In arte Joker James. Aleksej Ponomarëv: “Con podcast e hip hop vogliamo aprire qualche spiraglio in Russia”

Raccontare l’attualità (e riflettere sul passato) con il giornalista e rapper. “Forse in molti si aspettano da me dei brani ancora più radicali e univoci, in cui invito a rovesciare il regime di Putin e infiammo gli animi. Ma non ci riesco, perché comunque le mie canzoni non sono propaganda politica: sono solo dei piccoli frammenti di me e della mia coscienza, a cui voglio dare voce”.

Lev Rubinštejn: “C’è una signora da non dimenticare, anche se ora ha un pessimo aspetto: si chiama speranza”

Lev Rubinštejn (foto di Natalia Senatorova, CC BY-SA 4.0)

Intervista al poeta e saggista sulle forme di resistenza alla repressione, sull’emigrazione, sulla speranza, sulla sopravvivenza di molti meccanismi del sistema sovietico nella politica russa contemporanea, sull’aiuto che può venire a chi protesta contro la guerra dall’esperienza degli artisti underground degli anni ’70.

Il’ja Jašin: “È incredibile che io mi debba sempre giustificare per essere finito in prigione”

Il'ja Jašin nel 2019 (foto di Evgenyfeldman via Wikimedia Commons, con modifiche, CC BY-SA 4.0)

Intervista all’oppositore russo, condannato a otto anni e mezzo: “Putin lascerà dietro di sé un’eredità funesta: economia distrutta, isolamento internazionale, corruzione esorbitante e degrado delle istituzioni statali. Per risollevarsi dal baratro, la Russia dovrà compiere un percorso lungo e complesso”.

Dichiarazione finale di Il’ja Jašin del 19 aprile 2023

Il 19 aprile 2023 il Mosgorsud, tribunale della città di Mosca, ha confermato la condanna a Il’ja Jašin rigettando la sua domanda di appello. Il 9 dicembre 2022 il tribunale Meščanskij di Mosca aveva ritenuto Il’ja Jašin colpevole di avere diffuso “fake news” sull’esercito russo, condannandolo a otto anni e mezzo di reclusione. Alla base della denuncia c’era una diretta YouTube nella quale Jašin parlava dell’uccisione di civili da parte dei militari russi nella città ucraina di Buča.
Pubblichiamo la traduzione della dichiarazione pronunciata oggi da Il’ja Jašin che ha partecipato all’udienza in videoconferenza.

Il Dubravlag di Jurij Dmitriev. Dentro le colonie penali di Mordovia

Il bosco di Sandormoch in Carelia, Russia (foto di Ninara, via Wikicommons, con modifiche, CC BY 2.0)

Nel 1931 nel villaggio di Javas, dove sconta la pena di 15 anni a causa di accuse totalmente infondate di pedofilia, fu inaugurato il TemLag, il lager di Temnikov. Nel 1948, quando apparvero i “lager speciali per detenuti politici”, venne riorganizzato nel Lager Speciale n° 3 o Dubravlag.