Condividiamo il testo della dichiarazione dell’Associazione Internazionale Memorial pubblicata in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani 2025. Human Rights: a perfect storm. Following the two world wars, the previous 20th century gave mankind hope. Two related events in the middle of the century changed the world. On 10 December 1948, the UNO General Assembly adopted the Universal Declaration of Human Rights. Earlier in 1946, the Nuremberg trial handed down rulings against the leaders of the Nazi regime. Military aggression was declared crime, and the right of the strong to exercise arbitrary power ceased to exist. Having experienced the horrors of World War II, humanity placed the concept of human rights in the foundation of international legal system. The Soviet empire began to crumble four decades later. It appeared at the turn of the 1990s that its fall had opened opportunities for systematic and consistent implementation of these principles globally. However, the basic principles are being contested these days. International mechanisms intended to defend them have proven powerless. The aggression of Putin’s Russia against Ukraine has not met with the requisite opposition on the part of the global community. It is becoming increasingly apparent that Putin’s regime is joining forces with various dictatorships in different parts of the world. These alliances are based on suppressing human rights and unconditional prevalence of the state interests. Having striven for the observance of human rights across the world while claiming leadership among democratic states for many decades, the United States of America is currently showing an openly hostile attitude to the principles of human rights and international order based on the rule of law. Finally, populists calling for the abandonment of fundamental human rights values are gaining strength in European democracies. As we can see, these fundamental values are faced with the situation of a «perfect storm». What mankind achieved at the cost of inconceivable casualties and suffering in the previous century is falling apart in front of our eyes. Will the 21st century become one where the world is again divided by superpowers into their zones of influence? A century where despotism and imperialism rule victorious while human rights policies again become an internal affair of the individual states? And thus, a century of new world wars? Or will humanity overcome the crisis and continue progressing towards a world where the observance of human rights and dignity will be guaranteed to ALL? The answer to these questions depends on ALL of us. Board of the International Memorial Association, December 9, 2025
Autore: M
10 dicembre 2025. Giornata mondiale dei diritti umani: Freedom for Ukrainian Civilians.
10 dicembre 2025: in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani People First e Apus Project – e Memorial Italia con loro – desiderano richiamare l’attenzione sulla questione dei civili ucraini detenuti illegalmente dalla Federazione Russa. Secondo il Commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, circa 16.000 persone sono considerate disperse e detenute illegalmente in Russia. Come confermato dalle agenzie delle Nazioni Unite e dalle organizzazioni per i diritti umani, queste persone sono sistematicamente sottoposte a tortura e altre forme di trattamento crudele e inumano. Invitiamo a guardare il filmato dedicato alla storia della cittadina ucraina Snizhana Kozlova che nell’aprile del 2022 è stata separata dal figlio dodicenne a un posto di blocco russo mentre lasciava Mariupol. Da allora non si hanno più sue notizie. Invitiamo inoltre a firmare la petizione Free Snizhana! Free Ukrainian civilian hostages, disponibile su change.org, ad aiutarci a diffondere il video e a sostenere le richieste della campagna People First per il rilascio di tutti i civili ucraini detenuti in seguito all’invasione russa: Petizione · Free Snizhana! Освободите украинских гражданских — звільніть цивільних заручників! – Francia · Change.org.
Torino, 27-28 novembre 2025. La difesa dei diritti umani nel nuovo ordine mondiale. Convegno di studi.
