Tra gli aspetti più interessanti dei dibattiti sul carattere coloniale della dominazione russa e poi sovietica sui Paesi che hanno raggiunto l’indipendenza dopo il 1991 c’è la questione dei risvolti sociali di questi dibattiti, a metà tra accademia e vita pubblica. L’esempio più lampante è quello delle discussioni sulla decolonizzazione (e la relativa decomunistizzazione) in Ucraina come pratica sociale e politica, sia in seguito all’inizio dell’invasione russa del 2014 e tanto più con l’aggressione su larga scala.
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Essere russi fa male. Delitto e castigo della letteratura russa
Putin costringe il suo popolo in un Medioevo mentale. La strada che porta alla guerra in Ucraina passa attraverso secoli di resistenza disperata della cultura russa e delle sue ripetute sconfitte nella lotta contro il potere criminale dello Stato. Essere russi fa male.
Il viaggio di Elena Kostioukovitch nella mente di Vladimir Putin
Il recente volume traccia un itinerario in cui si alternano considerazioni di ordine politico, storico, antropologico, consentendo di cogliere aspetti che sfuggono alle analisi consuete.
Il fantasy russo va alla guerra
Ma la cultura è davvero un’oasi libera che costruisce ponti e va pertanto esclusa a priori da sanzioni di marca eminentemente politica ed economica? Il caso di Sergej Luk’janenko può aiutare a rispondere alla domanda.

