Oggi, 12 novembre 2025, Memorial Italia ha recapitato alla Presidenza dell’Arci e al Circolo Arci La Poderosa di Torino la lettera che riportiamo integralmente riguardante l’incontro “Russofilia, russofobia, verità” che si terrà in data odierna presso i locali del circolo La Poderosa. La lettera esprime la posizione di Memorial Italia sull’evento ed è corredata da un elenco parziale di cittadini e cittadine della Federazione Russa incarcerati per avere scritto un post sui social media circa il massacro di Buča e da un invito all’Arci a partecipare al convegno di studi La difesa dei diritti umani nel nuovo ordine mondiale organizzato a Torino per il 27 e 28 novembre. 12 novembre 2025Alla cortese attenzione della Presidenza nazionale e del Comitato torinese dell’Arci L’associazione Memorial Italia esprime preoccupazione e sconcerto per la decisione di ospitare, oggi 12 novembre, presso il Circolo Arci “La Poderosa” di Torino, l’incontro dal titolo “Russofilia, russofobia, verità”. All’iniziativa parteciperanno Angelo D’Orsi, Alessandro Di Battista, Moni Ovadia e, in collegamento dai territori ucraini occupati, Vincenzo Lorusso che lavora per International Reporters, definito da Reporters Sans Frontières un “sito web dove propagandisti stranieri diffondono disinformazione russa”. Riconosciamo il valore assoluto del pluralismo delle opinioni. Questo evento, tuttavia, non rappresenta un momento di confronto o una piattaforma per una corretta informazione, quanto piuttosto una cassa di risonanza per la propaganda di regimi autoritari. Il richiamo alla presunta “russofobia” — categoria inventata dalla comunicazione ufficiale del Cremlino per delegittimare ogni critica alle politiche imperialiste e repressive della Federazione Russa — riproduce argomenti e schemi di disinformazione funzionali a chi nega l’evidenza: l’aggressione militare all’Ucraina, le violazioni sistematiche del diritto internazionale e i crimini contro la popolazione civile. Appare inoltre paradossale che il professor D’Orsi, al quale il Polo del ’900 di Torino ha infine negato gli spazi per lo stesso evento, si presenti come difensore della libertà di parola. Lo stesso D’Orsi, insieme a Vincenzo Lorusso, ha preso parte lo scorso settembre a Minsk a un festival organizzato dalla rete televisiva Russia Today, organo di propaganda del Cremlino, cioè di un Paese che nega la libertà di parola a chiunque esprima idee contrarie all’ideologia ufficiale. Mentre i due erano in Belarus’ come ospiti d’onore, nelle carceri del Paese si trovavano 1.235 prigionieri politici, secondo il Centro per i diritti umani Viasna, il cui fondatore Ales Bialiatski è stato insignito del Premio Nobel per la Pace e si trova egli stesso attualmente in prigione. In Russia, l’ONG OVD-Info segnala 1.830 detenuti per motivi politici — alcuni arrestati per un semplice post sui social media —, parte degli oltre 4.100 cittadini perseguiti per reati d’opinione. Forse anche qualcuno di loro avrebbe voluto collegarsi con “La Poderosa” per dialogare con i nostri autoproclamati difensori della libertà di parola, ma non lo potrà fare. Memorial Italia ritiene che ospitare un simile evento in una sede dell’Arci, storicamente impegnata nella difesa dei diritti umani e delle libertà democratiche, rappresenti una scelta profondamente incoerente con la tradizione antifascista e libertaria dell’associazione. Leggiamo nel suo statuto che l’Arci si richiama alla “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” e alla “Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, e ci stupiamo che la vostra associazione abbia deciso di ospitare un evento di apologia di un regime che ha recentemente rapito e deportato migliaia di bambini e bambine ucraine. È questo il motivo per cui la Corte penale internazionale ha spiccato un mandato d’arresto per Vladimir Putin. Segnaliamo infine che il 27 e 28 novembre prossimi, al Polo del ’900 di Torino, Memorial Italia organizzerà il convegno “La difesa dei diritti umani nel nuovo ordine mondiale”, con la partecipazione di studiose e studiosi di fama internazionale, tra cui veri esperti di Russia e Ucraina. Saremmo lieti della partecipazione di rappresentanti dell’Arci a questo appuntamento che vuole essere un’occasione di confronto serio e documentato sul tema dei diritti umani nel nuovo ordine mondiale. Ribadiamo il nostro impegno a sostenere la verità storica, la memoria delle vittime dei totalitarismi e la solidarietà con chi oggi, in Russia e Belarus’, subisce persecuzioni per aver difeso libertà e verità. Con i più cordiali saluti,il Direttivo di Memorial Italia.