Memorial Italia, in collaborazione con Istoreto, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea Giorgio Agosti, Associazione culturale Vera Nocentini e Fondazione di studi storici Gaetano Salvemini, propone il convegno di studi La difesa dei diritti umani nel nuovo ordine mondiale. Il convegno si svolge il 27 e 28 novembre 2025 a Torino negli spazi del Polo del ‘900. L’invasione su larga scala dell’Ucraina nel febbraio 2022 ha reso evidente una svolta nelle relazioni internazionali ma anche nel ruolo che la nostra società attribuisce alla questione dei diritti umani. L’intensificarsi delle ostilità tra Israele e la Striscia di Gaza e l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America hanno confermato la crisi del sistema internazionale sorto dopo la fine della Guerra fredda, mentre gli interessi geopolitici ed economici sono andati a sostituire il rispetto dei diritti umani come metro di giudizio per dirimere i conflitti armati. Memorial Italia, riunendo studiosi e operatori di organizzazioni internazionali governative e non e partendo dal caso dell’aggressione della Federazione Russa nei confronti dell’Ucraina, intende condurre una riflessione su tali cambiamenti, per tornare a parlare di diritto alla pace, alla democrazia, alla salute, all’alimentazione, alla mobilità e all’accoglienza. Giovedì 27 novembre (Sala Conferenze, Palazzo San Celso, corso Valdocco 4) 9:30-10:00 Saluti di Alessandro Rubini (direttore del Polo del ‘900) e Barbara Berruti (direttrice di Istoreto). Presentazione del convegno con Giulia De Florio (presidente di Memorial Italia, Università degli Studi di Parma). 10:00-13:00 Il nuovo ordine mondiale: guerra, economia e diritti. Introduce Marcello Flores (Memorial Italia, Università di Siena). Mario Del Pero (Sciences Po, Parigi), La paura della (inter)dipendenza, la chimera della sovranità. Donald Trump e l’ordine internazionale contemporaneo. Giovanni Gozzini (Università di Siena), Quando la globalizzazione ha smesso di essere buona? Ludovica Poli (Università di Torino), In difesa del diritto internazionale dei diritti umani. Elisa Palazzi (Università di Torino), Gli impatti del cambiamento climatico. 15:30-18:30 La difesa dei diritti in Ucraina e in Russia. Introduce Simone A. Bellezza (Memorial Italia, Università degli Studi del Piemonte Orientale). Caterina Filippini (Università di Milano), Disciplina dei diritti e pseudo-costituzionalismo nella Russia contemporanea. Antonella Salomoni (Università di Bologna), Diritti umani, sovranità e sicurezza nella Russia di oggi. Giovanni Cadioli (Università di Padova), Fantasmi del passato o prodromi del futuro? Una riflessione sull’economia di comando e autoritarismo nella Russia di Putin. Maria Sole Delle Donne (Commissione Europea – Direzione Ucraina), Democrazia e diritto fondamentale nel percorso di adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. Matteo Mecacci (già direttore ODIHR/OSCE), II ruolo dell’OSCE nella difesa dei diritti umani in Ucraina e in Russia. Venerdì 28 novembre (Auditorium, Palazzo San Daniele, via del Carmine 14) 9:30-12:30 La difesa dei diritti in altri conflitti. Introduce Francesca Gori (Memorial Italia). Marcella Simoni (Università’ Ca’ Foscari e European University Institute), Ombre lunghe: crescita e consolidamento della destra e della destra radicale in Israele (1973-2023). Wlodek Goldkorn (scrittore e giornalista), Gaza. Le parole per dire l’indicibile. Sara de Simone (Università di Trento), Sudan tra silenzio e semplificazione nella narrazione globale sui diritti umani. Giorgia Perletta (Università Cattolica di Milano), La tutela dei diritti umani in Iran: attori, priorità e sfide. Tommaso Bobbio (Università di Torino), L’estrema destra indiana, tra nazionalismo, abusi e ambizioni regionali. 14:30-17:30 Tavola rotonda. I profughi e il diritto all’accoglienza. Introduce Marco Buttino (Memorial Italia). Ferruccio Pastore (FIERI), Deportazioni di massa, nuovo fronte della migrafobia. Lorenzo Trucco (ASGI), Il trattenimento extraterritoriale e il rimpatrio di persone migranti dall’Albania. Barbara Sorgoni (Università di Torino), I confini del diritto nella richiesta di asilo. Elena Mazzola (MSF), Dal diritto all’accoglienza al diritto alla cura. Nicola Pasini (ISMU), Welfare per chi? Per tutti, per noi e/o per “loro”? Daniele Abbado (Special Friend di UNHCR), Responsabilità e speranza: alcune possibilità dell’impegno personale dinanzi alla crisi della solidarietà internazionale. Si rilascia attestato di partecipazione per insegnanti. Segreteria organizzativa: Simone A. Bellezza (simone.bellezza@uniupo.it), Marco Buttino (marco.buttino@unito.it). Segreteria e attività didattiche: Istoreto (formazione.corsi@istoreto.it). Per assistere si consiglia la prenotazione rivolgendosi all’indirizzo segreteria@istoreto.it o tramite pagina web La difesa dei diritti umani nel nuovo ordine mondiale. Convegno di studi | Istoreto.
