30 maggio 2025. Aleksandra Polivanova, Aleksandr Čerkasov e Grigorij Ochotin inseriti nel registro degli agenti stranieri.

Oggi, 30 maggio 2025, il Ministero della Giustizia della Federazione Russa ha inserito la nostra collega Aleksandra Polivanova e i nostri colleghi Aleksandr Čerkasov e Grigorij Ochotin nel registro degli “agenti stranieri”. Tra le motivazioni vi sono l’opposizione all’invasione russa dell’Ucraina, la partecipazione alla creazione di materiali per “agenti stranieri” e “organizzazioni indesiderate” e la diffusione di informazioni “false” sulle autorità russe. Ricordiamo che l’elenco in cui sono indicati gli agenti stranieri è stilato dal Ministero della Giustizia della Federazione Russa e viene aggiornato ogni venerdì. Gli agenti stranieri sono sottoposti a limitazioni di ordine finanziario e contabile, non hanno accesso a cariche politiche o incarichi pubblici e devono far precedere qualunque pubblicazione, anche un post su Facebook o un video su YouTube, da una precisa formulazione che denuncia il loro stato di “agente straniero”. Il Ministero della Giustizia della Federazione Russa ha già precedentemente inserito nell’elenco anche i colleghi di Memorial Jan Račinskij, Svetlana Gannuškina, Grigorij Vajpan, Oleg Orlov, Nikita Sokolov, Sergej Stepanov, Michail Čimarov, Anna Karetnikova, Robert Latypov, Grigorij Švedov, Sergej Krivenko, Katia Margolis, oltre a numerose associazioni che fanno parte delle rete di Memorial.

“Perché piange, Ninočka?”. Una storia sovietica.

Pur essendo l’amante di Lavrentij Berija, Nina Gnevkovskaja venne incarcerata. Eppure il peggio iniziò quando fu rilasciata. Presentiamo la traduzione in italiano dell’articolo Что вы плачете, Ниночка?, pubblicato da Cholod, piattaforma on line indipendente russa, e dedicato alla figura di Nina Gnevkovskaja.

Berlino, 28-29 marzo 2025. Roginskie čtenija. Conferenza internazionale.

Venerdì 28 e sabato 29 marzo 2025 si svolge a Berlino la quinta edizione delle Roginskie čtenija, conferenza internazionale dedicata al ricordo di Arsenij Roginskij. Tema dell’edizione è L’esperienza delle donne nel blocco (post) socialista: terrore, resistenza, memoria. Organizzata da Zukunft Memorial, Memorial Deutschland e Memorial Italia, la conferenza è disponibile on line, previa registrazione, in tedesco, inglese e russo. Per Memorial Italia partecipano Simone Bellezza, membro del comitato scientifico, e Daniela Steila. Per maggiori informazioni sul programma e per registrarsi e collegarsi: 30marta.memo.ngo/en. Ricordiamo che il 30 marzo Arsenij Roginskij avrebbe festeggiato il suo compleanno. Il documentario Il diritto alla memoria è un ritratto cinematografico a lui dedicato, un monologo-confessione nel quale Roginskij parla di sé, del proprio paese, del suo passato, presente e futuro. Tra i fondatori di Memorial e per molti anni presidente dell’associazione, storico di altissimo profilo, dissidente e prigioniero politico, Roginskij era un formidabile narratore. Un anno prima di morire riflette, per la prima volta davanti a una telecamera, su questioni intime ed essenziali: la sua nascita in un lager sovietico e la morte del padre in una prigione staliniana, l’essenza del Terrore di massa, il dovere dello storico e le ragioni per cui i russi respingono la memoria del passato totalitario del proprio paese. Di Arsenij Roginskij ha voluto parlare anche la nostra Elda Garetto e al ricordo della sua figura è dedicata la lectio Lo storico e il giudice del nostro Carlo Ginzburg.

Oleg Orlov. Formidabile intervista dall’Arcipelago Putin

Oleg Orlov. Foto: Aleksandra Astachova / Mediazona

Biologo, dissidente, confondatore di Memorial, racconta a Meduza la sua liberazione tramite trattativa con gli Usa. Le ultime ore di detenzione, gli ultimi inganni, le ultime insensatezze. La grazia rifiutata, un viaggio nel buio. L’addio obbligato alla Russia (“Ci tornerò”) e la libertà: “Da quanto tempo non camminavo sotto la pioggia…”.

Oleg Orlov: “Oggi è peggio dell’epoca sovietica, ma siamo molti di più a opporci”.

Oleg Orlov. Foto: Aleksandra Astachova / Mediazona

Oleg Orlov, copresidente di Memorial, è detenuto in carcere in Russia a causa di una persecuzione politica. Presentiamo la traduzione di un’ampia intervista a Orlov raccolta dal giornalista e scrittore Filipp Dzjadko (Memorial Zukunft) prima della sentenza definitiva.

Attacco alla memoria. Le targhe del progetto Ultimo indirizzo stanno scomparendo dalle vie di Mosca.

Targa del progetto "Ultimo indirizzo" dedicata al giurista e scalatore Vladimir Konstantinovič Alkalaev in Via Tverskaja 12 a Mosca (Foto di Theodor Ludenhof, CC BY-SA 4.0, , via Wikimedia Commons)

Il progetto è un’iniziativa civile che vede Memorial tra i principali promotori e prevede la collocazione di una targa commemorativa sulla facciata dell’ultima casa abitata da chi è stato vittima di repressione politica a partire dall’ottobre del 1917. Circa quindici le targhe rimosse nella capitale.

In arte Joker James. Aleksej Ponomarëv: “Con podcast e hip hop vogliamo aprire qualche spiraglio in Russia”

Raccontare l’attualità (e riflettere sul passato) con il giornalista e rapper. “Forse in molti si aspettano da me dei brani ancora più radicali e univoci, in cui invito a rovesciare il regime di Putin e infiammo gli animi. Ma non ci riesco, perché comunque le mie canzoni non sono propaganda politica: sono solo dei piccoli frammenti di me e della mia coscienza, a cui voglio dare voce”.

Processo alla memoria. Conversazione con Konstantin Goldenzweig

Il regista russo: “Putin non capisce la lingua del dialogo perché dietro il dialogo vede solo debolezza. L’unica cosa che il Cremlino e i suoi sostenitori capiscono adesso è il linguaggio della forza”.