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18 luglio 2025. Stop alla propaganda russa in EU: appelli alle istituzioni.
Stop alla propaganda russa in EU: premi Nobel, artisti e cittadini scrivono a Ursula von der Leyen, Memorial Italia chiede ai presidenti di Camera e Senato di istituire una commissione speciale. Oggi, 18 luglio 2025, Memorial Italia ha consegnato due lettere per chiedere alle istituzioni europee e italiane di adoperarsi per interrompere il dilagare della propaganda russa in Europa. La prima lettera, indirizzata a Ursula von der Leyen e a Vincenzo De Luca, chiede non solo la cancellazione del concerto del 27 luglio a Caserta diretto da Valery Gergiev, ma anche l’istituzione di un’inchiesta sull’utilizzo di fondi pubblici per eventi legati alla propaganda russa nel territorio dell’Unione Europea e la promozione di un fondo culturale dedicato agli artisti che si oppongono al regime putiniano. La petizione è stata sottoscritta da più di 700 persone in poco meno di un giorno: tra i firmatari illustri figurano Oleksandra Matviichuk (direttrice del Centro per le Libertà Civili di Kiev, Premio Nobel per la pace 2022), Oleg Orlov, Svetlana Gannushkina e Irina Scerbakova di Memorial (Premio Nobel per la pace 2022), gli scrittori Herta Müller (Premio Nobel per la letteratura 2009), Jonathan Littell (Prix Goncourt 2006) e Mikhail Shishkin (Russian Booker Prize 2000), il coreografo Alexei Ratmansky (New York City Ballet, Dutch National Ballet), la storica Anna Foa (Premio Strega saggistica 2025), i direttori d’orchestra Michail Agrest e Nazar Kozhukhar, il regista d’opera Eugene Lavrenchuk, i violinisti Misha Nodelman e Michel Gershwin, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno, i deputati Lia Quartapelle, Benedetto Della Vedova e Federica Onori, gli scienziati Eugene Koonin e Igor Aizenberg, la regista Helga Landauer, il collezionista d’arte Marat Gelman, gli studiosi Mikhail Epstein, Nicolas Werth, Andrea Graziosi, Lara Lempert e Gian Piero Piretto, il biologo Eugene Koonin e il matematico e informatico Igor Aizenberg. Numerose anche le firme delle associazioni dedicate alla difesa dei diritti umani: Ivar Dale (Norwegian Helsinki Committee), Eleonora Mongelli (Federazione Italiana Diritti Umani), Leonid Sudalenko (Vjasna, Belarus, l’associazione del Premio Nobel per la pace 2022 Ales’ Bialiatski, ora in carcere in Belarus). Tra i tanti firmatari ucraini, anche il pittore Matvii Vaisberg, l’attivista per i diritti umani Evgenij Zacharov e Mikhailo Savva del gruppo per i diritti umani Sova. To the President of the European Commission Mrs. Ursula von der LeyenTo the President of Campania Mr. Vincenzo De LucaOpen Letter to contrast Valery Gergiev’s performance in Caserta We, the undersigned, write to express our deepest concern over the scheduled performance of Valery Gergiev — a public and official supporter of Vladimir Putin — at the Un’estate da Re festival in Caserta, Italy, on the 27th of July 2025.This concert, subsidized by public funds, marks Gergiev’s symbolic return to Europe’s cultural arena. It is not a neutral act. It is a political gesture — one that risks legitimizing the regime he represents and the violence it continues to unleash.Our request has nothing censorious in itself. We are not asking to silence art, but to remove visibility from a figure who is openly conniving and complicit with a political line that Europe, on the other hand, abhors and contrasts.Gergiev has consistently aligned himself with the Kremlin. He is not only an artist — he is a visible agent of cultural propaganda for a regime internationally accused of war crimes.After the invasion of Ukraine in 2022, major cultural institutions across Europe and North America have severed ties with him. His removal from the Munich Philharmonic, the Rotterdam Philharmonic Orchestra and other leading stages was not censorship — it was a moral stand against war propaganda cloaked in cultural prestige. Because of Gergiev’s stance on Mr. Putin and his politics, personal sanctions against him were recently adopted by Canada.This return on a prestigious stage in the heart of Europe, thanks to the support of public institutions, signals a dangerous shift. It normalizes an effective weapon in hybrid war: cultural propaganda. As widely documented, the Russian regime makes extensive use of such events internally to justify its aggression against Ukraine and its war against Western values. On the other hand, such events have a detrimental effect on the European Union, as they discredit the same countries and institutions that have been engaged for years in a