T4P. Tribunal for Putin Initiative.
L’iniziativa T4P Tribunal for Putin nasce ufficialmente il 24 marzo 2022 ed è sostenuta da tre delle maggiori organizzazioni ucraine che si occupano di difesa dei diritti umani: Kharkiv Human Rights Protection Group, nota anche come Memorial Ucraina; Ukrains’ka Gel’sins’ka spilka z prav ljudini (Unione ucraina di Helsinki per i diritti umani); Center for Civil Liberties. L’iniziativa T4P L’iniziativa globale T4P Tribunal for Putin nasce in risposta all’intervento militare su vasta scala della Federazione Russa contro l’Ucraina del febbraio 2022. I partecipanti all’iniziativa documentano gli eventi che contengono elementi di crimini secondo quanto indicato dallo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, ad esempio genocidi, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, e che stanno avendo luogo in tutte le regioni dell’Ucraina. L’iniziativa cerca di usare i meccanismi esistenti dell’ONU, del Consiglio di Europa, dell’OSCE, dell’UE e della Corte penale internazionale per prevenire questi crimini violenti e chiamare in giudizio i colpevoli. Gli aderenti all’iniziativa ritengono che i crimini attualmente perpetrati dalla Federazione Russa derivino dalla mancata condanna dei crimini da essa compiuti in passato. Metodologia di T4P Poiché la Federazione Russa è in guerra con l’Ucraina dal 2014, le ONG ucraine hanno già acquisito esperienza nel documentare i crimini di guerra durante le ostilità in Ucraina orientale. Per documentare gli eventi i collaboratori delle ONG monitorano le fonti aperte (social media, notiziari dei mass media, annunci delle autorità) alla ricerca di informazioni su un evento specifico che presenti caratteristiche di crimine di guerra (attacco a un sito residenziale, uccisione di civili, torture e altri crimini così come descritti nello Statuto di Roma). La raccolta dei dati avviene anche direttamente tramite testimoni e vittime dei crimini. Dopo la verifica i dati vengono inseriti singolarmente nel database dell’iniziativa, come caso reale. La priorità viene data alla ricerca di file multimediali e dati personali che possono poi essere verificati attraverso l’Open Source Intelligence (OSINT). Laddove possibile, i collaboratori delle ONG aderenti all’iniziativa raccolgono i dati sul campo, riprendono le distruzioni con l’ausilio di droni, intervistano personalmente i testimoni oculari. I dati contenuti nel database di statistica interattiva sono segreti e i dati personali sono crittografati ulteriormente, ma sono disponibili per la visione. Per visionare i dati su casi concreti conservati nel database dell’iniziativa è necessario inviare una richiesta. Ciò che rende unico l’approccio di T4P è che documenta regione per regione. Ciascuna delle organizzazioni aderenti segue una determinata zona dell’Ucraina, di solito quella in cui le organizzazioni sono già operative da anni e quindi conoscono le peculiarità locali geografiche o di altro tipo. In alcune zone T4P ha superato il governo ucraino o le organizzazioni internazionali nel campo della raccolta dei dati sui crimini di guerra. Chi finanzia T4P? L’iniziativa T4P non ha un proprio budget o un finanziamento continuo. Ciascuna delle organizzazioni aderenti lavora per proprio conto, usando il budget ottenuto dai finanziamenti di organizzazioni e fondi internazionali, nonché da donazioni individuali. Per esempio il sito T4P è stato creato da Kharkiv Human Rights Protection Group grazie al sostegno finanziario dell’Unione Europea. Il sito T4P Tribunal for Putin è disponibile in numerose lingue tra cui anche l’italiano e pubblica con regolarità articoli e aggiornamenti dedicati alle attività svolte.
