Brandelli di carne in un cratere: questo è tutto ciò che è rimasto del padre di Natalija e marito di Iryna, ucciso da una bomba russa nel villaggio di Červona Hirka, davanti agli occhi delle sue congiunte. Con lui è andata distrutta la casa, sono arsi tutti gli animali. Di fronte a questa scena apocalittica Iryna e Natalija sono annichilite, ma grazie alla solidarietà di altri ucraini sono riuscite a mettersi in salvo e a non lasciarsi andare. Ora confidano che tutte queste morti e distruzioni non restino impunite.
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Paul Hughes, volontario canadese: “Resteremo in Ucraina fino alla fine”
Denys Volocha ha intervistato il volontario canadese Paul Hughes, presente in Ucraina con l’associazione HUGS, da lui fondata col figlio. Hughes ha rischiato di essere imprigionato dai russi mentre tentava di recuperare una bambina ucraina, ma dopo sette ore d’interrogatorio è stato rilasciato. Nell’intervista racconta della sua attività in Ucraina.
Oleg Orlov: “Oggi è peggio dell’epoca sovietica, ma siamo molti di più a opporci”.
Oleg Orlov, copresidente di Memorial, è detenuto in carcere in Russia a causa di una persecuzione politica. Presentiamo la traduzione di un’ampia intervista a Orlov raccolta dal giornalista e scrittore Filipp Dzjadko (Memorial Zukunft) prima della sentenza definitiva.
Andrij Halavin, arciprete: “Finché non chiameremo il male col suo nome, non vedo come sarà possibile riconciliarsi”
L’arciprete Andrij Halavin prestava il suo servizio a Buča, quando l’esercito russo l’ha occupata. I suoi occhi hanno assistito alle operazioni di riesumazione dei cadaveri, dopo la cacciata dei russi. Oggi accanto alla chiesa dove ufficiava si trova un memoriale a ricordo proprio di quelle vittime.
Racconto russo. Cosa la guerra ha fatto perdere e guadagnare al popolo
Le centinaia di migliaia di persone che hanno vissuto la guerra hanno milioni di figli, convinti che le azioni dei loro padri e madri siano eroiche. Ci credono fermamente perché i loro genitori non possono essere mostri. Per un atto di pentimento collettivo dovremo aspettare che crescano e abbiano a loro volta dei figli; a questi bambini si potrà allora dire che i loro nonni hanno commesso azioni indegne.
“Voleva dare fuoco al Cremlino”: regista di teatro accusato di terrorismo per una carta di gomma da masticare
Il regista teatrale Anatolij Levčenko è stato imprigionato dagli occupanti russi per un post su Facebook. Nell’intervista racconta la sua esperienza con la procedura di filtraggio e le terribili condizioni degli ucraini imprigionati dagli occupanti.
Matvij Vajsberh, pittore: “Se non investiamo nell’arte, rischiamo di perdere di nuovo”
Matvij Vajsberh è un pittore ucraino. Ha reagito all’invasione su vasta scala dipingendo con un’intensità tutta nuova. Nell’intervista realizzata per il progetto “Voci dalla guerra” Vajsberh insiste molto sul ruolo dell’arte e sull’importanza di far conoscere la cultura ucraina all’estero.
La detenzione illegale di civili ucraini da parte della Russia
Secondo le nostre ricerche, Mosca ha privato della libertà circa 7.000 civili ucraini. Abbiamo avuto conferma della presenza di circa 1.600 civili in luoghi di detenzione forzata. Molto probabilmente gli altri 5.400 si trovano nelle prigioni della Federazione Russa. Contro la maggior parte di loro non sono state mosse accuse, né sono stati avviati procedimenti penali.
La guerra infinita tra Armenia e Azerbaijan insegna qualcosa
Il tragico esempio del Nagorno-Karabakh per chi discute di conflitto in Ucraina: un conflitto congelato è – o almeno rischia di essere, alla prova dei fatti – una guerra che ritornerà domani più feroce che mai, non appena sarà ultimato il riarmo.
Oleh Sydorenko: Cosa fa e a chi è utile un cappellano militare?
Il cappellano Oleh Sydorenko ha raccontato che cosa significhi svolgere questo compito durante la guerra. Riportiamo l’intervista realizzata per il progetto “Voci dalla guerra”.