longstanding fight against the threat posed by the Russian regime on European values, culture, and security.Art is never apolitical in times of war. Cultural spaces are not neutral zones; they shape public memory, values, and legitimacy. Hosting Gergiev while war crimes continue — while Ukrainian cities are bombed and civilians are killed and deported — turns theaters into platforms for whitewashing brutality. For all of the above reasons, we call for: • The cancellation of the 27th of July 2025 event in Caserta. • A transparent investigation by the European Commission into the use of public funds, including EU funding, for cultural events featuring Valery Gergiev or other active supporters of the Russian regime. • The launch of initiatives by the European Commission aimed at promoting a culture of peace through art, as a response to the use of culture as a propaganda tool by the Russian regime. La seconda lettera è stata consegnata ai presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Memorial Italia, a fronte delle ormai numerose occasioni in cui la propaganda russa ha avuto la possibilità di trovare spazio in Italia (oltre al caso Gergiev, si nominano le proiezioni dei documentari prodotti da Russia Today, sottoposta a sanzioni UE e altri casi), richiede la creazione di un apposito organismo di controllo parlamentare per contrastare il dilagare della propaganda russa in Italia, anche alla luce dell’uso strumentale che il regime putiniano fa della propaganda sul fronte interno. Alla c.a. del Presidente del Senato della Repubblica On. Ignazio La Russa e del Presidente della Camera dei Deputati On. Lorenzo FontanaMisure urgenti contro la propaganda russa e la guerra ibrida del Cremlino in relazione all’aggressione dell’Ucraina Egregi Presidenti,la nostra associazione, Memorial Italia, è espressione nel nostro paese della ONG russa Memorial, impegnata dai… Continua a leggere 18 luglio 2025. Stop alla propaganda russa in EU: appelli alle istituzioni.
Come la Russia ha caparbiamente distorto l’immagine della Germania nell’ultimo decennio
È stata il principale obiettivo europeo nella guerra ibrida di Putin, con grande efficacia specie nelle regioni dell’est. Ha cavalcato ogni volta l’onda emotiva dell’ultima emergenza, con un carattere post-ideologico, più per dividere che per indottrinare.
Luigi Chiapperini: “Dire sì alla difesa europea e no al riarmo non ha senso. L’Italia ha i ritardi più gravi nell’esercito”
Il generale di corpo d’armata, oggi al centro studi dell’Esercito: “Minimizzare la minaccia russa è pericoloso. Se dovesse ottenere risultati positivi dalla guerra in Ucraina, andrebbe avanti nella sua politica revanscista, più volte dichiarata: Transnistria, Moldova e Paesi baltici potrebbero essere i prossimi obiettivi”.
#1 | Modalità e strumenti della propaganda russa.
Segnaliamo tre articoli che analizzano e aiutano a comprendere meglio le modalità e gli strumenti utilizzati dalla propaganda russa per seminare incertezza, disinformazione e caos anche ben oltre i confini nazionali. Per Affari internazionali Matteo Pugliese offre un’analisi approfondita delle strategie online della propaganda russa e delle sue “fabbriche di troll”, sorte all’interno di vere e proprie aziende che hanno l’obiettivo di “inquinare l’informazione occidentale”: Il Cremlino appalta la disinformazione ad aziende private russe come SDA. Valigia blu commenta un recente articolo pubblicato su The Hill da Alan J. Kuperman contrapponendo fatti e fonti alle tesi dell’autrice secondo cui “gli ucraini e Joe Biden e non solo Putin hanno responsabilità significative per lo scoppio e il perdurare della guerra in Ucraina”: La guerra in Ucraina e l’articolo di Kuperman: quando la disinformazione si maschera da analisi. Per il nostro spazio su Huffington Post on line Simone Zoppellaro propone un importante approfondimento sulle strategie di manipolazione e disinformazione russe messe in atto in Germania per “seminare divisioni sociali e politiche che mirano a destabilizzare Berlino e l’Europa”: Creare il caos. Le campagne di disinformazione russe in Germania. Ricordiamo che è disponibile online sul nostro canale YouTube la registrazione dell’incontro La guerra ibrida russa in Italia? Analisi del fenomeno con Matteo Pugliese tenutosi di recente a Bologna.
Chi di propaganda ferisce… La guerra in Ucraina vista dalla Repubblica ceca
Il Governo di Praga ha deciso di rendere operativo un Centro contro il terrorismo e le minacce ibride, con un’ampia gamma di compiti che vanno da tenere sotto controllo il terrorismo informatico a sorvegliare la diffusione delle campagne di disinformazione.

