Armenia-Azerbaijan: se vera pace sarà, non sarà per tutti

Il presidente dell'Azerbaigian İlham Əliyev (Ilham Aliyev) (foto di President.az, CC BY 4.0, Link)

Show mediatico a parte – e pur con tutta la condivisibile cautela espressa da diversi analisti – l’accordo siglato a Washington è un passo importante di un percorso avviato dalla diplomazia dei due stati del Caucaso meridionale già prima dell’arrivo al potere di Trump. Se si rivelerà solo di un pessimo spettacolo, è presto per dirlo. C’è però un primo elemento, certamente negativo.

La fame di espansione della Russia e il malinteso diffuso sulla politica estera di Mosca

Nella foto: Vladimir Putin e Donald Trump a Helsinki nel 2018 (Kremlin.ru, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons, con modifiche)

L’aggressione russa all’Ucraina non è una reazione al comportamento dell’Occidente, ma ha cause storiche, ideologiche, culturali e politiche interne alla Russia. Affonda le sue radici nelle tradizioni imperiali russe, nei meccanismi di legittimazione politica interna, nelle ambizioni geostrategiche e nelle rivendicazioni irredentiste sui territori dell’Impero zarista e dell’Unione Sovietica.

Recita a soggetto. Trump è un attore nel teatro negoziale di Putin

Donald Trump (foto: Daniel Torok, CC BY 3.0 US, via Wikimedia Commons)

Gli Stati Uniti hanno imparato poco dall’inutilità dei loro intensi negoziati diplomatici con la Russia e dalla continua moderazione politica nei confronti di Mosca. Ma la questione fondamentale sarà fino a che punto Trump condividerà l’interpretazione di Putin delle cause, della natura e del significato della guerra di aggressione di Mosca.

13 agosto 2025. People First: lettera aperta al presidente Donald Trump.

Nell’ambito dell’iniziativa People First e in vista dell’incontro tra il presidente Donald Trump e il presidente Vladimir Putin previsto per venerdì 15 agosto 2025, Oleksandra Matviichuk, presidente di Center for Civil Liberties, e Oleg Orlov, presidente del Centro per la difesa dei diritti umani Memorial, associazioni insignite nel 2022 del premio Nobel per la pace, insieme alle 73 organizzazioni che aderiscono alla campagna, hanno sottoscritto e rivolto una lettera aperta al presidente Trump. L’obiettivo di People First è richiedere di inserire al tavolo delle trattative di pace tra Russia e Ucraina la questione della liberazione di tutte le persone incarcerate o deportate dopo il 24 febbraio 2022.

Radio Free Europe/Radio Liberty, l’America di Trump e la propaganda russa

Donald Trump (foto: Daniel Torok, CC BY 3.0 US, via Wikimedia Commons)

I Trump vanno e vengono, ma voglio credere che l’America, con la sua tradizione di democrazia e di libertà, un paese fondato su principi e virtù oggi calpestati dalla presente amministrazione, finirà per prevalere.

Come la Russia ha caparbiamente distorto l’immagine della Germania nell’ultimo decennio

È stata il principale obiettivo europeo nella guerra ibrida di Putin, con grande efficacia specie nelle regioni dell’est. Ha cavalcato ogni volta l’onda emotiva dell’ultima emergenza, con un carattere post-ideologico, più per dividere che per indottrinare.

Vincenzo Camporini: “Se in Ucraina passa il principio che prevale la forza, avremo conseguenze disastrose”

Soldati ucraini

L’ex capo di stato maggiore della Difesa parla del rischio che i territori occupati dell’Ucraina vengano riconosciuti alla Russia: “Il pretesto delle rivendicazioni sulla base delle comunità linguistiche verrebbe immediatamente accampato anche all’interno dell’Europa, basti pensare ai Balcani Occidentali o alle minoranze in Transilvania in Romania e nella Rutenia Transcarpatica in Ucraina. Chi si sente più a rischio sono le repubbliche baltiche”.

L’arcobaleno delle rane e la Pax trumpiana

Donald Trump (foto: Daniel Torok, CC BY 3.0 US, via Wikimedia Commons)

La parola “mir” in russo è ambigua, significa sia “mondo” che “pace”. Assieme con il loro “russkij mir” (mondo russo), questo sistema totalitario ha anche inventato un fittizio “pacifismo” russo. È un pacifismo basato sull’intimidazione e sulla tortura, contro cui si può lottare solo con mezzi e metodi di guerra. La persuasione non basterà.

Luigi Chiapperini: “Dire sì alla difesa europea e no al riarmo non ha senso. L’Italia ha i ritardi più gravi nell’esercito”

Gen. Chiapperini

Il generale di corpo d’armata, oggi al centro studi dell’Esercito: “Minimizzare la minaccia russa è pericoloso. Se dovesse ottenere risultati positivi dalla guerra in Ucraina, andrebbe avanti nella sua politica revanscista, più volte dichiarata: Transnistria, Moldova e Paesi baltici potrebbero essere i prossimi obiettivi”.

Radka Denemarková: “Viviamo il tempo degli oligarchi narcisisti, che considerano il mondo un giocattolo privato”

Radka Denemarková Radka Denemarková (foto di Metod Bočko, CC BY-SA 4.0, https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en, con modifiche)

La scrittrice ceca: “Noi che siamo nati nell’est capiamo molto meglio i segnali di una politica che rischia di diventare repressiva. Per me è sconvolgente che il pensiero totalitario sia ancora così attraente, ma è un modello tutto sommato semplice, basato su ordine e consumismo”… “Ha notato che una delle prime misure messe in atto da tutti i sistemi autoritari è quella di condizionare gli scrittori? Perché rappresentano lo specchio del potere. La censura è sempre tragica, ma è anche una buona notizia: significa che la voce della letteratura è ancora forte”.