Padova, ottobre-novembre 2025. Sulla scena del(l’eco)crimine: i siti di Čornobyl’ e Semej.
Nell’approssimarsi del quarantesimo anniversario della catastrofe alla centrale nucleare di Čornobyl’ (più nota come Chernobyl) il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova ospita il ciclo di conferenze Sulla scena del(l’eco)crimine: i siti di Čornobyl’ e Semej/Semipalatinsk che si svolge a Padova nel Complesso Beato Pellegrino (via E. Vendramini, 13) nei mesi di ottobre e novembre 2025. Gli incontri intendono proporre occasioni di riflessione sui pericoli derivanti da un uso sconsiderato del nucleare per la natura e per l’essere umano. Gli effetti devastanti di avarie ed esplosioni sono amplificati all’interno di un sistema autoritario che non tiene in considerazione la vita dell’individuo. L’immagine di copertina è di Pierpaolo Mittica. Mercoledì 29 ottobre alle 16.30 presso il Complesso Beato Pellegrino (aula 8) il nostro Simone Attilio Bellezza, storico dell’Università del Piemonte Orientale, apre il ciclo con la conferenza dal titolo L’incidente di Čornobyl’ come cesura della storia ambientale e politica. L’incontro è aperto al pubblico. Lunedì 3 novembre alle 10:30 nella galleria del Complesso Beato Pellegrino, grazie all’associazione VisionArt22 A.P.S. in collaborazione con il Premio fotografico Umane Tracce, sarà inoltre inaugurata la duplice mostra fotografica Il volto oscuro del nucleare di Pierpaolo Mittica, fotografo e filmmaker, sempre impegnato nel trasformare la cronaca in memoria collettiva e nel dare voce alle vittime dimenticate della modernità. Chernobyl – 40 anni dopo ripercorre le devastanti conseguenze ambientali e umane del più grave disastro nucleare della storia europea, restituendo in immagini la quotidianità di chi ancora oggi vive e sopravvive nelle zone contaminate. Semipalatinsk – Il crimine dei test nucleari, lavoro di denuncia che ha valso a Pierpaolo Mittica il riconoscimento del Premio Umane Tracce, racconta la storia delle vittime dei test atomici effettuati in Kazakistan in epoca sovietica. L’inaugurazione si svolgerà alla presenza dell’autore che dialogherà con Enzo Cortini del Premio Umane Tracce. La mostra è aperta dal 3 novembre al 19 dicembre, dal lunedì al venerdì, dalle 8:00 alle 19:00. Ricordiamo che le iniziative programmate per lunedì 3 novembre iniziano alle 09:00 nell’aula 1 del Complesso Beato Pellegrino dove sarà proiettato il documentario Chernobyl. A Chronicle of Difficult Weeks (1986) in lingua originale con sottotitoli in italiano realizzati per l’occasione. Si tratta del primo reportage dedicato alla catastrofe di Čornobyl’, girato poche settimane dopo l’incidente. I viaggi nella zona contaminata sono costati la vita al regista, Volodymyr Ševčenko, deceduto poco dopo la conclusione delle riprese a causa delle radiazioni assorbite. Si tratta di uno straordinario documento con il quale si offre una testimonianza della portata del disastro malgrado i vincoli imposti dalla censura sovietica. La proiezione è stata resa possibile per gentile concessione di UkrKinoChronika, rappresentata da Law Net, ed è curata da Claudia Fiorito del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova, autrice anche dei sottotitoli. Le attività della giornata proseguono nel pomeriggio. Alle 16:00 una visita guidata della mostra condotta dallo stesso Pierpaolo Mittica sarà introdotta da un reading a cura del Laboratorio di teatro in Lingue dell’Europa Centro e Sudorientale diretto dal regista Pierantonio Rizzato di TOP – Teatri Off Padova. Una selezione di testi di Svetlana Aleksievič, Lina Kostenko e Ales’ Pis’mjankoŭ sarà interpretata dagli studenti e dalle studentesse del laboratorio. I successivi appuntamenti, previsti per il mese di novembre nel Complesso Beato Pellegrino, aiuteranno a rievocare e comprendere il contesto e le conseguenze dei disastri ambientali nei siti di Čornobyl’ (Chernobyl, Ucraina) e Semej (all’epoca Semipalatinsk, Kazakistan). Lunedì 17 novembre alle 16:30 con l’incontro Chernobyl prima di Chernobyl Francesco M. Cataluccio, autore del volume Chernobyl (2011), rievoca la storia e l’atmosfera di una città che oggi è ricordata quasi esclusivamente per la tragedia del 1986. Sarà possibile seguire l’incontro anche da remoto: https://unipd.zoom.us/j/82515103802. Seguirà una nuova proiezione di Chernobyl. Chronicle of Difficult Weeks. Mercoledì 19 novembre alle 16:30 il nostro Niccolò Pianciola, storico dell’Università di Padova, tiene la conferenza L’era atomica in Asia Centrale: dalla bomba di Stalin ad oggi. Sarà possibile seguire l’incontro anche da remoto: https://unipd.zoom.us/j/85412213958. Lunedì 24 novembre alle 16.30 sarà possibile seguire l’incontro “E il poligono atomico mi aprì il cancello”. La testimonianza di Valerio Pellizzari, il primo occidentale entrato nella città segreta. Il 17 settembre 1991 sulle pagine del Messaggero appare l’articolo di Valerio Pellizzari Apocalisse nella steppa in cui il giornalista racconta la sua eccezionale visita al poligono nucleare sovietico di Semipalatinsk/Semej, situato nella Repubblica del Kazakistan, cuore militare-strategico dell’URSS. L’incontro si svolge solo in presenza. Mercoledì 26 novembre alle 16:30 Matteo Benussi, antropologo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, tiene la conferenza Siamo rimasti per vivere: riflessioni antropologiche sulla vita dopo il disastro di Čornobyl’. Sarà possibile seguire l’incontro anche da remoto: https://unipd.zoom.us/j/82515103802.
12 novembre 2025. Lettera di Memorial Italia all’Arci.
Oggi, 12 novembre 2025, Memorial Italia ha recapitato alla Presidenza dell’Arci e al Circolo Arci La Poderosa di Torino la lettera che riportiamo integralmente riguardante l’incontro “Russofilia, russofobia, verità” che si terrà in data odierna presso i locali del circolo La Poderosa. La lettera esprime la posizione di Memorial Italia sull’evento ed è corredata da un elenco parziale di cittadini e cittadine della Federazione Russa incarcerati per avere scritto un post sui social media circa il massacro di Buča e da un invito all’Arci a partecipare al convegno di studi La difesa dei diritti umani nel nuovo ordine mondiale organizzato a Torino per il 27 e 28 novembre. 12 novembre 2025Alla cortese attenzione della Presidenza nazionale e del Comitato torinese dell’Arci L’associazione Memorial Italia esprime preoccupazione e sconcerto per la decisione di ospitare, oggi 12 novembre, presso il Circolo Arci “La Poderosa” di Torino, l’incontro dal titolo “Russofilia, russofobia, verità”. All’iniziativa parteciperanno Angelo D’Orsi, Alessandro Di Battista, Moni Ovadia e, in collegamento dai territori ucraini occupati, Vincenzo Lorusso che lavora per International Reporters, definito da Reporters Sans Frontières un “sito web dove propagandisti stranieri diffondono disinformazione russa”. Riconosciamo il valore assoluto del pluralismo delle opinioni. Questo evento, tuttavia, non rappresenta un momento di confronto o una piattaforma per una corretta informazione, quanto piuttosto una cassa di risonanza per la propaganda di regimi autoritari. Il richiamo alla presunta “russofobia” — categoria inventata dalla comunicazione ufficiale del Cremlino per delegittimare ogni critica alle politiche imperialiste e repressive della Federazione Russa — riproduce argomenti e schemi di disinformazione funzionali a chi nega l’evidenza: l’aggressione militare all’Ucraina, le violazioni sistematiche del diritto internazionale e i crimini contro la popolazione civile. Appare inoltre paradossale che il professor D’Orsi, al quale il Polo del ’900 di Torino ha infine negato gli spazi per lo stesso evento, si presenti come difensore della libertà di parola. Lo stesso D’Orsi, insieme a Vincenzo Lorusso, ha preso parte lo scorso settembre a Minsk a un festival