Appare indurito, invecchiato, affaticato. Porta il peso di una nazione che affronta una minaccia esistenziale. È stato abilissimo, è ancora popolare, è determinato e impara in fretta. Ma ora è fondamentale trovare un modo sostenibile di mobilitare e gestire le risorse e il rimpasto di governo è legato al bisogno di un apparato diverso. Perché dietro di lui, scalpitano Yermak e Zalužnyj.
Tag: Guerra in Ucraina
Orio Giorgio Stirpe: “I quattro disastri dell’armata di Putin e la tenuta ucraina”
Le previsioni dell’ufficiale dell’esercito, analista militare e scrittore: “Esiste una consapevolezza documentata da parte occidentale e ucraina che il potenziale militare offensivo della Russia si esaurirà entro il 2025″… “il sostegno armato all’Ucraina rimane l’unica soluzione possibile per porre fine alla guerra. La buona notizia, però, è che questo sostegno non dovrà essere interminabile”.
Salviamo Gorinov: la Croce Rossa deve intervenire
Sappiamo tutti a cosa ha portato, in passato, l’inerzia delle organizzazioni internazionali. Che il punto siano le difficoltà peculiari di operare in Russia? Un mese fa è stato chiesto alla Croce Rossa di ispezionare le carceri in Bielorussia: da allora niente, silenzio.
La resistenza dei buriati e la diversità come antidoto alla Russia di Putin
Da più di due anni la Free Buryatia Foundation lotta per una Russia senza guerra e una Buriazia capace di autodeterminarsi. Aleksandra Garmažapova, Presidente della Fondazione, spiega a Memorial Italia la connessione tra imperialismo, xenofobia e guerra nel paese di Putin.
Maryna Lypovec’ka, direttrice dell’ONG “Magnolia”: “I russi hanno deportato scientemente, a gruppi, i bambini ucraini”.
I russi che ostacolano le ricerche dei bambini ucraini; il bullismo contro gli ucraini nelle scuole europee, il ricongiungimento familiare: Maryna Lypovec’ka su gioie e dolori del suo lavoro per il Magnolia Center for missing children.
Refat Čubarov, leader dei tatari di Crimea: “Il comunismo va portato in tribunale”.
Sin dal 2014 i tatari di Crimea denunciano persecuzioni perpetrate dagli occupanti russi. Refat Čubarov è il capo del Medžlis dei tatari di Crimea e cerca di far sentire la loro voce.
Oleg Orlov. Formidabile intervista dall’Arcipelago Putin
Biologo, dissidente, confondatore di Memorial, racconta a Meduza la sua liberazione tramite trattativa con gli Usa. Le ultime ore di detenzione, gli ultimi inganni, le ultime insensatezze. La grazia rifiutata, un viaggio nel buio. L’addio obbligato alla Russia (“Ci tornerò”) e la libertà: “Da quanto tempo non camminavo sotto la pioggia…”.
Racconto ucraino. Là dove “ognuno ha la sua guerra e il suo dramma insopportabile”
Gli allarmi e i blackout continui. La distruzione e i morti. Il disagio psicologico. Il coprifuoco. La resistenza: non può che passare per Kyiv chi voglia sapere che cosa sono davvero coraggio e bellezza.
Mychajlo Puryšev, volontario di Mariupol’: “Ho detto al posto di blocco russo che andavo all’Azovstal’”.
Il volontario ucraino Mychajlo Puryšev di Mariupol’ dopo aver messo in salvo la sua famiglia è tornato nella città occupata per portare aiuti umanitari.
Jurij Ljapkalo, padre di Hlib, di Mariupol’: “In ogni cortile ci sono tombe di civili uccisi”.
Il toponimo Mariupol’, così come Buča, è divenuto tristemente famoso anche oltre i confini dell’Ucraina ed è assurto a emblema della guerra di annientamento portata avanti dall’esercito russo. Jurij Ljapkalo è padre di un bambino di soli tre anni, Hlib, che è vissuto con lui durante l’occupazione, e racconta la lotta quotidiana per prendersi cura del figlio.

