario sia ancora così attraente, ma è un modello tutto sommato semplice, basato su ordine e consumismo”… “Ha notato che una delle prime misure messe in atto da tutti i sistemi autoritari è quella di condizionare gli scrittori? Perché rappresentano lo specchio del potere. La censura è sempre tragica, ma è anche una buona notizia: significa che la voce della letteratura è ancora forte”.

Creare il caos. Le campagne di disinformazione russe in Germania

Non solo testi e informazioni falsi o dal contenuto manipolatorio, ma anche video deepfake, immagini e meme curatissimi capaci di diventare virali, insieme ad attacchi cyber, atti di sabotaggio e teppismo concepiti per influenzare i media e l’opinione pubblica. La convergenza con le iniziative di TikTok, la destra americana ed Elon Musk. Tutto finalizzato a seminare divisioni sociali e politiche che, in ultima analisi, mirano a destabilizzare Berlino e l’Europa.

Bologna, 2 febbraio 2025. “Disarmiamo la disinformazione”.

Memorial Italia aderisce alla manifestazione Disarmiamo la disinformazione che si svolgerà domenica 2 febbraio 2025 alle 15:00 in piazza VIII agosto a Bologna. Condividiamo il comunicato firmato dalla Rete Associazioni ucraine, promotrice della manifestazione. Disinformazione e democrazia: quando la manipolazione della libertà di parola minaccia la società e i valori democratici.  “Disarmiamo la disinformazione. La verità per la libertà.” Viviamo in un’epoca in cui la disinformazione non è più un fenomeno marginale, ma una strategia che minaccia le fondamenta delle società democratiche.  La libertà di parola, principio cardine di ogni Stato democratico, viene manipolata e trasformata in uno strumento che mina dall’interno i valori stessi che intende proteggere. La Federazione Russa sta destinando ingenti risorse al potenziamento delle sue attività di propaganda e disinformazione. Purtroppo stiamo già osservando i risultati di queste azioni anche in Italia, dove si registra un preoccupante aumento di eventi e iniziative riconducibili a tale fenomeno. In occasione della manifestazione del 2 febbraio 2025 che si terrà a Bologna, dalle ore 15:00 in piazza VIII Agosto, affronteremo una delle sfide più importanti per il futuro della pace e della democrazia in Europa: la lotta contro la disinformazione. Oggi ciò che scegliamo di credere e il modo in cui ci informiamo non solo determinano il destino delle nostre società, ma influenzano anche la possibilità di vivere in una comunità prospera e coesa. La propaganda, orchestrata dal governo della Federazione Russa, non si ferma ai confini nazionali: infiltrandosi nel dibattito pubblico italiano, sovverte i principi della libertà di espressione e i valori democratici su cui si basa la nostra società. La disinformazione è un attacco alla verità stessa e alla capacità di discernere consapevolmente la realtà dall’inganno, cambiando la nostra percezione: ciò che è giusto diventa confuso mentre ciò che è sbagliato viene normalizzato. Questa ambiguità paralizza la società e indebolisce le sue difese contro i pericoli reali. Oggi più che mai diventa fondamentale la capacità di informarsi e di cercare le fonti veritiere. Non possiamo più permettere che la propaganda soffochi il pensiero critico e ci privi della capacità di prendere decisioni giuste per il futuro nostro e dei nostri figli. La manifestazione sarà non solo un momento di riflessione, ma anche di azione. Vogliamo denunciare le strategie che mirano a distruggere la democrazia dall’interno e affermare il valore della verità e della responsabilità individuale, necessario per salvaguardare i principi forgiati in Europa per proteggere la pace dopo la Seconda guerra mondiale.  La disinformazione è una forza invisibile, ma potente. Unitevi a noi per disarmarla con l’informazione corretta e l’educazione al pensiero critico.

Russificare un’intera generazione: la guerra del Cremlino all’identità ucraina passa dall’istruzione

Immagine esemplificativa (School by Nick Youngson CC BY-SA 3.0, Pix4free)

La Russia di Putin trasforma l’educazione scolastica in propaganda di stato. Con l’arma preferita del Cremlino.

Voci stridenti. Il baritono putiniano e il basso ucraino sul palco del Teatro San Carlo

Ildar Abdrazakov (foto di Gilzetbase, CC BY-SA 4.0)

Abdrazakov è un artista vicino al regime di Mosca, che si è visto cancellare molte dati negli Usa e in Europa. Nonostante le proteste per la sua presenza al Don Carlo, le autorità culturali italiane restano in silenzio. E il collega ucraino Tsymbalyuk, pur “sotto shock”, ci sarà perché ha “un contratto da rispettare”.

Perché la guerra russo-ucraina è iniziata nel febbraio 2014

Truppe senza segni di riconoscimento in Crimea nel 2014 (Foto di Ilya Varlamov - varlamov.ru, CC BY-SA 4.0, Link)

Tre fraintendimenti internazionali sulle origini del conflitto. Quei fatidici eventi in Crimea del 2014 non sono stati né una rivolta locale, né la cessione pacifica di una parte di territorio, né la reazione inevitabile di Mosca a una provocazione ucraina. Sono figli del nazionalismo e dell’espansionismo imperialista russo.

La diplomazia culturale di Putin. Nadiia Koval: “La cultura russa come strumento di influenza e dominio”

(Foto di A.Savin - Own work, CC BY-SA 3.0, Link)

Intervista alla sociologa dell’Ukrainian Institute sul ruolo dell’agenzia Russotrudničestvo e delle fondazioni Russkij Mir e Gorčakov prima e dopo l’invasione russa in Ucraina, molto attive, anche in occidente, nella promozione di una particolare immagine della Russia e nei progetti di russificazione.