organizzato dalla rete televisiva Russia Today, organo di propaganda del Cremlino, cioè di un Paese che nega la libertà di parola a chiunque esprima idee contrarie all’ideologia ufficiale. Mentre i due erano in Belarus’ come ospiti d’onore, nelle carceri del Paese si trovavano 1.235 prigionieri politici, secondo il Centro per i diritti umani Viasna, il cui fondatore Ales Bialiatski è stato insignito del Premio Nobel per la Pace e si trova egli stesso attualmente in prigione. In Russia, l’ONG OVD-Info segnala 1.830 detenuti per motivi politici — alcuni arrestati per un semplice post sui social media —, parte degli oltre 4.100 cittadini perseguiti per reati d’opinione. Forse anche qualcuno di loro avrebbe voluto collegarsi con “La Poderosa” per dialogare con i nostri autoproclamati difensori della libertà di parola, ma non lo potrà fare. Memorial Italia ritiene che ospitare un simile evento in una sede dell’Arci, storicamente impegnata nella difesa dei diritti umani e delle libertà democratiche, rappresenti una scelta profondamente incoerente con la tradizione antifascista e libertaria dell’associazione. Leggiamo nel suo statuto che l’Arci si richiama alla “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” e alla “Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, e ci stupiamo che la vostra associazione abbia deciso di ospitare un evento di apologia di un regime che ha recentemente rapito e deportato migliaia di bambini e bambine ucraine. È questo il motivo per cui la Corte penale internazionale ha spiccato un mandato d’arresto per Vladimir Putin. Segnaliamo infine che il 27 e 28 novembre prossimi, al Polo del ’900 di Torino, Memorial Italia organizzerà il convegno “La difesa dei diritti umani nel nuovo ordine mondiale”, con la partecipazione di studiose e studiosi di fama internazionale, tra cui veri esperti di Russia e Ucraina. Saremmo lieti della partecipazione di rappresentanti dell’Arci a questo appuntamento che vuole essere un’occasione di confronto serio e documentato sul tema dei diritti umani nel nuovo ordine mondiale. Ribadiamo il nostro impegno a sostenere la verità storica, la memoria delle vittime dei totalitarismi e la solidarietà con chi oggi, in Russia e Belarus’, subisce persecuzioni per aver difeso libertà e verità. Con i più cordiali saluti,il Direttivo di Memorial Italia.
Bologna e Milano, novembre 2025. La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956 di Anna Szyszko-Grzywacz
Il treno si fermava a ogni stazione. All’esterno strepito e battere di martelli. Se una stava dormendo, era come se quel martello glielo avessero dato sulla testa. Le assi congelate risuonavano come tamburi. E loro martellavano per capire se ci fosse un’asse sporgente. Nelle stazioni, quando il treno si fermava venivano effettuati i controlli, di giorno e di notte. La brina causata dal nostro fiato ricopriva le assi all’interno del vagone. Avevamo sete, quindi la grattavamo via e la ingoiavamo, anche se era fredda. Nell’ambito del ciclo di incontri Sul filo delle carte a cura dell’Archivio di storia delle donne di Bologna, giovedì 13 novembre alle 17:30 il Centro di documentazione delle donne (via del Piombo 5-7) ospita la presentazione del volume La mia vita nel Gulag. Memorie da Vorkuta 1945-1956 di Anna Szyszko-Grzywacz, ultima pubblicazione della collana Narrare la memoria, curata da Memorial Italia per Guerini e Associati. Intervengono Letizia Bianchi e Carla Tonini dell’Università di Bologna con il coordinamento di Elda Guerra dell’Associazione Orlando: un dialogo che intende riportare al l’attenzione una rara testimonianza femminile del Gulag sovietico. A Milano domenica 16 novembre alle 18:00 presso Spazio Seicentro (via Savona 99) il volume sarà inoltre presentato in occasione di BookCity Milano. Intervengono Luca Bernardini, curatore del libro, Daniela Gilardoni e la nostra Barbara Grzywacz, figlia dell’autrice.
