La parola “mir” in russo è ambigua, significa sia “mondo” che “pace”. Assieme con il loro “russkij mir” (mondo russo), questo sistema totalitario ha anche inventato un fittizio “pacifismo” russo. È un pacifismo basato sull’intimidazione e sulla tortura, contro cui si può lottare solo con mezzi e metodi di guerra. La persuasione non basterà.
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Qishloq. Il secolo sovietico in una valle dell’Asia centrale di Sergej Abašin
Qishloq. Il secolo sovietico in una valle dell’Asia centrale di Sergej Abašin con presentazione di Niccolò Pianciola, traduzione di Emanuela Guercetti (Viella Editrice, 2022). Con questa microstoria di un grosso villaggio (qishloq, in uzbeko) collocato in territorio tagiko nella valle del Fergana, ma abitato da uzbeki, il più importante antropologo russo specialista di Asia Centrale fornisce uno sguardo interpretativo nuovo sull’intera storia sovietica. Attraverso un lavoro etnografico e archivistico portato avanti fin dagli anni del crollo dell’URSS, Sergej Abašin analizza le gerarchie sociali e la loro evoluzione, il cambiamento culturale, le trasformazioni economiche e la politica locale. Emergono così i significati che abitanti così lontani dal centro dello stato attribuivano alla propria “sovieticità” e la loro appropriazione delle istituzioni sovietiche. Grazie a una ricerca che coniuga esemplarmente storia e antropologia, lo “sguardo locale” di Abašin trasmette al lettore tutta la ricca complessità di relazioni sociali, culturali e di potere che, durante il Novecento, ridefinirono cosa significasse considerarsi musulmani, uzbeki, comunisti. Questo libro è una pietra miliare nell’antropologica storica sia dell’Asia Centrale sia, più in generale, dello spazio ex sovietico. Sergej Abašin, professore di antropologia all’Università Europea di San Pietroburgo, è autore di numerosi studi di antropologia e storia dell’Asia Centrale. Qishloq, pubblicato in Russia nel 2015 e frutto di due decenni di studi, è la sua opera maggiore.
Dietro l’eguaglianza. Consumi e strategie di sopravvivenza nella Russia di Stalin, 1927-1941 di Elena Osokina
Dietro l’eguaglianza. Consumi e strategie di sopravvivenza nella Russia di Stalin, 1927-1941 di Elena Osokina con traduzione di Giovanna Piera Viale (Viella Editrice, 2019). Tutti coloro che hanno visitato l’Urss negli ultimi decenni della sua esistenza hanno rilevato il paradosso dei negozi semivuoti e dei frigoriferi pieni. Un mistero facile da spiegare: il commercio statale negli anni del socialismo non è mai stato l’unica fonte di approvvigionamento della popolazione. Nel paese ebbero vite parallele un mercato legale e un mercato sotterraneo di merci e servizi. Il libro riporta il lettore alle origini della distribuzione socialista, ai leggendari primi piani quinquennali. Al centro dell’attenzione vi è la vita di tutti i giorni all’epoca dell’economia statalizzata, della distruzione e sopravvivenza informale del mercato. L’opera è stata realizzata utilizzando fonti d’archivio precedentemente inesplorate, ed è riccamente illustrata con fotografie originali degli anni Trenta. Scritto in un linguaggio chiaro, il libro susciterà l’interesse di quanti abbiano a cuore la storia della Russia e dell’Unione Sovietica. Elena Aleksandrovna Osokina, laureata in storia all’Università Statale di Mosca, insegna Storia russa presso la University of South Carolina. Tra le sue opere: Zoloto dlja industrializacii: Torgsin, 2008 (Oro per l’industrializzazione: il Torgsin) e Nebesnaja golubizna angel’skich odežd: sud’ba proizvedenij drevnerusskoj živopisi, 1920-1930, 2018 (L’azzurro celestiale delle vesti degli angeli. Il destino delle opere pittoriche russe antiche, 1920-1930).
Né democratico né liberale, Gorbaciov era un comunista convinto, che voleva tornare a Lenin
Sbarazzarsi dello stalinismo ma non dell’Urss, lo vediamo anche oggi, si rivelò un’impresa impossibile. Fu l’alfiere di un momento di grande speranza, con la sua morte finisce un mondo.
Qishloq, il secolo sovietico in una valle dell’Asia centrale
Intervista allo storico Niccolò Pianciola sulla pluriennale ricerca di Sergej Abašin, la storia dell’Asia Centrale sovietica vista da un villaggio.
Premio “Vittorio Foa” a Memorial Internazionale
Il premio consegnato a Formia il 18 ottobre
Tomasz Kizny et Dominique Roynette, La Grande Terreur en URSS 1937-1938
traduit par Véronique Patte et Agnès Wisniewski
Lausanne, Les Editions Noir sur Blanc, 2013
412 p., 40Euro.
Dantsig Baldaev, Gardien de camp
Tatouages et dessins du Goulag
Publié sous la direction d’Elisabeth Anstett et Luba Jurgenson.
Traduit du russe par Luba Jurgenson
Genève, Editions des Syrtes, 2013
208 p., 29Euro.
Ol'ga Berggol'c, Diario proibito
La verità nascosta sull’assedio di Leningrado
traduzione e cura di Nadia Cicognini
Venezia, Marsilio, 2013
Katyn: I parenti delle vittime sono ancora all’oscuro sulla morte dei loro familiari
I parenti delle vittime di Katyn sono ancora all’oscuro sulla morte dei loro familiari.