Radio Free Europe/Radio Liberty, l’America di Trump e la propaganda russa

Donald Trump (foto: Daniel Torok, CC BY 3.0 US, via Wikimedia Commons)

I Trump vanno e vengono, ma voglio credere che l’America, con la sua tradizione di democrazia e di libertà, un paese fondato su principi e virtù oggi calpestati dalla presente amministrazione, finirà per prevalere.

Come la Russia ha caparbiamente distorto l’immagine della Germania nell’ultimo decennio

È stata il principale obiettivo europeo nella guerra ibrida di Putin, con grande efficacia specie nelle regioni dell’est. Ha cavalcato ogni volta l’onda emotiva dell’ultima emergenza, con un carattere post-ideologico, più per dividere che per indottrinare.

Vincenzo Camporini: “Se in Ucraina passa il principio che prevale la forza, avremo conseguenze disastrose”

Soldati ucraini

L’ex capo di stato maggiore della Difesa parla del rischio che i territori occupati dell’Ucraina vengano riconosciuti alla Russia: “Il pretesto delle rivendicazioni sulla base delle comunità linguistiche verrebbe immediatamente accampato anche all’interno dell’Europa, basti pensare ai Balcani Occidentali o alle minoranze in Transilvania in Romania e nella Rutenia Transcarpatica in Ucraina. Chi si sente più a rischio sono le repubbliche baltiche”.

L’arcobaleno delle rane e la Pax trumpiana

Donald Trump (foto: Daniel Torok, CC BY 3.0 US, via Wikimedia Commons)

La parola “mir” in russo è ambigua, significa sia “mondo” che “pace”. Assieme con il loro “russkij mir” (mondo russo), questo sistema totalitario ha anche inventato un fittizio “pacifismo” russo. È un pacifismo basato sull’intimidazione e sulla tortura, contro cui si può lottare solo con mezzi e metodi di guerra. La persuasione non basterà.

Luigi Chiapperini: “Dire sì alla difesa europea e no al riarmo non ha senso. L’Italia ha i ritardi più gravi nell’esercito”

Gen. Chiapperini

Il generale di corpo d’armata, oggi al centro studi dell’Esercito: “Minimizzare la minaccia russa è pericoloso. Se dovesse ottenere risultati positivi dalla guerra in Ucraina, andrebbe avanti nella sua politica revanscista, più volte dichiarata: Transnistria, Moldova e Paesi baltici potrebbero essere i prossimi obiettivi”.

Radka Denemarková: “Viviamo il tempo degli oligarchi narcisisti, che considerano il mondo un giocattolo privato”

Radka Denemarková Radka Denemarková (foto di Metod Bočko, CC BY-SA 4.0, https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en, con modifiche)

La scrittrice ceca: “Noi che siamo nati nell’est capiamo molto meglio i segnali di una politica che rischia di diventare repressiva. Per me è sconvolgente che il pensiero totalitario sia ancora così attraente, ma è un modello tutto sommato semplice, basato su ordine e consumismo”… “Ha notato che una delle prime misure messe in atto da tutti i sistemi autoritari è quella di condizionare gli scrittori? Perché rappresentano lo specchio del potere. La censura è sempre tragica, ma è anche una buona notizia: significa che la voce della letteratura è ancora forte”.

Creare il caos. Le campagne di disinformazione russe in Germania

Non solo testi e informazioni falsi o dal contenuto manipolatorio, ma anche video deepfake, immagini e meme curatissimi capaci di diventare virali, insieme ad attacchi cyber, atti di sabotaggio e teppismo concepiti per influenzare i media e l’opinione pubblica. La convergenza con le iniziative di TikTok, la destra americana ed Elon Musk. Tutto finalizzato a seminare divisioni sociali e politiche che, in ultima analisi, mirano a destabilizzare Berlino e l’Europa.

La crisi dei diritti umani in Azerbaigian: i soldi del petrolio come carburante dell’autoritarismo

Baku (Sefer azeri, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons)

Lo schema è, d’altro canto, già noto: gli idrocarburi anestetizzano efficacemente i governi e le società dei paesi acquirenti, ma il dolore che prova chi è in carcere o subisce torture per aver resistito all’oppressione è reale e non ne viene placato. L’autoritarismo fa affidamento sulla nostra distrazione.

Contro i tatari di Crimea una brutalità senza fine

Sejran Aliev (foto: Crimean Solidarity)

Sejran Saliev, giornalista civico, condannato a 15 anni per aver denunciato la repressione russa.

“Senza bambini non c’è futuro”: la storia di Volodymyr Sahaidak

Durante l’occupazione russa di Kherson, è riuscito a salvare più di cinquanta minori dalla deportazione in Russia. La sua storia nel libro di Nello Scavo, “Il salvatore di bambini”.