Brescia, 11 novembre 2025. “La fine del regime” di Alexander Baunov.
Nell’ambito del Festival della Pace di Brescia, martedì 11 novembre alle 18:30 presso la sala Bevilacqua (via della Pace 10), Alexander Baunov, filologo dell’antichità e specialista di politica internazionale moderna, presenta il volume La fine del regime. La caduta di tre dittature europee e il destino della Russia di Putin. Con l’autore dialoga Maurizio Faroni, presidente della Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura. L’ingresso è libero. La presentazione è promossa dalla Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura in collaborazione con Memorial Italia e Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri Padri della Pace. Pubblicato in Russia nel 2023 ed esaurito in pochi giorni, il libro ha subito attirato l’attenzione delle autorità che hanno bollato l’autore come “agente straniero”. Raccontando la caduta delle dittature in Spagna, Grecia e Portogallo, il testo diventa un chiaro specchio per la Russia di Putin, segnata da un’autorità sempre più oppressiva e da un possibile destino simile.
Restituzione dei nomi / Возвращение имён 2025
La Restituzione dei nomi è il cuore delle iniziative organizzate da Memorial in Russia e non solo. La manifestazione è dedicata al ricordo delle vittime del Terrore di Stato in Unione Sovietica. Il 29 ottobre di ogni anno soci, volontari, attivisti di Memorial e chiunque desideri unirsi si raccolgono per leggere ad alta voce i nomi delle persone che hanno perso la vita per mano delle autorità sovietiche. La Restituzione dei nomi si è svolta per la prima volta a Mosca nel 2007 in una data e in un luogo simbolici: alla vigilia del 30 ottobre, Giornata del prigioniero politico, istituita nel 1974 dai dissidenti Kronid Ljubarskij e Aleksej Murženko, nonché Giornata della memoria delle vittime delle repressioni politiche, istituita nel 1991, e accanto alla Pietra delle Solovki, monumento alle vittime delle repressioni politiche collocato a Mosca di fronte alla Lubjanka, sede dei servizi segreti, prima sovietici e ora russi. Oggi, come sottolinea Memorial, per i cittadini e le cittadine della Federazione Russa la Restituzione dei nomi è anche una delle poche occasioni rimaste a disposizione per esprimere la propria resistenza. Nel 2025 in Italia l’iniziativa, aperta a chiunque desideri partecipare, si svolge a Bari, Milano, Torino, Verona e Roma. Bari, martedì 21 ottobre, 16:30, presso la basilica di San Nicola Milano, domenica 26 ottobre, 14:00, presso bar Feltrinelli, viale Pasubio 11 Milano, domenica 26 ottobre, 15:00, giardino Anna Politkovskaja Torino, domenica 26 ottobre, 15:00, presso il giardino Nicola Grosa Verona, lunedì 27 ottobre, 11:00, presso il giardino della Facoltà di lingue e lettere in via San Francesco 22 Roma, mercoledì 29 ottobre, 18:00, in via del Valco di San Paolo 19 Nel 2024 la Restituzione dei nomi si è svolta in 45 paesi e 141 città. Anche quest’anno, per il 29 ottobre 2025, Memorial invita a partecipare all’iniziativa, raccogliendosi in luoghi commemorativi, piazze, incontri online o in piccoli gruppi, ovunque ci si trovi in Russia e nel mondo. Ciò che conta sono i valori condivisi di dignità, libertà e rispetto per la vita umana. È possibile organizzare la Restituzione dei nomi dove si desideri, così come è stato per Memorial Italia negli ultimi tre anni. Per organizzare la lettura dei nomi in una città italiana invitiamo a contattarci utilizzando l’indirizzo info@memorialitalia.it o tramite i nostri canali social. Forniremo istruzioni e tutto il supporto logistico necessario. Per partecipare è possibile unirsi a una delle iniziative locali indicate sul sito dedicato alla manifestazione o proporsi per l’organizzazione di una lettura. Si può parlare della Restituzione dei nomi agli amici e alla propria comunità, anche condividendo le informazioni sui social media. Ogni contributo è importante. Ricordiamo inoltre che dietro ogni iniziativa per la Restituzione dei nomi c’è un lavoro accurato e invisibile. I volontari preparano le schede stampate con i nomi destinati alla lettura, portano fiori e candele, si occupano dell’impianto audio, realizzano e montano i filmati, aggiungono i sottotitoli in molte lingue e gestiscono una diretta streaming di dodici ore affinché le voci del ricordo possano essere ascoltate in tutto il mondo. Le donazioni rendono possibile tutto questo: Возвращение имен. Mercoledì 29 ottobre 2025 l’ormai consueto collegamento on line permetterà di seguire in diretta la lettura dei nomi. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito October29, disponibile in russo e in inglese.
Udine, 25 ottobre 2025. Premiazione di Friuli Storia per Irina Scherbakova.
Irina Scherbakova, tra le fondatrici in Russia dell’associazione Memorial nel 1989 e attualmente membro del direttivo dell’Associazione Internazionale Memorial, è la vincitrice della dodicesima edizione del Premio nazionale di Storia contemporanea Friuli Storia con il saggio Le mani di mio padre. La cerimonia di premiazione si terrà a Udine sabato 25 ottobre alle 17:30 presso l’auditorium del Centro culturale delle Grazie (via Pracchiuso, 21). Irina Scherbakova terrà un intervento dal titolo La mia vita attraverso l’Unione Sovietica dedicato ai temi del volume in concorso. Irina Scherbakova è nata nel 1949 a Mosca dove si è laureata in germanistica e ha insegnato Storia orale all’università. Ha tradotto in russo Franz Kafka, Heinrich Böll e Christa Wolf. Dalla fine degli anni Settanta ha condotto interviste con i superstiti del GULag e, dai primi anni Novanta, ricerche negli archivi del KGB a Mosca. Il volume Le mani di mio padre è un’opera storico-politica e autobiografica in cui l’autrice intreccia le vicende della Russia con quelle della propria famiglia. Partendo dai ricordi della bisnonna Etlja Jakubson, il libro ripercorre un intero secolo di storia russa, dalla rivoluzione dei bolscevichi di Lenin passando per le purghe di Stalin, fino alle guerre dell’era di Putin. Il punto di vista è quello degli Scherbakov, famiglia ebraica di origini ucraine che dal 1924 al 1945 visse in due stanze del celebre Hotel Lux, l’albergo del Comintern situato a due passi dal Cremlino. Per il Circolo della Storia Irina Ščerbakova si è confrontata con il nostro vicepresidente Andrea Gullotta nell’intervista “Senza verità non c’è democrazia”: la storia russa di Irina Scherbakova. “All’epoca della perestroika, quando è nata Memorial, questo era il suo obiettivo principale: dare un nome alle persone, strapparle all’oblio e dire la verità su cosa era stato il Grande terrore, sulle repressioni politiche, su tutto. E sembrava che la società fosse d’accordo. Si è poi capito che importanza ha questo per le persone: senza la verità non è possibile avere una società intellettualmente sana, non possono esserci istruzione, riforme o democrazia. Quando invece prevale l’oblio, questo significa che, per varie ragioni, la società non vuole più seguire la strada della democrazia.”

